Ecco come sono sopravvissuto al volo più lungo del mondo: le mie 18 ore (senza scalo) da Singapore a New York
Il volo più lungo del mondo è un vero must per chi è malato di aviazione, ecco la mia recensione del volo Singapore New York JFK
Conosco persone che viaggiano apposta per vedere dei posti particolari: c’è chi viaggi per visitare gli stadi di calcio, chi le stazioni ferroviarie, chi musei e ho un paio di amici che collezionano tristellati in giro per il mondo.
In questo articolo:
- Specifiche
- Aeromobile:
- A350ulr
- Classe:
- Business
- Tratta:
- SIN - JFK
- Prezzo:
- 115,000 Krisflyer + 60€
- Prenota
Io viaggio per provare nuove esperienze a 11mila metri d’altezza. Non importa se si tratta di testare una nuova compagnia, un nuovo aeroporto o una nuova cabina a bordo di un aereo.
Quello che sto per raccontare è una di quelle esperienze che volevo fare almeno una volta nella vita: volare sul volo commerciale più lungo del mondo.
Una piccola premessa
C’è un pochino di confusione in merito al volo diretto Sydney/Londra. Ad oggi il project Sunrise non è ancora realtà, gli A350/1000 sono ancora in fase di costruzione e se tutto va bene i voli inizieranno non prima di metà 2026. Quindi ad oggi il volo diretto da Singapore a New York è il volo più lungo del mondo. Ovviamente ho cercato di volare adesso in modo da poter fare anche quello di Qantas quando sarà disponibile, perchè a quel punto il volo che ho preso oggi sarà solamente il terzo più lungo del mondo.
Prenotazione
Come ho già avuto modo di spiegare in alcuni articoli ho incastrato questo volo assieme ad altre esperienze, cerco sempre di fare così per ridurre i miei spostamenti “inutili” ai fini di TFC e così è uscito un super itinerario da giro del mondo.
Ho usato 111.500 punti KrisFlyer e pagato meno di 60€ di tasse. Un biglietto saver ovvero la tariffa più economica tra i biglietti premio del programma fedeltà di SQ. Krisflyer è il mio programma fedeltà di riferimento nel mondo Star Alliance ed essendo anche un partner Membership Rewards riesco facilmente ad accumulare o spostare punti per poi staccare biglietti come questo o come quello per la pazzesca Suite di First Class, la migliore prima classe al mondo.
In aeroporto
Ho lasciato il nuovo Conrad Hotel di Singapore alle 8.30 del mattina, circa 4 ore prima del decollo. Una persona normale non dovrebbe farlo, a meno che la motivazione non sia quella di fare un salto a visitare il Jewel, cosa che raccomando caldamente a tutti di fare.
Io invece sono andato diretto a fare check-in al terminal 3. Per i passeggeri di business class e di prima classe ci sono banchi dedicati, ma l’area era tutta molto tranquilla.
Ho chiesto all’addetta se ci fosse un posto in prima fila disponibile in una delle due cabine di business class e lei mi ha detto: “11K ti piace?” ovviamente ho ringraziato e cambiato la mia poltrona.
Le prime file sono riservate per passeggeri con bambini, perchè sono quelle dove possono essere posizionate le culle, per questo non possono essere selezionate in fase di prenotazione, se non passando per il call center.
Mi sono quindi diretto ai controlli dei documenti, oramai tutti digital e poi in lounge. Ho approfittato del tempo a disposizione per visitare tutte le 4 lounge a disposizione con questo biglietto. Non avendo idea di quando sarei ripassato a Singapore con Star Alliance ne ho approfittato.
La migliore del lotto è sicuramente la business lounge del T3, la signature lounge di Singapore Airlines in questo aeroporto. Tutto molto bello, ma con poca fantasia in termini di servizi offerti. Oltre a questa ci sono anche le lounge per chi ha lo status Gold Star Alliance, ma viaggia in economy.
La particolarità di Singapore, ma anche in altri scali in Asia è che i controlli di sicurezza non sono fatti all’ingresso del terminal, ma direttamente al gate. Questa procedura è davvero bella per i passeggeri perchè evita lunghe code all’ingresso dato che alla fine ogni passeggero passa alla sicurezza solo assieme ai suoi compagni di viaggio.
