Recensione della mediocre esperienza in business class sul 777/200 di American Airlines
C’è chi dice è il karma, chi la chiama sfiga, io dico che per la legge dei grandi numeri, prima […]
C’è chi dice è il karma, chi la chiama sfiga, io dico che per la legge dei grandi numeri, prima o poi, le cose dovevano andare storto anche a me.
In questo articolo:
- Specifiche
- Aeromobile:
- 777/200
- Classe:
- Business
- Tratta:
- JFK - MXP
- Prezzo:
- 700€
- Prenota
E così in una estate che ha visto scioperi, passeggeri bloccati a Madeira per settimane e l’intera aviazione mondiale ferma per un update ad un antivirus, io sono rimasto quasi bloccato per colpa di un temporale estivo a Washington DC.
Breve riassunto
Ho già raccontato l’accaduto in un articolo nelle scorse settimane, In poche parole il nostro volo verso JFK è stato cancellato e siamo stati riprotetti in automatico su un itinerario completamente diverso, peccato che il volo su cui eravamo stati riprotetti era a sua volta cancellato. Impossibile parlare con AA, impossibile parlare con BA. Fortunatamente ho risolto io i problemi, ma lato AA il comportamento è stato davvero imbarazzante.
La prenotazione
Questo volo ha sostituito, causa cancellazione, il viaggo con BA da New York JFK a Londra LHR e poi tratta finale verso MXP. Il costo della tratta si aggirava a circa 740€, essendo parte di un biglietto a/r tutto in business class. Dalla cancellazione e successiva riprotezione ho perso anche 20 punti di livello causa downgrade sul volo di avvicinamento, fortunatamente non mi sono costati lo status.
Alla fine ho chiuso il mio anno a 1.580 punti, 80 in più rispetto a quelli necessari per rinnovare il livello Gold nel programma Executive Club. Già è faticoso arrivarci a questo risultato, mi sarebbero veramente girate le scatole bucare il traguardo.
In aeroporto
Quello che è accaduto tra Washington Dc e Raleigh e poi da RDU a New York JFK lo tralascio, anche se arriveranno in futuro un paio di recensioni a riguardo.
Al JFK ci siamo diretti verso la Greenwich lounge, che altro non è che la ex Flagship Business lounge che avevo già recensita. Adesso non c’è più il ristorante per i passeggeri di prima classe, che invece hanno accesso alla Chelsea Lounge, ed è stata aggiunta tutta una nuova aerea, chiamata The Bridge, rendendo questa lounge ancora più carina di quello che era.
Da qui ci siamo poi diretti al gate per prendere il nostro volo.
A bordo
Che le cose non sarebbero filate lisce lo sapevamo dal momento in cui siamo stati riprotetti. Certo niente scalo a LHR, ma anche una cabina nettamente inferiore a quella del 777/200 di British Airways allestito con le nuove Club World Suite.
Oltre a questo posti bordo assegnati d’ufficio, perchè erano gli ultimi tre posti in business e niente menù bambini, che BA offre e che invece AA non contempla tra i suoi servizi.
La configurazione di questi 777/200, con oltre 20 anni di servizio, è 1-2-1. AA ha due allestimenti differenti per questo modello di aereo.
In una installa i sedili Super Diamond, versione precedente a quella che installano ITA Airways sull’A350 e British Airways nella Club Worls Suite, e la stessa che si può trovare a bordo di Qatar sugli aerei che non hanno la QSuite.
Peccato che a noi è toccato quello che si potrebbe definire amichevolmente lo “scassoplano” ovvero l’aereo più anziano in flotta con le cabine più vetuste, ovvero le Concept D. E’ una consuetudine con i voli delle compagnie americane in Italia, nessuno porta le ammiraglie, salvo improvvisi cambi macchina.
La cabina di questi aerei è infatti configurata con poltrone orientate nelle due direzioni, con la particolarità che i passeggeri delle file esterne viaggiano orientati in senso opposto ai vicini delle file centrali. Se si viaggia in compagnia può anche essere carina.
Se però si viaggia con un estraneo vicino, la mancanza della porta e e di una protezione sul corridoio, azzera totalmente la privacy a bordo per tutto il viaggio, quasi facendoti viaggiare guardando negli occhi uno sconosciuto, più o meno come accade sulla vecchia business class di British Airways (che per fortuna ha i giorni contati).
