Quasi come su un jet privato: abbiamo provato Aero, la compagnia con cui volano i rich kids of Beverly Hills
Questa che state per leggere è una ‘rece’ (come piace chiamarle al Barbone, Matteo Rainisio) particolare. Perché è il reportage […]
Questa che state per leggere è una ‘rece’ (come piace chiamarle al Barbone, Matteo Rainisio) particolare. Perché è il reportage di una coppia di voli effettuati non con un ‘normale’ vettore commerciale, bensì con una compagnia che si definisce ‘semi-private’, a indicare come l’esperienza di volo che vi sto per raccontare combini elementi propri di una qualunque compagnia aerea con altri più simili a quelli che si troverebbero su un jet privato.
In questo articolo:
La compagnia
La compagnia si chiama Aero, ha la sua base presso l’aeroporto di Van Nuys, nella parte settentrionale dell’area metropolitana di Los Angeles, in California, da cui fa volare (dal 2021) una flotta costituita da cinque jet regionali Embraer ERJ-135 e da un loro derivato-vip Legacy 600, verso una mezza dozzina di destinazioni: Aspen, Las Vegas, Sun Valley, Palm Springs, Napa, Park City e Los Cabos (l’unica al di fuori degli Usa).
L’aeroporto di Van Nuys
Van Nuys è il terzo aeroporto negli Stati Uniti per voli operati da jet executive. E la ragione è presto detta: situato all’inizio della San Fernando Valley appena oltre le colline di Hollywood per chi proviene da Los Angeles, si trova a una ventina di minuti d’auto da Beverly Hills, Bel Air e altre zone della città dove c’è un’altissima concentrazione di milionari e miliardari. Per dire, è più vicino e facile da raggiungere, partendo da quei quartieri abitati da ricconi, del Los Angeles International Airport. Ed è in grado di garantire una maggiore privacy a coloro che lo utilizzano rispetto al grande scalo internazionale che si trova una quarantina di km più a sud.
La prenotazione
In realtà, con la compagnia, ero in contatto già da alcuni giorni. I biglietti mi sono stati regalati, ma (e questo è uno dei punti di contatto tra Aero e le ‘normali’ compagnie commerciali) si possono fare online sul sito del vettore pagando con carta di credito. Potendo scegliere una destinazione a mio piacimento, qualche settimana prima avevo optato di volare su Aspen essendo quella la tratta più lunga all’interno degli Stati Uniti operata da Aero. E ciò mi avrebbe dato maggiori opportunità di esplorare a fondo il prodotto e il servizio di bordo.
Il concierge h24
Poco dopo aver ricevuto conferma del mio itinerario, sono stato immediatamente contattato dal servizio di concierge (scordatevelo, sulle compagnie ‘normali’, salvo che non voliate in La premiere di Air France o in qualche altra cabina super-esclusiva del medesimo livello), che mi ha chiesto se avessi delle preferenze riguardo al food & beverage e se avessi una qualche allergia o intolleranza alimentare.
Dal medesimo servizio (che è attivo 24/7) sono stato informato sull’esatta location del terminal, del servizio di car valet gratuito esistente presso la lounge privata che Aero ha allestito all’aeroporto di Van Nuys e di presentarmi non meno di venti minuti prima dell’orario di partenza del mio volo.
In aeroporto
Così, in una splendida mattina di sole californiano, mi sono presentato all’indirizzo indicatomi dal concierge, nell’angolo sud-orientale dell’aeroporto. Anziché 20 minuti, sono arrivato un’ora prima, anche in questo caso per esplorare (ma pure per godermi) l’elegante lounge che la compagnia mette a disposizione dei suoi ospiti.
Duecento metri quadrati affacciati sul piazzale, a una trentina di metri dai jet all-black di Aero e divisi un due spazi: una zona living room arredata con poltrone e divani, belle luci e bassi tavolini da cocktail e una zona dedicata al food & beverage che, per la colazione, metteva a disposizione croissant, succhi, una caffe (con macchina Nespresso), tè e champagne, ma nessuna opzione calda. Dato che uova e bacon le avevo mangiate un’ora prima presso il ristorante dell’hotel, ho fatto una colazione-bis con un paio di croissant accompagnati da un flute di Champagne Veuve Clicquot (lo stesso che avrei trovato poco più tardi anche a bordo).
