Questo aeroporto è costato oltre 1 miliardo di dollari, ma al momento ci sono meno di 10 partenze al giorno
L’inaugurazione del nuovo Aeroporto Internazionale di Siem Reap-Angkor è avvenuta il 16 ottobre 2023, questo progetto infrastrutturale da 1,1 miliardi […]
L’inaugurazione del nuovo Aeroporto Internazionale di Siem Reap-Angkor è avvenuta il 16 ottobre 2023, questo progetto infrastrutturale da 1,1 miliardi di dollari finanziato dalla Cina mira a migliorare l’esperienza di viaggio per i visitatori diretti al Complesso Archeologico di Angkor, sito patrimonio mondiale dell’UNESCO.
Aeroporto di Siem Reap, come arrivare
In questo articolo:
Situato a circa 55 chilometri a sud-est della città di Siem Reap, il nuovo aeroporto sostituisce la vecchia struttura, più piccola e vicina al centro della città. con una capacità iniziale di gestire 7 milioni di passeggeri all’anno, che si prevede aumenterà a 12 milioni entro il 2040.
Attenzione però se si usa google maps per spostarsi. Il vecchio aeroporto è ancora presente e se si cerca aeroporto Siem Reap e non si nota la piccola scritta “chiuso definitivamente” si rischia di calcolare male i tempi e si finisce, magari per perdere l’aereo.
Prima l’aeroporto era fatiscente ma centralissimo e si poteva andare in hotel con il tuk tuk, oggi servono quasi 50 minuti.
Una corsa in bus da/per l’aeroporto al centro costa 8 dollari, i taxi aeroportuali chiedono in media 25$, Grab e gli hotel non meno di 40$
Rilancio del turismo ad Angkor e in Cambogia in generale
Nonostante la grande inaugurazione, il potenziale dell’aeroporto deve ancora essere pienamente realizzato, poiché il numero di turisti in Cambogia rimane significativamente inferiore ai livelli pre-pandemia.
Prima del COVID-19, i templi di Angkor attiravano tra 8.000 e 9.000 visitatori al giorno. Tuttavia, i numeri attuali sono scesi a soli 1.000-1.500 visitatori giornalieri. Le autorità cambogiane sono ottimiste sul fatto che il nuovo aeroporto giocherà un ruolo chiave nel rilancio del settore turistico, fondamentale per l’economia nazionale.
Uno scenario desolante
Quando sono atterrato lo ho fatto sull’unico volo nazionale del giorno. Da Phnom Penh a Siem Reap al massimo sono schedulati 3 voli giornalieri, ma spesso uno se non due vengono cancellati.
La struttura è una enorme cattedrale nel verde della Cambogia.
L’austostrada, anche questa made in Cina, che porta all’aeroporto è meno trafficata della Brebremi alle 3 del mattino.
Ancora più inquietante è stata la partenza, sono arrivato in aeroporto alle 7 del mattino e lo scenario era peggiore dell’epoca covid. Non c’era praticamente nessuno.
Una volta dentro ho potuto vedere come i voli internazionali in partenza fossero solo 7 di cui 4 su Bangkok.
Una struttura immacolata, dove nonostante le frotte di militari (anche 5 per stallo) ci è voluta una vita a passare l’immigrazione, sembravano tutti al primo giorno di lavoro.
Passati i controlli di sicurezza tutto perfetto, negozi aperti, pavimenti lucidi e lounge di altissimo livello a mancare però sono i passeggeri.
Al centro del nuovo Aeroporto Internazionale di Siem Reap-Angkor, i viaggiatori sono accolti dalla maestosa statua di Brahma a quattro facce, un simbolo iconico della cultura khmer e della spiritualità cambogiana. La stessa divinità è posizionata su tutte le porte di accesso alla città di Angkor.
Questa imponente scultura, che rappresenta la divinità induista Brahma, è posizionata strategicamente per accogliere i visitatori provenienti da tutte le direzioni del mondo. Le quattro facce, rivolte verso i punti cardinali, simboleggiano protezione e benevolenza universale.
Questa installazione non è solo un elemento decorativo, ma un tributo alla ricca eredità culturale della Cambogia, che si fonde perfettamente con la funzione dell’aeroporto come porta d’accesso al patrimonio storico e culturale del Paese.
Un Simbolo della Cooperazione Cambogia-Cina
Costruito secondo il modello Build-Operate-Transfer (BOT) da imprese statali cinesi, l’Aeroporto Internazionale di Siem Reap-Angkor è un simbolo dei forti legami tra la Cambogia e la Cina, in particolare nell’ambito dell’Iniziativa Belt and Road (BRI). Questo progetto è considerato un grande successo per entrambi i Paesi, ed è stato accolto come simbolo dell’amicizia “di ferro” tra le due nazioni.
Impossibile non accorgersi di chi ha finanziato e costruito l’aeroporto, ci sono simboli ovunque di questa “amicizia”.
In conclusione
Angkor merita di essere visitata almeno una volta nella vita, è davvero un posto unico e sicuro serviva un aeroporto degno di questo nome, adesso però bisogna sperare che tornito i passeggeri altrimenti farà la fine del Ta Prohm, che molti conoscono come il tempio di Tomb Raider, dove la natura si è ripresa il possesso degli spazi tolti dall’uomo.