La Corea del Sud estende l’esenzione dal K-ETA sino a fine 2026
Gli italiani sono esentati dal richiedere il visto elettronico per entrare in Corea del Sud
Dall’aprile 2023, i viaggiatori italiani e quelli di altre 21 nazionalità sono esentati dall’obbligo di ottenere un’autorizzazione di viaggio elettronica o K-ETA quando visitano la Corea del Sud. Questa autorizzazione era stata introdotta per la prima volta nel 2021 quando la nazione asiatica si era riaperta ai viaggi nel periodo post pandemia.
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L’esenzione introdotta l’anno scorso era in scadenza al 31 dicembre, ma il Governo ha deciso di prorogarla per tutto il 2025.
Esenzione K-ETA prorogata
L’autorizzazione elettronica al viaggio della Corea del Sud (K-ETA) è un sistema automatizzato per verificare l’idoneità all’ingresso per coloro che possono viaggiare nel paese senza visto. Come spesso accade quando si deve richiedere queste autorizzazioni c’è anche un costo da sostenere 10.000 KRW (circa 6.5€).
Come accade per l’ESTA Americano quando è approvato è valido per più ingressi nell’arco di due anni utilizzando lo stesso passaporto. Con una mossa simile a quella della Cina, che lo ricordo ha eliminato la necessità di richiedere il visto per stimolare gli arrivi turistici, anche la Corea spera di semplificare la burocrazia e attirare più viaggiatori.
Questa esenzione temporanea è ora valida per gli arrivi fino al 31 dicembre 2025. Purtroppo la lista non comprende tutti i paesi europei, ma una selezione di passaporti di tutto il mondo: Australia, Austria, Belgio, Canada, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Hong Kong, Italia, Giappone, Macao, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Norvegia, Polonia, Singapore, Spagna, Svezia, Taiwan, Regno Unito, U.S.A.
Senza K-ETA necessaria la arrival card
Onestamente non comprendo, nel 2025, cosa possano servire ancora queste cartoline che sembrano un ricordo del 1990. Mi sono sempre chiesto quale fosse il significato di queste autodichiarazioni, e soprattutto chi mai le controlla.
I passeggeri che sfruttano l’esenzione al K-ETA devono però compilare questa cartolina che deve essere consegnata all’agente dell’immigrazione.
Dall’Italia tre compagnie volano, senza scalo, verso Seoul
Fino a quando la fusione tra Korean ed Asiana non sarà completata ci saranno tre vettori che volano senza scalo da Seoul verso Milano e Roma. Oltre alle due compagnie più note c’è anche T’way la low-cost che ha preso il posto di remedy taker come voluto da Bruxelles per autorizzare la fusione.
Qui storicamente ha sempre volato Alitalia, e ci sono ancora i segni di questo collegamento che ITA Airways non ha mai deciso di riattivare.
In conclusione
L’esenzione da questo balzello è sicuramente una ottima cosa, non tanto per il risparmio economico quanto per la semplificazione burocratica. Una cosa in meno a cui pensare, vuol dire meno stress per viaggiare.