Erdogan tiene a galla Boeing: la low-cost turca Pegasus Airlines ordina 200 esemplari dell suo ‘aereo fantasma’
Ci sono due ‘fantasmi’ dei cieli. Due modelli dei quali si parla poco, perché Boeing ha interesse a che se […]

Ci sono due ‘fantasmi’ dei cieli. Due modelli dei quali si parla poco, perché Boeing ha interesse a che se ne parli il meno possibile, diversamente da quanto si è fatto con il Boeing 777X.
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Si tratta della versione più piccola e della versione più grande del Boeing 737 MAX. Un aereo che ne ha viste più di Bertoldo da quando, nel maggio 2017, è entrato in servizio. A oltre sette anni e mezzo da quella prima volta (con l’indonesiana Malindo Air) solo due delle quattro versioni del MAX solcano ogni giorno i cieli di tutto il mondo: il MAX 8 e il MAX 9.
Non che queste non abbiano dovuto fronteggiare momenti drammatici, come la caduta dei due MAX 8 di Ethiopian Airlines e Lion Air e la perdita in volo di un portellone da parte di un MAX 9 di Alaska Airlines. Ma le altre due versioni, il MAX 7 e il MAX 10, non hanno ancora visto nemmeno un passeggero a bordo, nonostante abbiano effettuato il primo volo, rispettivamente, il 16 marzo 2018 e il 18 giugno 2021.
Ovvio che il loro mercato, inizialmente caldo, si sia col tempo raffreddato, se non congelato. Ordinereste voi, infatti, un aeroplano che non si sa quando vi verrà consegnato? No. Invece, la low-cost turca Pegasus Airlines (che ha la sua base presso il secondo aeroporto di Istanbul, il Sabiha Gokcen International Airport) ne ha appena ordinati 100, di MAX 10, con opzioni per altri 100. Dando una formidabile boccata di ossigeno a Boeing, che dopo le traversie degli ultimi anni sta ora scontando gli effetti sulla produzione di quasi tre mesi di sciopero degli addetti dei suoi stabilimenti nello Stato di Washington, incluso quello di Renton dove avviene l’assemblaggio finale dei 737.
Il -10 è il più grande dei MAX: può infatti trasportare fino a 230 passeggeri (in classe unica, come si suppone saranno quelli di Pegasus) su distanze fino a 3.100 miglia nautiche, ossia 5.740km. Performance che, a fronte di una capacità analoga, vede il MAX 10 soccombere quanto ad autonomia sia nei confronti dell’Airbus A321-LR (che può volare senza scalo per 4.000 miglia nautiche o 7.400km), sia dell’A321-XLR, che arriva a 4.700 miglia nautiche o 8.700km.
Il comunicato congiunto di Boeing e Pegasus che annuncia l’ordine nulla dice riguardo a date di consegna (ovviamente) e valore della commessa. Ma c’è da scommettere che Pegasus abbia ottenuto un ‘prezzaccio’ per ordinare così tanti esemplari di un aereo che vola da tre anni e mezzo senza essere ancora stato certificato dalla Federal Aviation Administration.
E non è da matti pensare che dietro questa commessa ci sia la politica: Erdogan non poteva soffrire l’amministrazione Biden e i democratici e, forse, non è un caso che un ordine di una simile portata da parte di una compagnia turca a un’azienda americana sia un beau geste nei confronti dell’amministrazione Trump che si accinge a prendere le redini degli Stati Uniti.
Anche perché Pegasus, che aveva inizialmente costruito la sua flotta sui Boeing 737 (dal ‘classic’ fino all’-800), aveva poi cambiato direzione finendo per avere, oggi, una flotta costituita da 109 Airbus A320 e A321 a fronte di appena nove 737. Adesso, il ‘ritorno’ agli aerei made in USA.