L’annuncio della CEO: faremo il 797. Come sarà e dove sarà costruito il prossimo jet della Boeing
Boeing è tornata a parlare di quello che dovrebbe essere identificato come il 797, il suo prossimo modello. Lo ha […]

Boeing è tornata a parlare di quello che dovrebbe essere identificato come il 797, il suo prossimo modello. Lo ha fatto annunciando un’intesa sindacale con i 33mila dipendenti che lavorano nello Stato di Washington, per la gran parte nei suoi centri di produzione di Everett e di Renton, a nord di Seattle.
In questo articolo:

La presidente e CEO di Boeing Stephanie Pope ha dichiarato che “il nuovo contratto prevede che il nostro team nella regione del Puget Sound (che è dove sorgono gli stabilimenti di Everett e Renton) costruiranno il nostro prossimo, nuovo aeroplano. Questo assicurerà lavoro a decine di migliaia di lavoratori per le generazioni a venire”.

La Pope non ha chiamato espressamente “il nostro prossimo, nuovo aeroplano” indicandolo come il 797. Ma, visto che tutte le ‘decine del 700’ sono state usate, non resta che il 797.
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Dell’aeroplano si parla in realtà da anni, come del sostituto del Boeing 757: ossia un jet di medie dimensioni e autonomia transcontinentale (capace cioè di volare senza scalo tra le due coste degli USA), ma capace eventualmente di raggiungere le Hawaii o le regioni occidentali dell’Europa dalla sponda nord orientale del continente americano. In pratica, quel che fa ancora oggi, a oltre 40 anni dalla sua entrata in servizio, il Boeing 757.

Lo sviluppo avrebbe dovuto iniziare nel 2015, con una domanda stimata tra i 2.000 e i 4.000 aerei e due modelli di base: una variante da 225 posti e 9.200km di autonomia e una più grande, da 275 posti e 8.200km di autonomia. Non è chiaro se l’aereo avrebbe uno o due corridoi, cioè se sia a fusoliera stretta (come il 757) o a fusoliera larga (come il 767).
Boeing ha tuttavia poi deciso di investire le sue risorse nel 737 MAX, pensando che, soprattutto i modelli più grandi come il MAX 9 e il MAX 10 avrebbero potuto ‘fare la parte’ del 757.
Come è andata a finire lo sappiamo bene: due disastri con oltre 300 vittime, la messa a terra di tutti i MAX per circa due anni, incidenti continui anche in tempi recenti, i modelli -7 e -10 che non sono ancora stati certificati, né si sa quando lo saranno.

Il tutto mentre il concorrente europeo Airbus sviluppava l’A321neo, l’A321LR e l’A321XLR, quelli sì autentici sostituti (tecnologicamente molto più avanzati) del 757, tanto da divorarsi quasi tutto quel mercato che un tempo era appannaggio di Boeing.

Relativamente a quello che dovrebbe chiamarsi 797, la CEO Stephanie Pope non ha indicato date, nemmeno per ciò che riguarda l’inizio dello sviluppo effettivo del velivolo. Ma al momento, Boeing è in una fase cruciale, non scevra da inconvenienti, del processo di certificazione del 777X. E l’impressione è che, fino a quando il nuovo super jet non riceverà il via libera dalle autorità deputate alla sicurezza del volo americane, europee e del resto del mondo, Boeing preferisca non imbarcarsi in una nuova ‘avventura’.


