Dopo i 787 per l’intercontinentale, Riyadh Air sterza su Airbus per il breve-medio raggio e piazza un maxi ordine di A321neo
Il 30 ottobre 2024 è una data che resterà nel calendario di Airbus. In quello stesso giorno, infatti, il costruttore […]

Il 30 ottobre 2024 è una data che resterà nel calendario di Airbus. In quello stesso giorno, infatti, il costruttore europeo ha consegnato il primo A321XLR a Iberia, dando così inizio a quella che sarà un’autentica rivoluzione dei voli di lungo raggio, e ha annunciato un ordine da parte di Riyadh Air per 60 A321 neo.
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La compagnia saudita ha così optato per avere una mixed fleet, una flotta costituita sia da aeroplani Boeing sia da aeroplani Airbus.
Nel marzo 2023 aveva infatti ordinato 39 Boeing 787 (più 33 opzioni) da utilizzare sul lungo raggio, optando invece per velivoli Airbus sul breve e medio raggio, anche se l’ordine piazzato l’altro giorno è per 60 velivoli della famiglia dell’A321neo, non escludendo quindi che tra essi possano esservi A321-LR e A321-XLR che verrebbero impiegati su collegamenti di lungo raggio (un po’ come farà a breve la sua concorrente Saudia).
L’annuncio effettuato congiuntamente da Airbus e dalla compagnia aerea non specifica quando inizieranno le consegne degli A321neo.
Riyadh Air è una ‘paper airline’, una compagnia che fin qui è solo e soltanto esistita sulla carta: se ne parla da circa due anni, ha già speso milioni e milioni in spot pubblicitari e sponsorizzazioni di squadre ed eventi sportivi, ma è previsto che inizi le operazioni di volo nel corso del 2025, quando le dovrebbero arrivare i primi Dreamliner.
E, al di là del tipo di aerei che opererà e della bellissima livrea viola e bianca, se ne sa ancora pochissimo. Non si conosce, ad esempio, l’allestimento interno dei 787, né si sa verso quali mercati rivolgerà inizialmente la sua ‘attenzione’.
Ha invece presentato qualche mese fa le elegantissime uniformi che indosseranno a bordo i suoi assistenti di volo. Un altro particolare che non è stato fornito è relativo alla somministrazione di alcol a bordo dei suoi aerei, ossia se sarà una compagnia cosiddetta ‘dry’ come Saudia.