Recensione Intercontinental Sydney: location ottima, ma non è scattata la scintilla
“Barbone per favore puoi recensire anche strutture fuori dal portfolio Hilton e Marriott?” sempre più spesso mi scrivono clienti fedeli […]

“Barbone per favore puoi recensire anche strutture fuori dal portfolio Hilton e Marriott?” sempre più spesso mi scrivono clienti fedeli di altre catene alberghiere e per questo sempre più spesso su TFC cerchierò di portare anche questi contenuti.
Prenotazione
In questo articolo:
Intercontinental è un brand che potremmo definire 4,5 stelle nel portfolio IHG, è l’insegna che da il nome alla catena ed è paragonabile a quello che accade in Marriott o Hilton.
Ho prenotato questo soggiorno tramite FHR, ovvero il canale riservato ai titolari di American Express, ma volendo questo hotel è prenotabile da tutti, con quasi gli stessi benefit anche grazie al programma Virtuoso.
Tre notti al prezzo di due a cui aggiungere anche credito da spendere in struttura per una spesa di 964€, qui ho anche scalato 150€ di voucher viaggi, quindi alla fine le 3 notti mi sono costate circa 800€.
Ho aggiunto anche i vantaggi legati allo status Intercontinental Ambassador, ovvero lo status che si può comprare e che migliora la vita quando si viaggia in IHG.
Location
Siamo a pochi passi da Circular Quay, davanti all’ingresso dei giardini botanici a 8 minuti dalla Sydney Opera House, dal quartiere di The Rock. A 15 minuti dalla zona dello shopping di Pitt avenue.
Noi siamo arrivati con un uber dall’aeroporto. Avremmo anche potuto prendere la metro, ma il prezzo per tre persone del treno era uguale a quello di Uber, e l’autista ti lascia davanti alla porta dell’hotel e non ti devi trascinare i bagagli.
Check-in
Le cose non hanno funzionato da subito, o per lo meno, non c’è stata quella sensazione di benvenuto. La prima cosa che non ha funzionato è stato il riconoscimento dello status e tutte le solite attenzioni di una prenotazione FHR. In vista di questo soggiorno, e del mio 2025 in giro per altri hotel IHG, ho optato per comprarmi lo stauts, ovvero il livello Ambassador, che come ho spiegato in un paio di articoli è una sorta di scorciatoia dentro One Rewards, il programma fedeltà di IHG.
Con l’addetta al ricevimento è stata una sorta di partita a carte, lei si voleva sbarazzare velocemente di me, io volevo avere tutto quello che mi spettava. Dovevo tirarle fuori le parole dalla bocca, a partire dal fatto che non era stato inserito il mio numero IHG nella prenotazione, cosa che invece avevo comunicato in fase di prenotazione.
Probabilmente questo fatto ha avuto un impatto anche sulla tipologia di stanza assegnata, anzi l’impressione è che se non avessi chiesto l’upgrade non mi sarebbe stato dato nulla.
Alla fine siamo stati promossi in una camera migliore, che come ho spiegato in diversi articoli, era una stanza con una vista sulla baia e non sulla città.
Come ho spiegato più volte il credito da spendere in struttura ha regole differenti da hotel a hotel, in questo caso abbiamo avuto la possibilità di spnderlo in food & berverage in tutta la struttura, compresi room service e frigobar. Cosa non scontata.
La dimostrazione della “confusione” iniziale si è materializzata il giorno dopo con un piccolo pensiero da parte dell’hotel.
La stanza
La nostra stanza era al 17° piano, praticamente a metà della torre che in totale ha 31 piani.
Una camera assolutamente normale, nulla di eclatante o moderno. Due letti queen (stretti) e un divano sotto l’enorme finestra.
Diciamo che la vista era la cosa più bella, in una stanza che sapeva di “vecchio” e oltre al megaschermo (fintamente smart) l’unica nota da ricordare era la cambusa.
Dolciumi vari, snack e frigobar erano pronti ad essere saccheggiati.
Bagno nella norma, con vasca e tutte le classiche dotazioni che ci si aspetta da un hotel di questa categoria.
Soprattutto interruttori facili da usare e un solo pulsante in grado di spengere tutte le luci della stanza.
La struttura
L’hotel è, come detto, in una posizione fantastica per fare i turisti a Sydeny. Da qui si raggiungono tutti i luoghi importanti della città, Bondi Beach esclusa.
All’ultimo piano c’è il rooftop bar, vietato ai minori, e il Club che però non è un benefit compreso nello status in IHG, ma si conquista con i soggiorni.
Sempre all’ultimo piano ci sono la palestra e la piscina. La seconda ha il vantaggio di avere una vista pazzesca su Harbour Bay e tutto quello che ci sta intorno.
La zona fitness è attrezzata, ma ha la vista sui grattacieli circostanti.
Al piano terra ci sono l’altro ristorante dell’hotel (che però è aperto solo nel weekend) e la zona più caratteristica di tutta la struttura.
Il bar/ristorante si trova in mezzo all’edificio storico che è stato inglobato quando è stato costruito l’hotel, sono stati conservati i 3 piani, con tanto di scala a chiocciola e ascensore vintage.
Al primo piano c’è poi la sala colazione dell’hotel, decisamente troppo piccola per la quantità di ospiti.
Il mio compleanno in hotel
Ho festeggiato il mio compleanno in hotel, una cosa che mi capita spesso e devo dire che qui è stato davvero quello meno caloroso in assoluto.
Una fettina di torta, niente biglietto, nemmeno le posate per mangiare la fettina di torta offerta. Per fortuna che Marika e Bete hanno pensato alle decorazioni.
Hotel sold out
Ad incidere sulla poca attenzione nei dettagli, lo stress evidente dei dipendenti e la scarsa propensione all’empatia del personale è stata, probabilmente, l’affluenza. Una dipendente ad un cliente che si lamentava, probabilmente, delle stesse cose ha affermato che erano giorni record per la struttura, nemmeno prima del covid era mai stata così piena.
La colazione
Non siamo in Asia e nemmeno in Medio Oriente, dove i buffet sono spaziali, qui è quasi come essere in Europa o US.
L’offerta è divisa in due sale: il buffet caldo e la pantry room che è quella dove viene diretto chi ha “solo” la continental breakfast.
Zero cooking station, sebbene ci sia una forte componente asiatica tra gli ospiti non ci sono noodle o altri piatti tipici, se non dei Bao al vapore.
L’unica concessione è la possibilità di ordinare le uova a piacimento. ma per capire non ci sono nemmeno i pancakes.
La sensazione che sia poca qualità, se non con la frutta e le insalate, ma nemmeno tanta quantità. Anche il personale fatica a stare dietro agli ospiti, le attese per le bevande calde sono lunghe, a volte non si trovavano i bicchieri o i vassoi erano vuoti, proprio a causa dei tanti ospiti in hotel.
In conclusione
Come prima esperienza in un hotel Intercontinental non è stato un grande esordio, ma sicuramente incide l’essere coccolato ogni volta che metto piede in un Hilton o un Marriott, ma è anche vero che altre volte in FHR mi sono sentito decisamente più coccolato, mentre qui ero uno dei tanti, anzi uno di quelli che forse era meglio se non c’era.

Pro
- La location
- Piscina
Contro
- Il rooftop bar è precluso ai minori (anche ospiti)
- Colazione deludente
- Poca attenzione per l'ospite