In aereo
Sono arrivato al gate proprio mentre venivano invitati a salire a bordo i passeggeri di business class, e 17 minuti dopo le porte dell’aereo si erano già chiuse. Certo questo è un A350 speciale con soli 161 posti a sedere, in paragone i 737 di Ryanair portano 187 passeggeri, ma non ho mai assistito ad una procedura così veloce in vita mia.
A bordo ci sono due cabine di business class, la prima più piccola e la seconda più affollata. La poltrona e la configurazione identica a tutti gli A350 di Singapore che volano anche in Italia sulla rotta Milano/Barcellona. Il resto dei passeggeri è seduto in premium economy con una configurazione 2-4-2.
Singapore Airlines usa questi A350ULR per le rotte verso New York e Los Angeles dove vola senza scalo. Altrimenti raggiunge con gli A35o o i 777 le stesse città ma facendo scalo a Francoforte o Tokyo.
La poltrona
Conoscevo questo aereo, avevo già fatto un paio di viaggi sull’A350 e per questo ho chiesto la possibilità di avere una poltrona in prima fila.
La differenza è enorme in termini di spazio per le gambe e in generale per muoversi comodamente, rispetto a tutte le altre poltrone. Quando poi si trasforma in letto la differenza è ancora più sensibile. In un caso le gambe si devono infilare in un piccolo cavedio e bisogna dormire in una posizione davvero poco naturale.
In prima fila invece si ha tutto lo spazio che si vuole, quindi dai retta al Barbone se devi volare a Singapore con SQ cerca assolutamente di prendere queste file.
Certo ci sono anche degli svantaggi: si ha un pochino meno di storage rispetto alle altre poltrone e si è più vicini al galley e quindi i rumori e le chiacchiere del personale si sentono parecchio, ma come diciamo noi in Liguria: “Sucking and Sorbing is not possible”
In generale la poltrona ha un design molto confortevole, è forse la più spaziosa dopo la The Room di ANA, ma avendo più di 10 anni inizia a far vedere i segni del tempo, infatti sugli A380 che sono stati rinnovati è stata aggiornata.
Non c’è la porta, anche se il guscio del sedile protegge abbastanza dal corridoio, le file sono anche sfalsate dando a tutti una maggiore privacy.
La dotazione è quella classica, c’è un piccolo pozzetto nella struttura della consolle, c’è un secondo spazio di storage nella parte superiore. Nella struttura che ospita lo schermo c’è uno specchietto, nelle file posteriori qui c’è anche un piccolo supporto per il bicchiere e un ulteriore piccolo scompartimento.
La particolarità di questa poltrona è che non diventa un letto, ma si trasforma in un letto.
Questo vuole dire che non si può schiacciare un pulsante e scivolare in modalità letto. Bisogna raddrizzare la poltrona, alzarsi, sganciare lo schienale e piegarlo in avanti, allungando il resto del supporto.
Così facendo si ha il letto. Il vantaggio è che si dorme sul rigido, sopra un piccolo topper che potrebbe essere anche un filino più imbottito. Diciamo che questa soluzione ha pro e contro, conosco chi la ama e chi la odia. A me non dispiace, sempre che si prenda la fila davanti.
La poltrona si controlla da una pulsantiera presente sotto il bracciolo, posizione comoda e che non si schiaccia “per sbaglio”. La dotazione è quella classica, compresa una bella illuminazione che permette di trovare il giusto mix, specialmente in un volo come questo di 18 ore.
Mancano però le bocchette dell’areazione e questo è sempre più un problema per me.
Servizio
Diciamo che non è filato tutto proprio liscio. Ad esempio quando sono arrivato al mio posto ero l’unico che non aveva il kit notte. Non ci ho fatto subito caso perchè SQ è una delle poche, se non l’unica che normalmente lo consegna a richiesta.
Quando mi sono accorto che tutti invece lo avevano al posto lo ho chiesto e mi è stato portato in un nano secondo (o quasi) assieme anche al menù.
Purtroppo si conferma un amenity kit sotto la media e non al livello delle altre compagnie, non capisco proprio come mai Singapore Airlines faccia una scelta così cheap sotto tutti gli aspetti. Probabilmente tra tutte le prime 10 compagnie mondiali è il peggiore in assoluto e stiamo parlando di quella che è votata come la migliore compagnia al mondo.
Dentro la piccola bustina c’è un lucida labbra, uno spray per idratarsi ed una crema mani. A parte vengono consegnate ciabatte, calzini e mascherina per gli occhi. Non c’è Pigiama, non c’è nemmeno una maglietta come ad esempio fornisce Lufthansa in Business class, ma moltissime compagnie da Qatar a Cathay, da Oman a Qantas forniscono il PJ sui voli notturni e questo è un volo di (quasi) un giorno.
