Nel 2025 AirBaltic cancellerà 19 rotte e 5mila voli, lasciando a terra 70mila persone. Cosa sta succedendo
Avere una flotta costituita interamente da un solo modello di aeroplano, può essere un vantaggio sul piano della flessibilità delle […]

Avere una flotta costituita interamente da un solo modello di aeroplano, può essere un vantaggio sul piano della flessibilità delle operazioni e del contenimento dei costi collegato a fattori come il reperimento dei pezzi di ricambio e l’addestramento degli equipaggi. Le compagnie low-cost, maestre in questo, insegnano. Tuttavia, se qualcosa va storto con quel tipo di aeroplano, i guai possono essere seri.
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Ne sa qualcosa Ryanair che, operando una flotta sempre più consistente di Boeing 737 MAX, ha prima pagato la messa a terra e lo stop alle consegne per oltre due anni di tutti i velivoli di quel tipo in conseguenza degli incidenti occorsi a Lion Air e Ethiopian Airlines nel 2018 e 2019. E, più recentemente, le consegne lumaca di Boeing, legate a diversi fattori tra cui lo sciopero di tre mesi dei lavoratori dello stabilimento di Renton da cui i MAX vengono sfornati.
Tuttavia, recentemente, problemi di affidabilità e di manutenzione hanno afflitto anche i motori di alcuni modelli di aerei (e in questo caso i costruttori non c’entrano nulla). I velivoli più interessati da questi problemi sono stati i Boeing 787 e gli Airbus A220.
Questi ultimi montano motori Pratt & Whitney 1500G, che stanno creando non pochi mal di testa alle compagnie aeree. Nel 2019, in seguito a tre spegnimenti involontari in volo nell’arco di tre mesi, Swiss decise di mettere a terra l’intera sua flotta di A220 per ispezioni. Più ingenerale, però, il P&W 1500G ‘soffre’ di ‘degrado prematuro della turbina’, che richiede ispezioni e sostituzioni dei motori più frequenti di altri propulsori.
Proprio una ‘shortage’ (carenza) di motori disponibili dal costruttore P&W quest’anno causerà gravi problemi ad AirBaltic che non è solo il secondo operatore al mondo dell’A220 dopo Delta Airlines, ma ha in flotta solo e soltanto A220: 49 in tutto della serie -300, con il cinquantesimo previsto in arrivo a giorni.
Ebbene, la compagnia lettone, che ha il suo hub principale a Riga, ha comunicato in una nota che nel corso del 2025 sarà costretta a cancellare dal suo operativo 4.670 voli, con 19 rotte cancellate e altre 21 che vedranno frequenze ridotte. I passeggeri colpiti saranno quasi 70mila. Da Riga saranno 10 le rotte cancellate, da Vilnius saranno sei, da Tallinn (in Estonia) due e da Tampere (in Finlandia) una.
Tra le rotte cancellate non ci sono quelle verso l’Italia, dove AirBaltic vola su Roma Fiumicino e Milano Malpensa, ma gli aggiustamenti all’operativo sono già iniziati e non è escluso che, come al solito, i voli da Malpensa vengano operati in wet lease da altri operatori.
La situazione più difficile ci sarà durante la Summer, quando Air Baltic darà in wet-lease al Gruppo Lufthansa (come peraltro fa da anni) la bellezza di 21 dei suoi 50 A220-300, che opereranno principalmente per conto di Swiss.