Nell’elegante bagno, erano a disposizione su un carrello tutti gli articoli che normalmente si trovano nei kit di cortesia di Business o First Class sui voli commerciali (mascherine per gli occhi, tappi per le orecchie, kit dentali, pettini e spazzole, lozioni per mani e viso, burro cacao e lucida labbra).
L’imbarco
Circa quindici minuti prima dell’orario di partenza, un’addetta (che indossava un elegante tailleur-gonna nero) è entrata in lounge per annunciare che l’aereo era pronto all’imbarco dei passeggeri e ci ha accompagnato fino all’ERJ, dove i piloti ci hanno accolto sulla pista ai piedi della scaletta. Saliti a bordo, i due assistenti di volo (una hostess e uno steward) ci hanno accompagnato ai nostri posti.
Il safety briefing è stato eseguito dalla hostess mentre rullavamo verso l’estremità nord della pista di Van Nuys e a meno di dieci minuti dalla chiusura delle porte eravamo in aria, virando subito a sinistra verso le Montagne Rocciose per un volo della durata di poco meno di due ore.
Con un carico di passeggeri così leggero e praticamente nessun bagaglio, l’ERJ pareva un razzo, raggiungendo la sua altitudine di crociera di 37.000 piedi (come ho potuto vedere più tardi su Flightradar24) in una ventina di minuti.
Poltrona e cabina sull’ERJ-135 di Aero
L’ERJ-135 è un aereo che, normalmente, viene configurato dalle compagnie aeree con 37 posti, in un layout che prevede tre sedili per fila (1-2). Aero ne ha installati solo 16, su otto file 1-1 con finestrino e corridoio a disposizione di ogni passeggero.
La distanza tra le file non è enorme ma è comunque pari a quella di una Premium Economy di lungo raggio molto ‘generosa’ o di una First Class, come la intendono gli americani sui loro voli domestic: 43 pollici ossia 110 centimetri.
Rivestiti in pelle italiana, con il tavolino che esce da uno dei braccioli e di color antracite danno un tono forse un po’ troppo ‘business’ alla cabina, che comunque è resa più vivace dal mood lighting e più spaziosa dall’assenza delle cappelliere.
In fondo è posizionato un bagno customizzato quanto a water, lavandino e luci.
Food & Beverage
Mentre stavamo ancora salendo, ho esaminato il menu in pelle che ho trovato nella tasca del sedile di fronte a me per scoprire che Aero organizza il suo servizio di cibo e bevande su tre face orarie: “Daybreak”, “All day” e “Afternoon”.
La compagnia aerea serve a bordo piatti preparati dall’iconica gastronomia Erewhon, il Dean & De Luca losangelino, per chi sia pratico di New York.
Dal menu “Daybreak”, ho scelto una tartina di avocado che è stata servita in una graziosa scatola brandizzata Erewhon accompagnata da frutti di bosco, da una fetta di torta e da un altro bicchiere di champagne.
Il servizio
Prima che iniziasse il servizio colazione, sono state distribuite salviette calde. Poi l’assistente di volo ha tirato fuori il mio tavolo da pranzo dal bracciolo sinistro della poltrona di sinistra del sedile e ci ha messo sopra una tovaglietta bianca di cotone. Mentre arrivavano il cibo e lo champagne, mi è stato consegnato un tovagliolo di lino bianco e posate in acciaio di design. Alla fine del pasto, mi è stato presentato un cestino di snack assortiti, ideale per la parte rimanente del volo.
Wifi a bordo di Aero
Aero non ha intrattenimento in volo, se si escludono le viste mozzafiato del Canyonlands National Park di cui ho potuto godere lungo il percorso. Ma offre il wifi gratuito appoggiandosi alla piattaforma satellitare di Starlink. La connessione al web era così potente e affidabile che ho potuto navigare facilmente su un sito ‘impegnativo’ come Flightradar24 e mi sono goduto una videochiamata Whatsapp con mia moglie che era seduta nel nostro soggiorno a Milano, a circa 6.000 miglia di distanza.
