Quali sono le rotte con più turbolenze? Ecco la classifica
20Non prendiamoci in giro: le turbolenze, specie quelle più intense, fanno spaventare tutti, compresi gli amanti del volo. Non è […]

20Non prendiamoci in giro: le turbolenze, specie quelle più intense, fanno spaventare tutti, compresi gli amanti del volo. Non è mai un’esperienza chissà quanto piacevole, insomma. Il portale Turbli – sviluppato da Ignacio Gallego-Marcos, ricercatore nel campo delle turbolenze – ha stilato la classifica relativa al 2024 delle rotte aeree nelle quali si incontrano più turbolenze. In questa lista troviamo alcune sorprese ma anche una costante: ovverosia che le catene montuose sono le principali responsabili di questi fastidiosi movimenti d’aria.
In questo articolo:
Come vengono calcolate le turbolenze
Il portale Turbli ha preso in considerazione circa 10mila voli e gli oltre 500 aeroporti più grandi del mondo. Le turbolenze sono state analizzate grazie ai dati di previsione del Met Office del Regno Unito e del NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration): in poche parole, come si legge nel portale, ogni 6 ore viene salvata un’istantanea delle previsioni che coprono il tutto il pianeta (su ben 18 livelli di pressione); dopodiché, alla fine di ciascun mese, da tutte queste previsioni vengono ricavate statistiche mensili e annuali.
Nelle previsioni, prima, e nelle classifiche, poi, la turbolenza è data in EDR, Eddy Dissipation Rate, unità di velocità di dissipazione dei vortici: come spiega Turbli, rappresenta la velocità con cui le strutture turbolente si rompono e dissipano la loro energia in calore. Ci sono diversi livelli di EDR: da 0 a 20 è considerata leggera, da 20 a 40 è moderata, da 40 a 60 è forte, da 60 a 80 è grave, e da 80 a 100 è considerata estrema.
Le rotte più turbolente del 2024
Veniamo alla classifica. Lo diciamo subito: il podio è tutto sudamericano. La rotta più turbolenta del 2024 è stata la Mendoza (MDZ)-Santiago (SCL), con un EDR pari a 24,684. Al secondo posto troviamo la Cordoba (COR)-Santiago (EDR pari a 20,214), seguita dalla Mendoza-Salta (19.825).
Turbli, oltre alla classifica generale, ha stilato altresì una lista delle rotte più turbolente per ciascun continente. Tra le rotte europee, quella più turbolenta è stata la Nizza-Ginevra (con una turbolenza media di 16,065 EDR), seguita dalla Nizza-Zurigo (15,493 EDR) e dalla Milano (MXP)-Zurigo, che si piazza al terzo posto con una turbolenza media pari a 15,41. Nella classifica europea troviamo anche un’altra città italiana, ovverosia Venezia, all’8° posto nella rotta da Ginevra (14,775 EDR) e alla 10^ posizione nella tratta verso Zurigo (con una turbolenza media di 14,669).
L’impatto del cambiamento climatico
Un aspetto interessante (e al contempo preoccupante) emerso dalla ricerca è l’impatto del cambiamento climatico sulla frequenza e l’intensità delle turbolenze. Secondo gli esperti, le Clear Air Turbulence (CAT) – ossia turbulenze in aria chiara che si verificano in assenza di nubi visibili – sono sempre più frequenti. Questo tipo di turbolenza, evidentemente, è assai difficile da prevedere, anche perché spesso e volentieri si può verificare in assenza di temporali.
Gli studiosi spiegano che il cambiamento climatico influisce sul riscaldamento tanto della superficie terrestre quanto degli oceani: di fatto viene alterata la distribuzione termica dell’atmosfera e, conseguentemente, si creano condizioni favorevoli all’ aumento delle variazioni verticali di vento, “un fattore cruciale – sostengono gli esperti – per lo sviluppo della turbolenza”.