Si parla sempre male delle low-cost, ma se Vueling è considerata una delle migliori in Europa c’è un motivo: ecco la mia esperienza
Potrei definirlo “il viaggio delle prime volte”. Prima volta con Vueling (l’unica low-cost europea con cui non avevo mai volato), […]
Potrei definirlo “il viaggio delle prime volte”. Prima volta con Vueling (l’unica low-cost europea con cui non avevo mai volato), prima volta con uno scalo brevissimo (di soli 45 minuti), prima volta che perdo la coincidenza e prima volta che una compagnia mi riprotegge e mi rimborsa per il ritardo. Sarebbe dovuto essere un weekend lungo, possibilmente rilassante (e persino romantico) ma, alla fine, c’è stato qualche intoppo; come dico sempre, tuttavia, poteva andare molto peggio.
In questo articolo:
Andiamo per ordine. All’inizio di ottobre ho prenotato un volo a/r da Cagliari a Granada via Barcellona: il volo di andata, come scritto poc’anzi, prevedeva una coincidenza di soli 45 minuti a BCN. Ho fatto due conti, mi sono confrontato con il Barbone e poi ho deciso: compro i biglietti. Non sono un folle, conosco i rischi e gli intoppi che possono capitare ma conosco altresì i miei diritti: trattandosi di un unico PNR, infatti, nel caso in cui avessi perso la coincidenza (non per colpa mia, ovviamente) sapevo che la compagnia avrebbe avuto l’obbligo di riproteggermi sul primo volo disponibile. Insomma, avevo messo tutto in conto: poi, certo, speravo che tutto filasse liscio. Ma così non è stato.
Doverosa precisazione. Ahimè non avevo chissà quanta flessibilità per quanto riguarda le date: dovevo partire tassativamente il sabato (26 ottobre) ed essere a casa al massimo il mercoledì successivo (30 ottobre). Se poi si considera che Vueling non collega tutti i giorni Cagliari e Barcellona, è presto detto il motivo per cui ho scelto di volare a queste condizioni.
Sabato pomeriggio mi sono recato in aeroporto con un po’ di anticipo benché avessi visto, tramite Flight Radar e Flighty, che il mio volo sarebbe partito alle 17:55, con mezz’ora di ritardo. “Poco male”, mi son detto: il volo CAG-BCN dura al massimo 1 ora e 5 minuti, quindi sarei riuscito a salire sull’altro aereo. Il ritardo, però, è diventato prima di 40 minuti, poi di 50 e infine di oltre un’ora; alla fine siamo decollati alle 18:55, esattamente quando sarei dovuto essere già a El Prat.
Non appena siamo atterrati a BCN, il capocabina si è avvicinato alle prime file e ha domandato chi avesse una coincidenza: io e diversi passeggeri abbiamo sollevato la mano e, in men che non si dica, siamo stati fatti sbarcare. Ma, ahimè, si è rivelato tutto inutile: dopo una breve (e intensa) corsa, una volta arrivato al gate dal quale sarei dovuto partire alla volta di Granada, il dipendente dello scalo mi ha detto “mi spiace, come puoi notare la porta è chiusa, l’aereo sta per decollare”. Lo ringrazio, chiudo gli occhi, faccio un respiro profondo e mi preparo a trascorrere una notte in uno degli airport hotel di Barcellona: non esattamente il sabato sera che mi ero prefigurato…
Non mi è restato altro da fare che recarmi ai banchi di Vueling per spiegare la situazione e chiedere di essere riprotetto: la compagnia, devo dirlo, si è rivelata veramente efficiente. In poco tempo ha assegnato ai malcapitati passeggeri come il sottoscritto una stanza nell’Alexandre Hotel Frontair Congress (non esattamente il miglior airport hotel della mia vita, ma tant’è): l’assistenza, ovviamente, prevedeva anche la cena e la colazione nonché il transfer da/per l’aeroporto. Tutti noi, poi, siamo stati inseriti nel primo volo disponibile: nel mio caso si trattava del volo VY2010, con partenza alle 07:25 della mattina successiva.
Voglio specificare una cosa: viaggio abbastanza spesso ma non possiedo nessuno status, men che meno con Vueling/Iberia. Nonostante questo, VY mi ha inviato – tra il sabato sera e la domenica mattina – non so quante mail tramite cui mi porgeva le scuse per il ritardo del primo volo e la conseguente perdita della coincidenza. Una piccola attenzione che ho apprezzato e che, onestamente, non mi era mai capitato di ricevere da nessun’altra compagnia.
Il mattino seguente, con un paio di ore scarse di sonno, riesco finalmente a raggiungere Granada e la mia compagna (da qui il viaggio romantico); non appena arrivo in hotel, faccio mente locale e penso “sono arrivato a destinazione con oltre 12 ore di ritardo, ho indubbiamente diritto ad un rimborso”. E così accedo al mio account Vueling, entro nella sezione “centro assistenza” e clicco sulla voce “chiedi un risarcimento per perdita di connessione”.
Comincio la trafila, inserisco i dati (numero di prenotazione, mail, numero di telefono, numero del volo, ecc…) ed invio il tutto. Dopo poco più di 24 ore, nella serata di lunedì 28/10, Vueling mi invia una mail tramite la quale mi chiede i miei dati bancari: “Innanzitutto, le esprimiamo gratitudine per la sua pazienza e collaborazione durante questo processo – mi scrive la compagnia – Per garantire la corretta elaborazione del suo bonifico bancario, le chiediamo cortesemente di collaborare fornendo alcuni dati essenziali di cui attualmente non disponiamo”.
Detto, fatto: nel giro di pochi minuti inserisco anche le mie coordinate bancarie e neanche 48 ore dopo, giovedì pomeriggio, una notifica dell’app della banca mi avvisa dell’avvenuto accredito.
Insomma, tutto è bene quel che finisce bene. Certo, avrei preferito non ricevere il rimborso ed arrivare a Granada all’orario previsto, ma devo ammettere che poteva andare davvero peggio; nella sfiga, sono stato abbastanza fortunato. E non posso che fare i complimenti alla compagnia: si parla sempre male delle low-cost, ma se Vueling è considerata una delle migliori in Europa c’è un motivo.