Fortunatamente i nostri vicini di posto sono stati collaorativi e così siamo riusciti a ricompattarci in una sola fila, in modo da poter viaggiare quasi insieme.
La poltrona
Difficile trovare un lato positivo di questa configurazione. Se si viaggia nelle file centrali con un compagno non c’è mai la possibilità di essere più vicini.
Anzi, la scelta è essere fisicamente vicini, ma orientati in senso opposto e dover fare contorsionismo per parlarsi oppure più lontani ma basta sporgersi un pochino per guardarsi in faccia?
Ovviamente le poltrone esterne sono quelle che raccomanderei, anche se si viaggia in coppia. Anche qui c’è un piccolo difetto, un passeggero viaggia spalle al finestrino e gambe verso il corridoio, l’altro invece in posizione opposta. Quindi bisogna scegliere tra essere più lontani dal corridoio, oppure poter guardare fuori più comodamente.
Lo spazio per le gambe, in modalità letto è davvero poco. Come si vede la struttura tende a stringersi e se si è sopra 1.80m si avrà davvero poco spazio quando si distende il sedile.
Non c’è alcuna protezione dal corridoio, non c’è privacy e nemmeno una paratia che riduca la possibilità di essere disturbati dal via vai di altri passeggeri.
Ovviamente se non si conosce il proprio vicino, si può estendere la parete e in questo caso essere più separati.
L’altro difetto “strutturale” di questa poltrona è che la TV è a scomparsa, ma purtroppo questo vuol dire che durante decollo e atterraggio deve rimanere chiusa, questo vuol dire che per circa 45/50 minuti non si potrà usufruire del monitor.
Per ovviare al problema AA ritira le preziose cuffie B&O ben prima che cominci l’atterraggio, così i passeggeri non dotati di cuffie proprie possono solo fissare il monitor (di traverso) senza nemmno poter leggere il labiale.
La poltrona si gestisce dal piccolo touchscreen, qui si possono scegliere le diverse configurazioni e anche memorizzare le posizioni preferite. In modalità letto spuntano poi due pulsanti comodi per operare le funzioni base senza doversi alzare. Luce d’ordinanza e niente bocchette dell’areazione, come sempre più spesso accade.
Peccato che per svegliare lo schermo bisogna “picchiare” più volte con i polpastrelli. Questi sono i casi in cui secondo me la tecnologia non aiuta il passeggero.
Come per le file esterne anche chi viaggia nelle poltrone centrali deve scegliere: se si vuole viaggiare rivolti verso la direzione di marcia si è più esposti verso il corridoio.
Viceversa si viaggia “contromano”, ma si è un pochino riparati dal corridoio. In ogni caso se si viaggia nella seconda cabina di business class non ci sarà galley a dividere dalla premium economy, ma solo una tendina. Non pervenuto lo spazio di storage, semplicemente non c’è. A meno che non si consideri il piccolo cavedio sopra le prese di corrente come storage, dato che non è possibile metterci (quasi) nulla.
Unica soluzione lasciare lo zaino sotto il poggia piedi, soluzione che però rende inaccessibile gli oggetti personali in modalità letto.
Tavolino di grandi dimensioni, ma difficile alzarsi quando è aperto.
Servizio
Se la poltrona si salva il servizio, a 360°, lascia molto a desiderare e conferma la mia opinione che volare negli USA è come prendere un autobus in Italia, non è solo con AA è una costante con (quasi) tutte le compagnie americane.
Al posto incellofanati, copertina e cuscino, qui mi aspettavo il nuovo kit di AA, presentato ad inizio 2024. Una soluzione tipo quella di Delta e Virgin Atlantic, zero plastica e massima igiene.
Al posto i passeggeri trovano anche ciabattine ed amenity kit che ho scoperto (dopo il volo) essere una edizione speciale e non quella normalmente distribuita.
La busta è carina, ma molto leggera in termine di contenuto. Anzi tra le più misere e se la gioca con British e Singapore per il titolo di peggior kit nelle business class.