Il personale è stato squisito come sempre e sopperisce alle mancanze. Considerato che a bordo sono solo in 12, come su un volo che dura 6 ore di meno, riescono a fare tutto (quasi) alla perfezione. Certo qualche sbavatura durante il servizio la ho notata, ma nulla di grave.
Non ho fatto la sfida del campanello perchè ogni 10 minuti, al massimo, qualcuno passava per la cabina ad offrire da bere, snack o semplicemente a chiedere se andava tutto bene.
Food & Beverage
Io ho fatto i compiti a casa e ordinato i due pranzi dal menù di book the cook, ovvero la possibilità offerta da Singapore Airlines di scegliere tra un centinaio di piatti se non si gradisce quello che invece è nel menù del volo.
La mia scelta è caduta sugli iconici spiedini di pollo e sull’hamburgher più buono che ho mai mangiato a bordo di un aereo. Certo avrei potuto scegliere aragosta, pasta e molto altro, ma alla fine in mezzo a tutto questo lusso volevo dei piatti gustosi più che una cucina raffinata.
Il primo bicchiere di champagne è arrivato dopo nemmeno 60 secondi che ero seduto al mio posto. Poi la classica salvietta bollente e via così. Un nano secondo dopo che abbiamo raggiunto quota di crociera avevo già un secondo bicchiere di champagne e frutta secca come aperitivo.
Il pranzo è stato servito immediatamente dopo e circa 90 minuti dopo il decollo avevo già finito. Come antipasto c’erano dei gamberi, poi il mio chicken satay e infine ho preso il gelato saltando il tagliere di formaggi.
Sei ore dopo via al secondo pasto e qui è arrivato il panino ignorante perfetto per superare queste 18 ore di volo, servito assieme ad un antipasto ed un dolce migliore del gelato del pranzo. In questo modo finito il primo servizio una parte va in branda, poi secondo servizio con la seconda parte dell’equipaggio che va al riposo.
Come detto qualche sbavatura sul servizio c’è stata, ma in fin dei conti capisco che non sia facile servire in così tanti passeggeri di business class con così poco personale.
Catering promosso a pieni voti, considerato il fatto che prima dell’atterraggio, volendo, si può mangiare ancora una volta.
IFE
Krisworld è un prodotto molto solido, ha delle caratteristiche molto carine come la possibilità di loggarsi con il proprio account e ricominciare a guardare un film iniziato su un altro volo, oppure di preselezionare nei preferiti quello che si vorrà guardare a bordo nei giorni prima della partenza.
Tanti film e altri contenuti, c’è tutto quello che si vuole. Io alla fine ho guardato i canali di live tv che sono quelli che uso sempre per tenermi compagnia.
La cosa più importante però è stata una: wi-fi gratuito ed illimitato per tutto il volo. Gratis per i passeggeri di business, ma anche per chi è iscritto al programma fedeltà Krisflyer. Segnale costante lungo tutto il volo, mai un interruzione e possibilità di essere contemporaneamente connessi con 2 device.
Come sono sopravvissuto 18 ore
Non mi ero fatto un piano particolare, ma la mia strategia è stata la seguente. Subito dopo il pranzo mi sono messo a dormire, non ho messo sveglia, ma ho sognato per circa 3 ore abbondanti.
Quando mi sono svegliato mi sono messo a lavorare: tradotto a scrivere le recensioni, scaricare la posta, rispondere a messaggi ecc ecc ecc.
Volevo arrivare stanco a JFK, per non finire in jetlag sul volo successivo, si perchè il mio programma prevedeva di scendere dal volo SQ24, passare l’immigrazione e prendere la nuova carta di imbarco direzione casa.
Sono riuscito a prendere l’ultimo volo di giornata di KLM con soli 20k punti Flying Blue. In questo caso la mia idea era proprio quella di collassare una volta seduto nel mio posto a bordo del Dreamliner che mi avrebbe riportato a casa, penultima tappa di questo folle giro del mondo.
In conclusione
La domanda è lo rifarei? forse si, ma sicuramente non in economy. Penso che in una poltrona normale sia molto meglio spezzare il viaggio, fare quattro passi, magari uno stop over di un giorno o due, e poi arrivare a destinazione.
Pro
- Book the cook
- Il prezzo
Contro
- La poltrona