Recensione del volo diretto Ana Milano Malpensa – Tokyo Haneda A/R in Premium e Business
Se siete di fretta ecco in tre parole un volo a/r da Malpensa a Tokyo Haneda con Ana, All Nippon […]
Se siete di fretta ecco in tre parole un volo a/r da Malpensa a Tokyo Haneda con Ana, All Nippon Airways: essenzialità, funzionalità, spazio.
In questo articolo:
Se avete qualche minuto, invece, ecco il racconto della mia esperienza: andata in Premium economy sul volo inaugurale della tratta, ritorno in Business qualche giorno dopo.
Giusto il tempo di capire qualcosa di più sull’attitudine nipponica in tema di trasporti, e in generale, e quindi di apprezzare meglio anche la prospettiva di un viaggio targato Ana. Disclaimer: per la sottoscritta primo volo con Ana e primo volo sul Giappone.
ANA ha lanciato il volo diretto Milano Malpensa – Tokyo Haneda e noi c’eravamo
Riavvolgiamo il nastro: mercoledì 3 dicembre 2024 Ana ha lanciato, per la prima volta, il volo diretto Milano Malpensa – Tokyo Haneda, quello che si potrebbe definire il city airport della capitale giapponese (è necessaria meno di un’ora per raggiungere il centro città).
Il collegamento è attivo tre volte alla settimana ed è operato con un Boeing 787-9 da 215 posti. The Flight Club era a bordo del volo inaugurale dall’Italia e del terzo volo di rientro dal Giappone, la domenica successiva, nell’ambito di un press trip di promozione della compagnia e della tratta. Quindi, in nome della trasparenza, è d’uopo un secondo disclaimer: i biglietti di andata e ritorno, diversamente dal 99,9% delle recensioni su Tfc, erano offerti dalla compagnia.
Dopo la cerimonia di lancio al gate B58, con tanto di torta e spumante, modellini di Boeing e gigantografie del monte Fuji, interventi delle autorità – c’era anche il ceo di Ana, Shinichi Inoue – e una cascata di selfie e gadget, il primo volo è partito inevitabilmente con un po’ di ritardo: un’ora e cinque minuti dopo la tabella di marcia, cioè alle 11.45 anziché alle 10.30. L’arrivo ad Haneda si concretizzerà, tuttavia, con soli 15 minuti in più rispetto a l’orario previsto, alle 7.45 del giorno successivo. Un delay, insomma, tutto sommato accettabile persino dai precisissimi passeggeri locali vista anche l’eccezionalità dell’occasione. ossia l’attivazione di un servizio – il secondo volo diretto dall’Italia dopo quello di Ita da Fiumicino – che era atteso letteralmente da anni.
Recensione del volo di andata e di ritorno: parola d’ordine essenzialità
Ma torniamo alla nostra recensione. Com’è stato viaggiare con All Nippon Airways? Per rispondere è necessaria una premessa sulla compagnia che, nata nel 1952, dal 2013 ha continuato a ricevere senza interruzioni le 5 star di Skytrax. La premessa è: non aspettatevi – e chiedo già scusa per l’abuso dell’espressione – il cosiddetto ‘effetto wow’.
Tutto a bordo di un volo Ana è all’insegna dell’essenzialità: dai colori all’illuminazione, dalle posate ai kit, dall’infotainment alla comunicazione, non vi mancherà nulla di ciò di cui potrete avere bisogno, e il servizio sarà efficiente, impeccabile. Tuttavia, i viaggiatori più esigenti potrebbero notare l’assenza di un quid, in un tocco di originalità, di eccentricità, mancanza che, probabilmente, rimanda anche allo stile di vita giapponese. La “chicca”, paradossalmente, arriva quando – anzi, dove – meno ve l’aspettereste.
Aspetto della cabina: blu, bianco, geometria ma tanto spazio
Ma partiamo dall’aspetto della cabina. Salendo a bordo, quello che balza subito agli occhi sono i colori: bianco ottico e blu scuro, abbinamento che richiama il brand della compagnia ma, andando indietro nel tempo, allo storico legame del Giappone con il commercio dell’indaco. Subito dopo i colori, a palesarsi, evidenti, sono le geometrie: tanto i 146 posti in Economy, quanto i 21 in Premium Economy e – vedremo al ritorno – i 48 in Business class, a un primo sguardo possono ricordare i cubicoli di un ufficio negli anni Ottanta. Ma attenzione.
Tutto è squadrato, sì, e magari a dispetto di quell’estetica sinuosa a cui ci hanno abituato tante altre compagnie, ma su questo B878 Dreamliner ogni centimetro ha la sua funzione e la terza impressione che ho provato, avvicinandomi e poi accomondandomi nella mia poltrona, è che lo spazio vitale a disposizione fosse più generoso del solito.