Drink di benvenuto arrivato praticamente subito, peccato che viene servito in un bicchiere di plastica.
Mentre subito dopo il decollo è arrivato un secondo bicchiere, e la frutta secca, questa volta di vetro.
La salviettina è anche questa in versione mignon, ma almeno c’è.
Diciamo che fino a quando non mi è stato apparecchiato il tavolo sembrava che le cose stessero andando per il verso giusto, ma le cose hanno poi preso una piega decisamente diversa, mai vista una scena simile, la “tovaglia” non copre integralmente il tavolino, come quando sbagli a lavare la maglietta e non ci entri più.
Ancora peggio il fatto che tutti i piatti siano coperti con la carta trasparente, modello picnic al parco tutto fatto davanti agli occhi dei passeggeri. Molto più elegante le coperture fisse che usano molti altri vettori. La cosa ancora più simpatica è la promessa di AA di ridurre la “single use plastic” .
IFE
Qui si vive in costante dualismo. Il bene e il male convivono in questo aereo.
Il bene sono i contenuti, come avevo già recensito su altro volo AA a bordo dell’A321T che viene usato per i voli tra le due coste americane, siamo a livelli altissimi.
Per non parlare della qualità delle cuffie offerte, ed è anche questo il motivo per cui vengono accuratamente raccolte prima dell’atterraggio.
Il male è tutto il resto. Lo schermo riflette molto, la risoluzione non è sicuramente 4K e le dimensioni non allineate agli standard delle cabine più moderne.
In un mercato dove oramai il wi-fi è illimitato e gratuito su quasi tutti i vettori, dove almeno la messaggistica è offerta tutti gli iscritti ai programmi fedeltà, AA non ha nulla di questo e anzi chiede 29$ per due ore o 35$ per tutto il volo.
IFE che si gestisce anche con l’apposito controller, ottima la presenza di un jack per le cuffie tradizionali e di ben due prese multiple per ogni poltrona.
Food & Beverage
Al posto i passeggeri trovano il menù, AA come accade sempre più spesso permette ai passeggeri di pre-ordinare il piatto preferito tra quello che viene offerto a bordo, soluzione ottima per non scontentare il passeggero e anche in chiave di sostenibilità dato che giocoforza ci sarà meno spreco di cibo.
Arrivato al mio turno per ordinare purtroppo ho avuto la scelta tra quello che restava e quello che non avevno preso gli altri passeggeri. Una brutta caduta di stile. Noi non avevamo potuto prenotare, ma davvero assurdo che nonostante le prenotazioni si rimanga senza quella che, con grande probabilità, sarà la scelta più popolare.
Ancora peggio che senza scelta sia rimasto io, che non sono assolutamente nessuno, ma ho lo status Gold nell’executive club di BA e come top tier mi aspetto che il Purser, ovvvero il capo cabina, in queste situazioni venga da me a chiedermi cosa preferisco. Lo fanno molti vettori, peccato AA non lo abbia fatto.
Decisamente poco premium il servizio al carrello lungo il corridoio, ma purtroppo sono rimaste pochissime le compagnie che fanno tutto al tavolo e quasi tutte servono le bevande come in economy class.
Alla fine il fatto di aver preso tutti un piatto differente ci ha permesso di assaggiare le diverse proposte.
Devo dire che nella sfortuna il mio pesce era probabilmente il piatto migliore.
Peccato che la cura per i dettagli, come in un fast food, a volte lasci a desiderare.
Per nulla buono il gelato a fine pasto, avevo un ricordo diametralmente opposto nelle mie precedenti esperienze a bordo di American Airlines.
Come ho raccontato nel video nessuno di noi ha fatto colazione, abbiamo tutti aspettato con ansia un cappuccino vero e una brioches.
In conclusione
Avevo un bel ricordo della business class di AA, ma adesso mi devo proprio ricredere. Certo non è stato il volo peggiore del 2024, al momento Air China è in vetta a questa classifica, ma sicuramente è al secondo posto. Ha inciso il comportamento a terra causa cancellazione, quello successivo e buona parte dell’esperienza in volo.
Pro
- Nessuno
Contro
- Servizio poco curato
- Drink in bicchiere di plastica
- Configurazione vecchia della cabina