Atterrare ad Aspen
La discesa all’aeroporto di Aspen Pitkin County è stata ‘balllerina’ ma intrigante. A parte la vista spettacolare sulle montagne circostanti, ho potuto vedere su Flightradar che negli ultimi cinque minuti di volo abbiamo fatto una virata a sinistra di 270° per allinearci con la pista. E pochi secondi prima dell’atterraggio abbiamo volato a quelli che a occhio ho calcolato non fossero più due 2-300 metri dal crinale di una collina.
L’aeroporto della Contea di Pitkin, che serve Aspen, è noto per le sue ‘difficili’ condizioni legate alla scarsa visibilità, pioggia, neve e venti di direzione variabile. E Aero è, assieme a Skywest (che su Aspen opera con i suoi CRJ per conto di United Airlines e Delta Airlines) una delle sole due compagnie autorizzate dalla FAA a operare qui voli passeggeri di linea.
Una volta a terra, abbiamo bypassato il piccolo terminal passeggeri e abbiamo parcheggiato in mezzo ai jet privati fermi nella parte meridionale del piazzale.
In aeroporto ad Aspen
A questo punto sono entrato nella lounge dedicata ai passeggeri Aero ad Aspen, in attesa del volo di ritorno a Los Angeles. Piccola e un po’ buia, non era minimamente all’altezza di quella che mi ero goduto un paio d’ore prima a Van Nuys. Comunque, aveva comode poltrone e una varietà di opzioni di cibo e bevande, tra cui lo champagne.
Il volo di ritorno
Nove passeggeri erano diretti a Los Angeles, dopo un fine settimana trascorso nella località turistica più famosa e cara dell’intero Nord America: sette umani e due cani di media taglia. Aero si descrive come la compagnia aerea più pet friendly e ne ho avuto la prova durante l’imbarco a Aspen quando i due cani, al guinzaglio, sono saliti a bordo insieme a noi, trovando poi facilmente posto sul pavimento della cabina nello spazio tra i sedili. Sulla via del ritorno in California ho anche notato che il menù di bordo includeva ‘Biscotti e bocconcini’ dedicati ai ‘migliori amici dell’uomo’.
Food & Beverage
Per gli umani, era disponibile il menu “Afternoon” con una scelta tra un piatto di mezze assortite (i tipici ‘assaggini’ arabi) assortiti (piuttosto esotico, su un volo tra il Colorado e la California), carne asada con patate dolci viola e insalata di cavoletti di Bruxelles e salmone arrosto con cavolo riccio, fagioli bianchi e insalata di avocado.
Ho scelto quest’ultimo (sempre confezionato da Erewhon), che con mia sorpresa mi è stato servito a temperatura ambiente, ma era comunque molto buono (leggermente rosa nella parte più centrale), accompagnato da un bicchiere di Chardonnay della Napa Valley (che è una delle destinazioni stagionali servite in autunno da Aero).
Mentre mangiavo e mi godevo il panorama fuori dal finestrino (dei canyon non mi stanco mai), ho notato che la maggior parte dei miei compagni di viaggio (intendo, gli umani) ai tre main course ha preferito qualcosa da bere e uno snack. Cosa che mi ha sorpreso, considerando anche che quelle due ore di volo erano vendute sul sito della compagnia a 2.300 dollari a persona.
Beati loro
Ma, una volta atterrati a Van Nuys, il COO di Aero Mikael Pelet mi ha spiegato che “la maggior parte dei nostri passeggeri noleggia regolarmente jet privati per spostarsi. Quando vola con noi, ci sceglie perché sulle rotte che serviamo offriamo dei servizi in più, perché consentiamo ai cani di viaggiare in cabina e perché, alla fine, gli costiamo meno di un jet privato. Insomma, per loro volare con noi è una cosa da tutti i giorni”. Beati loro.
In conclusione
Se mai doveste volare in California per un’occasione speciale, un ‘giro’ sui quasi-jet privati di Aero, magari verso una delle loro destinazioni stagionali come Napa o Palm Springs (che hanno prezzi abbordabili) o per trascorrere qualche giorno in Messico, renderà il vostro viaggio ancora più speciale perché così non si vola con nessuno.