In Premium economy, in particolare, mi sono ritrovata con una larghezza di 49 centimetri reali. Non posso dire nulla sullo spazio per le gambe: ero seduta nella prima fila dietro il separé dalla Business quindi potevo tranquillamente distenderle senza neppure sfiorare la parete. Ma anche il sistema di reclinazione della poltrona (Fixed Back Shell) era molto funzionale e pur abbassando notevolmente il mio schienale il passeggero dietro di me non ne risentiva. La larghezza abbinata alla reclinabilità consente ai passeggeri non particolarmente alti o corpulenti (come la sottoscritta) di riposare quasi in posizione fetale.
L’ampiezza di cui sopra è declinata anche sul fronte dei finestrini: con 47 centimetri d’altezza e 28 di larghezza, e una visibilità del 30% in più rispetto, ad esempio, a un Boeing 767, le chiamerei direttamente “finestre”. Per non parlare delle cappelliere: è stata una delle prime volte in cui, posizionando il trolley, mi sono pentita di non averne portato uno più grande. Ogni cappelliera può contenere comodamente quattro valigie di misura standard bagaglio a mano e varie giacche, giacconi, borse.
Infotainment, migliorabile ma il wi-fi…
Non solo “pollici in su”. Sul fronte dell’infotainment, con un buon monitor da 28 centimetri in Premium Economy e di 23 in Business, è un peccato non avere un’offerta particolarmente ricca o fantasiosa. O meglio, il numero di film in catalogo è molto alto ma si tratta, in gran parte, di prodotti per un pubblico asiatico che, anche nella versione tradotta, non incontrano molto il gusto occidentale. Sono presenti alcuni canali di informazione ma non ci sono giochi a disposizione. La mappa di volo è gradevole ma manca di interattività: zero riferimenti sui luoghi sorvolati o su altre rotte della compagnia.
C’è però una grande contropartita: a bordo (in Premium), è possibile avere il wifi per la messaggistica gratuitamente da poco dopo la partenza fino all’atterraggio e anche le formule per l’utilizzo di internet sono più che accessibili. Per la Business class internet è compreso nel presso del biglietto attraverso un voucher. Tuttavia, sul mio volo di ritorno, il servizio è stato disponibile solo a singhiozzo per un problema tecnico. Resta il fatto che anche solo che poter usare liberamente whatsapp o messenger (no foto e no video) in un volo di 13-15 ore può aiutare sia a sbrigare alcune faccende di lavoro sia a far trascorrere il tempo più velocemente.
L’offerta food sul volo di andata in Premium Economy Ana Milano-Tokyo
Il volo di andata che, ripetiamo, nel nostro caso era quello inaugurale del collegamento di Ana tra Malpensa e Haneda, sul fronte del food ha visto in Premium economy la distribuzione di due pasti, uno poco dopo il decollo, e l’altro poco prima dell’arrivo. A disposizione, chiedendo alle hostess o recandosi nel galley, illimitati snack e bevande a volontà.
Potrei definire il pasto principale un tentativo di fusion euro-giapponese, con una portata base di riso, verdure e merluzzo al vapore (oppure stufato di manzo), e alcuni antipasti e contorni: una insalatina, un contenitore con prosciutto crudo (ottimo) e quinoa (meno), e un altro con una sorta di Omurice (l’omelette con riso tipica di tante izakaya, le osterie giapponesi), e poi e un alimento non bene identificabile se non come surimi. Questi ultimi prodotti erano molto freddi, quasi ghiacciati ma ad accompagnare il pasto, per chi volesse, un delizioso brodo di verdure, una sorta di miso soup ma più basilare. Per dolce un gelato a marchio Haagen Dazs. Il pasto – colazione/cena – prima dell’atterraggio era qualcosa di più di un semplice snack: piatto caldo con pollo alle verdure e riso, tutto sommato ben eseguito, una cheesecake, una macedonia e una confezione di biscotti di marca italiana. All’andata non ho provato alcolici se non uno champagne di benvenuto, servito in un bicchiere di carta e non esattamente indimenticabile.
Se dovessi fare un bilancio del Malpensa-Haneda (volo di andata), nel complesso, darei un 8 pieno alla comodità della poltrona Premium, che mi ha consentito di sbarcare a Tokyo decisamente riposata, un altro 8 alla disponibilità del personale, gentile ma senza essere affettato o troppo presente, un 7 a infotainment e dotazioni e un 6+ alla qualità del pasto.
Mangiare in Business sul Tokyo-Malpensa con Ana: esperienza Whasoku
Il discorso cambia totalmente, parlando proprio del food, per quanto riguarda il volo di ritorno in Business class. A disposizione ci sono un menù internazionale e uno giapponese ma va da sé che la scelta non poteva non ricadere sul complessissimo Whasoku, termine con cui si intende proprio la ricchezza della cucina nipponica.
Quello che mi è stato servito, dopo circa un’ora dal decollo era un mosaico di sapori e colori: dal calamaro grigliato con riccio di mare al rotolo di sushi di orata in alga kelp, dal paté di pollo grigliato con semi di papavero alla ricciola con salsa di soia al sesamo, al pesce carbonaro grigliato, alla classica zuppa di miso, o al riso Koshihikari, una qualità particolarmente pregiata.
