ITA Airways, l’annuncio a sorpresa: rispunta il marchio Alitalia. Dove lo troveremo
Per la prima volta l’intero stato maggiore di ITA Airways ha fatto tappa a Milano. L’occasione? L’inaugurazione dei nuovi (e […]
Per la prima volta l’intero stato maggiore di ITA Airways ha fatto tappa a Milano. L’occasione? L’inaugurazione dei nuovi (e bellissimi) uffici della compagnia nel capoluogo lombardo.
In questo articolo:
C’erano il presidente Antonio Turicchi, il direttore generale Andrea Benassi, il Chief Financial Officer Claudio Facciani e la Chief Commercial Office (e CEO del programma fedeltà Volare) Emiliana Limosani.
Tra dati finanziari del primo semestre 2024, piani per la flotta, sviluppo del network e closing dell’accordo con Lufthansa, sul finire della conferenza stampa è spuntata quella che il presidente Turicchi ha definito “una sorpresa”: parte un video (che sarà forse anche uno spot) e al termine ecco la scritta ‘ITA Airways, inspired by Alitalia’.
La notizia della giornata è stata proprio la ricomparsa del marchio Alitalia, che ITA (lo ricordiamo) aveva acquistato per un controvalore di 90 milioni di euro. Che sia il primo passo per la reintroduzione del vecchio brand per il quale, pare, i tedeschi vadano pazzi? Pare di no (per ora).
E’ stato lo stesso Turicchi a spiegare che “il brand Alitalia è qualcosa di cui noi andiamo fieri perchè rappresenta un pezzo fondamentale della storia del trasporto aereo di questo Paese. Per anni è stato simbolo di stile, eleganza, professionalità, sicurezza. Per questo, abbiamo pensato che fosse giusto legarlo a quello di ITA Airways”. Sì, ma dove e quando? Risposta: “Il marchio Alitalia comparirà su alcuni touch points, ossia sarà collegato a quello di ITA in specifici aspetti dell’attività della compagnia e del suo rapporto coi clienti“. L’impressione è che sia un test, per valutare che effetto farà sui passeggeri. E quindi decidere se proseguire su quella strada (dell’affiancamento dei due loghi) oppure no.
L’evento milanese è stato anche l’occasione per illustrare qualche numero, in attesa che il closing con Lufthansa ottenga il via libera definitivo dalla Commissione europea (cosa che, ci si augura, avverrà nel mese di novembre). Quel che è sicuro è che Lufthansa e ITA dovranno cedere a Linate 15 coppie di slot. Mentre su Fiumicino dovranno favorire l’ingresso della concorrenza su tre rotte: la Roma-Toronto, la Roma-San Francisco e la Roma-Washington sia direttamente, sia incentivando il traffico in connessione verso quelle tre destinazioni attraverso gli hub di compagnie europee concorrenti.
Quanto ai numeri, continuano a essere tutti in forte crescita rispetto al 2023: il load factor ha toccato il 79% (+2%) e ci si aspetta scavalchi quota 80% nel calcolo di fine 2024; la capacità è cresciuta del 30%, i ricavi da traffico passeggeri del 33%, con il lungo raggio che è cresciuto del 48% ed è ormai il 50% del fatturato complessivo della compagnia; l’indice di regolarità (cioè i voli operati/non cancellati sul totale) è stato del 99,84%; gli iscritti al programma Volare hanno raggiunto quota i 2.450.000, il 36% dei quali sono stranieri con i partner commerciali che diventeranno 41 entro fine anno.
Il network vedrà l’aggiunta di Dubai il prossimo 27 ottobre con Airbus A321neo e di Bangkok il 16 novembre con A330-900, mentre dal 20 dicembre tornerà il Roma-Malè sempre con A330-900.
L’anno prossimo si completerà il rinnovo della flotta di lungo raggio, con l’uscita entro fine 2025 dell’ultimo A330-200 e l’arrivo dei 6 A330-900 che ancora mancano per il completamento dell’ordine con Airbus. Mentre, proprio in questi giorni, è arrivato a Fiumicino il settimo e ultimo A321neo.
L’età media della flotta, che era di 14 anni nell’ottobre 2021, è scesa a 7,7 anni e scenderà a 5 anni entro fine 2027. L’ultimo aereo di vecchia generazione (in flotta ci sono ancora oggi una trentina tra A319 e A320ceo) vedrà il contratto di leasing terminare nel 2030, anno in cui ITA avrà una flotta composta esclusivamente di aerei nuovi: A220, A320neo, A321neo, A330-900 e A350-900.
Naturalmente, sulla composizione della flotta di qui a 5-6 anni avranno un peso le decisioni prese di concerto con quello che, tutti si augurano, sarà diventato l’azionista di maggioranza della compagnia.
Chiudendo coi conti, a fine anno l’azienda si attende un fatturato di circa 3,7 miliardi di euro e un risultato economico netto negativo per 10-12 milioni di euro, con l’utile che è previsto a partire dal 2025.