Boeing respira: a 18 giorni dalla scoperta di crepe sui piloni dei motori, il 777X è tornato a volare
E’ durato 18 giorni lo stop dei test di volo del Boeing 777-9. Sabato 7 settembre, infatti, il velivolo marche […]
E’ durato 18 giorni lo stop dei test di volo del Boeing 777-9. Sabato 7 settembre, infatti, il velivolo marche N779XY è decollato dall’aeroporto di Kona, sulla costa occidentale dell”Isola Grande’ delle Hawaii per un volo della durata di circa un’ora e mezza sull’Oceano Pacifico, per poi atterrare senza problemi sullo stesso aeroporto hawaiiano.
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Lo scorso 20 agosto tutti i 4 esemplari coinvolti nei test con a bordo piloti della Federal Aviation Adiministration (FAA) erano stati messi a terra in seguito alla scoperta su uno dei 777-9 di alcune crepe sui ‘piloni’ che collegano i motori e le ali, piloni attraverso i quali corrono anche le condutture che portano il carburante dai serbatoi ai motori GE90X, che sono i più grandi e pesanti mai montati su un aeroplano passeggeri.
A oltre quattro anni dal primo volo (eseguito il 25 gennaio 2020), lo scorso 12 luglio Boeing aveva finalmente ricevuto dall’FAA la sospirata ‘Type Inspection Authorization’ (TIA), l’autorizzazione all’ispezione del modello, che significa l’inizio dei test di volo ufficiali, eseguiti con a bordo piloti e tecnici della FAA.
Poco più di un mese più tardi, tuttavia, era arrivato lo stop ai test e la messa a terra di tutti i velivoli coinvolti, notizia accolta come l’ennesimo incubo da un’azienda, Boeing, la cui reputazione è crollata in seguito a continui incidenti e problemi che hanno coinvolto i suoi 737 MAX e i 787 Dreamliner nel corso degli ultimi 5-6 anni.
Anche l’ultimo nato di casa Boeing, il 777X, si è trasformato in un enorme grattacapo per il costruttore di Everett, visto che a quasi dieci anni dai primi ordini e a oltre quattro anni dal primo volo il velivolo non aveva ancora iniziato i test ufficiali per la sua certificazione, spingendo sempre più in là la data ipotizzata per le prime consegne ai clienti, che sono ora attese tra la fine del 2025 e i primi mesi del 2026. Sempre che durante i test della FAA non emergano altri problemi.