Ad accompagnare il tutto un saké Hakkaisan invecchiato nella neve 8 anni, dal sapore ricco ed elegante. Durante il viaggio si ha la possibilità di ordinare diverse pietanze calde, sia orientali sia occidentali. Essendo partiti intorno all’una di notte, e visto che il pasto principale è stato servito intorno alle 2, in tanti vi hanno rinunciato ma altrettanti si sono messi a ordinare scodelle di noodles all’apparenza molto invitanti alle 5 del mattino.
Poltrona di Business class sul volo diretto Ana Tokyo Haneda – Milano Malpensa
Ottima impressione anche sulla comodità della poltrona. Non è la leggendaria “The Room”, conformazione di Business class che Ana offre soltanto su alcuni 777 da Londra a Tokyo, ma anche la Business Staggered sulla quale ho volato, e dormito – per 6 ore di fila – da Haneda a MPX offre una comodità non comune. Come ho già scritto all’inizio, non ci sono fronzoli. Se The Room è il frutto di una collaborazione tra designer del calibro di Kengo Kuma e Acumen Studio, la Staggered dei Dreamliner è una normalissima poltrona con accesso al corridoio e alcuni (non molti) vani portaoggetti. Stile cubicolo, appunto. Tuttavia è sedendosi e vivendola che se ne apprezza la funzionalità. Il tavolino estraibile è solido e ampio e insieme a un altro ripiano consente, ad esempio, di mangiare e lavorare al pc al tempo stesso. Lo schienale ha il supporto lombare regolabile, un sollievo reale in un volo di 15 ore (al ritorno il volo è più lungo per via della rotta artica).
La poltrona si reclina totalmente fino a diventare un letto di 191 centimetri ma oltre alla biancheria da letto di qualità Nishikawa e a un cuscino semi-rigido con una struttura a tre strati, è in dotazione uno dei due elementi game changer di questo volo, una sorta di mini tatami, sottile, in materiale naturale, da sistemare sopra la poltrona e che la rendono quasi più confortevole di un letto, oltre a diminuire le vibrazioni e il rumore che a volte possono essere veramente forti se si dorme su un fianco.
Se posso fare un altro appunto, poco memorabili i kit beauty. Quello basic in Premium economy ha molti elementi in plastica (materiale ancora molto, forse troppo, presente a bordo). L’amenity di Business, una pochette griffata Tattinger, contiene due campioncini di prodotti per la pelle. Di qualità ma nulla di più. Le ciabatte e la mascherina per il viso sono come uguali in Business e in Premium.
La “chicca” giappo per eccellenza: il water-bidet
L’altro elemento che non capita tutti i giorni di trovare su un aereo, e che Ana offre tanto ai passeggeri di Prima classe quanto a quelli di Economy, è la toilette con bidet integrato nel wc, con acqua calda e getti regolabili. La tecnologia è quella di Toto, uno dei marchi più noti in Giappone.
L’utilizzo può essere un po’ tricky per i passeggeri occidentali che, come me, non abbiano mai sperimentato la cosa ma per i giapponesi si tratta di un vero e proprio feticcio. Per restare in tema, non posso non citare come sia nel volo di andata sia in quello di ritorno ho notato una cura quasi maniacale della pulizia e dell’assortimento di materiale nelle toilette.
Personale di bordo, velocità da record
A proposito del personale di bordo. Ho già scritto come il servizio sia risultato impeccabile e funzionale, con un’attenzione al passeggero e una gentilezza naturale senza mai risultare affettata. Posso aggiungere, tra i punti a favore di Ana, lo sforzo da parte dell’equipaggio di comunicare in inglese (non scontato) e in parte anche in italiano (sul volo di andata, anche nei messaggi dalla cabina). E poi la rapidità quasi da record nella chiamata con il campanello. All’andata, in piena notte, sono stati sufficienti circa 20 secondi perché arrivasse una hostess, in Premium economy, a soddisfare una mia irrefrenabile voglia di brodo (l’ho detto che era delizioso…). Al ritorno, in Business, sempre in piena notte, i secondi di attesa sono stati meno di due. Meno di due. E assicuro che la hostess non era già in piedi nel corridoio.
Servizi a terra e lounge
Per finire, una nota positiva per i servizi a terra. Sia per chi viaggia in Premium economy sia, più ovviamente, per chi ha un biglietto di business sono previsti check-in, imbarchi e ritiro bagagli prioritari. Ma anche l’accesso – a Tokyo – nella lounge di All Nippon Airways.
Quest’ultimo un plus non da poco visto che il volo di ritorno per Milano è l’ultimo in assoluto della giornata in caso di partenza dal terminal 2 di Haneda e nell’aerostazione praticamente tutti i negozi e gli spazi ristoro sono ormai chiusi.