E’ scoppiata la guerra dei Cieli: Josh Cahill Vs Sam Chui, accuse e allusioni tra youtuber
In questo mondo io sono l’ultimo arrivato e non oso nemmeno mettermi allo stesso piano di certi volti da milioni […]
In questo mondo io sono l’ultimo arrivato e non oso nemmeno mettermi allo stesso piano di certi volti da milioni e milioni di visualizzazioni, ma da spettatore non pagante devo dire che sono davvero interessato a quello che sta accadendo tra due dei più grandi youtuber dedicati al mondo dell’aviazione: Sam Chui e Josh Cahill in rigoroso ordine di follower su YT.
In questo articolo:
Da questa diatriba potrebbe arrivare un piccolo scossone nel mondo degli YT che recensiscono le compagnie, sia dal punto di vista dei rapporti con i vettori che dal punto di vista della diffusione dei contenuti, adesso vediamo se alla tenzone si uniranno altri player oppure no.
Una piccola premessa
Numeri a parte ci sono due enormi differenze tra me, aka Il Barbone, e tutti i protagonisti di questa guerra di bande.
- Io non sono uno youtuber, o meglio il progetto The Flight Club non nasce come canale youtube, ma si è aggiunto al sito internet. Come ho detto più volte il sito è andato live 2 anni prima del primo video e dopo che avevo già pubblicato oltre 40 review di voli.
- La lingua italiana. E’ un limite, ma anche una barriera per chi volesse entrare. Limita sensibilmente l’audience potenziale che i video possono raggiungere, ma allo stesso tempo permette allo spettatore italiano di avere un contenuto madrelingua che parla di voli, regole e concetti che sono differenti da mercato a mercato.
Per queste due ragioni mi sento abbastanza tranquillo da poter esprimere le mie opinioni in questo scontro tra titani. A scanso di equivoci dico che non mi piace il lavoro di nessuno dei due, al contrario preferisco la linea editoriale di Noel Phillips, altro YT da oltre 600k iscritti.
Inoltre le entrate principali del progetto TFC, a differenza dei personaggi dell’articolo, non derivano dalle entrate passive generate da YT, ma dal sito.
Non voglio spoilerare i due video (in questo modo non faccio perdere soldi ai due protagonisti), ma sono sicuro che non è una trovata di marketing, è un dissing reale non per qualche visualizzazione in più.
Dove ha ragione Sam Chui e le mezze verità che racconta
Nel video appena pubblicato il #1 al mondo degli AVgeek sul web spergiura di non chiedere soldi in cambio delle sue recensioni, non fatico a credere che sia così, ci sono però degli aspetti che ascoltando con attenzione Sam non precisa mai: non menziona mai se paga o meno i biglietti, che per certi versi potrebbe equivalere ad una sorta di do ut des.
Poter viaggiare quando si vuole, verso dove si vuole per un passeggero come Sam Chui significa risparmiare decine e decine di migliaia di euro ogni anno e spesso non vola da solo, almeno a giudicare da alcune immagini (a meno che ogni volta non ci sia un cameraman esperto a bordo disposto ad aiutare lo YT).
Oltre a questo la compagnia è informata della sua presenza a bordo e magicamente gli equipaggi non sono timidi davanti alle telecamere, aprono scompartimenti segreti, le porte dei cockpit ecc ecc, è ovvio che con questo modello creativo SC non possa essere critico nei confronti della compagnia.
Da fuori mi sembra quindi evidente che Sam sia riuscito a massimizzare il suo status: non pago i biglietti, vengo invitato ad eventi super esclusivi, creo contenuti che nessun altro YT è in grado di produrre e così i miei video fanno milioni di views. Oltre a questo viene pagato come testimonial, presentatore, pr, guest of honor e realizza progetti speciali (a pagamento) con nmila aziende.
Non mi piace Josh Cahill, ma le sue obiezioni hanno un senso
Josh Cahill, secondo me, ha preso una deriva molto particolare. Negli ultimi mesi è cresciuto di centinaia di migliaia di follower pompando a dismisura le polemiche, a partire dal suo ban a bordo di Qatar e cercando in ogni video la possibile vena polemica, perchè su internet, come nel giornalismo, vendono le tre S “Sesso, Soldi, Sangue”.
Basta vedere le copertine dei suoi video per capire che con la polemica si fanno tante views, soprattutto quando parli di compagnie che, come Vistara/Air India, hanno alle spalle oltre 1 miliardo di potenziali passeggeri. Ecco questa è una linea editoriale che a me non piace, ma che anche volendo non potrei perseguire facendo video solo in italiano.
Su una cosa però mi trovo in sintonia con Josh, la figura di Sam è abbastanza unica. E’ evidente che Sam Chui faccia un lavoro diverso, ma non spiegandolo nei suoi video, mette tutti gli altri in una situazione davvero complicata di dover “competere” ad armi impari la battaglia delle views.
Le recensioni “negative” di Sam si contano sulle dita di una mano, perchè è ovvio che non potrebbe essere altrimenti, al contrario Cahill viaggia (credo) come faccio io, ovvero da cliente pagante senza avvisare la compagnia, in questo modo spera possa capitare di tutto per avere qualcosa da raccontare e cerca “il pelo nell’uovo” in ogni volo che prende. Senza considerare che vista la quantità “industriale” di YT che fanno recensioni di voli trovare qualcosa di nuovo, originale ed interessante è sempre più difficile e se vivi di sole views è sempre più complicato, biglietti più cari e minori ricavi.
Paese che vai, regole che trovi
Il pandoro gate, ma più in generale il boom dell’influencer marketing ha portato alcune nazioni a regolamentare come i contenuti vengono diffusi. Le regole di “etichettatura” come sul cibo anche sui video/reel che vengono pubblicati in Italia è molto chiaro. Questo non accade ovunque, quindi è impossibile sapere se Sam è ospite, testimonial o passeggero, stesso vale per Josh e molti altri YT ed inficia sicuramente come viene percepito il messaggio da parte dello spettatore.
Io dormo sereno perchè come dico sempre i biglietti me li pago (cash o punti) e non informo mai nessuno che sarò a bordo, quindi come un Edoardo Raspelli dei cieli: volo, mangio e recensisco. E in ogni caso la legge mi obbliga a dichiarare se sto facendo una marketta (o meno).
Come sono diverso io da i due duellanti
Il mio modello è un ibrido, io mi sono appassionato al mondo dei punti prima con i forum, poi con i blogger come The Points Guy, One Mile at a Time, Heads for Points e molti altri.
Infatti io prima sono un sito, poi un canale YT e infine un prodotto social. Le mie entrate principali,derivano dal sito e non da YT, certo il canale cresce (abbiamo superato quota 60 abbonati e 25k iscritti), ma non sono nel tunnel delle views.
Oggi tutto questo sostiene il progetto e lo rende profittevole, ma certo poter parlare al mondo e fare 1M di views con un solo video sarebbe tutta una dimensione differente, ma come nelle altre mie iniziative editoriali: piccolo è bello.