Il risiko del network: dove potrebbe volare e con che aerei la nuova ITA Airways a trazione tedesca
Avete presente il Risiko, il gioco con i carri armati in miniatura dove si vince conquistando un certo numero di […]

Avete presente il Risiko, il gioco con i carri armati in miniatura dove si vince conquistando un certo numero di continenti o di paesi del mondo? Sostituiamo i carri armati con dei più pacifici aerei, e in particolare quelli nella bellissima livrea Blu Savoia di ITA Airways e vediamo dove, in un futuro più o meno prossimo, potrebbero espandersi le operazioni di lungo raggio della compagnia italiana.
In questo articolo:
Il tema non è stato affrontato in occasione della prima conferenza stampa congiunta ITA/LH, tenutasi lunedì 3 febbraio a Roma. E questo che facciamo è, come il Risiko, solo un gioco.
Il punto di partenza non può non essere il network che ITA opererà nel corso della ormai imminente Summer 2024, che scatterà il prossimo 30 marzo. La compagnia italiana, con la sua flotta di lungo e medio raggio composta da 6 Airbus A350-900, 11 Airbus A330-900, 5 Airbus A330-200 e 7 Airbus A321neo volerà verso New York (JFK), Boston, Washington, Miami, Toronto, Chicago, San Francisco e Los Angeles in Nord America; Rio De Janeiro, San Paolo e Buenos Aires in America Latina; Dakar e Accra in Africa Occidentale e sub-sahariana; Jeddah, Riyadh, Dubai, Delhi, Bangkok e Tokyo (HND) in Asia.
L’Airbus A321neo, in particolar modo come configurato in una versione ‘premium’ da ITA potrebbe essere lo strumento per aprire da Roma Fiumicino nuove rotte verso l’Africa sub-sahariana, senza il ‘rischio’ che comporterebbe in termini di costi l’impiego di velivoli a fusoliera larga.
Lagos (e magari anche la capitale Abuja che è meno servita dall’Europa) in Nigeria, Abidjan in Costa D’Avorio e Nairobi in Kenya sarebbero raggiungibili da Roma con il neo a corridoio singolo. Con Mombasa e Zanzibar che potrebbero entrare in gioco su base stagionale (un po’ come accade ora per le Maldive) durante l’inverno europeo, magari con una rotta triangolare.
Restando in Africa ma guardando più a Sud, spicca l’assenza di un qualunque collegamento non-stop tra l’Italia e il Sud Africa, che è meta sempre molto ricercata dai viaggiatori italiani, come lo sono anche Paesi vicini come la Namibia o Mauritius. Un competitor in vista non c’è, visto che South African Airways continua a versare in condizioni di gravi difficoltà finanziarie.
Certo, il Sud Africa non è noto per essere una meta volando verso la quale è facile fare utili. Nonostante ciò, tutte le maggiori compagnie aeree europee vi volano regolarmente. E potrebbe essere interessante per ITA esplorare con i suoi A330-900 Cape Town, piuttosto che Johannesburg, sia perché è in sé una destinazione turistica sia perché i prezzi dei voli verso la Città del Capo sono mediamente assai più alti (e quindi verosimilmente con maggior margine di profitto) rispetto a quelli chiesti per volare dall’Europa a Joburg. Oltre a ciò, Cape Town è assai meno servita da nostro continente, sia in termini di compagnie, sia di voli settimanali.
Attraversando l’Atlantico, mentre il Nord America è coperto in modo capillare, lo è meno il Sud America, dove pure Lufthansa non è certo un ‘powerhouse’. Santiago del Cile (dove Alitalia aveva volato nei suoi ultimi anni) potrebbe essere riesplorata, anche come prosecuzione del collegamento giornaliero operato con A350-900 su Buenos Aires.
E più a nord ci sono città/Paesi che sono sia destinazioni turistiche sia origine di folte comunità che vivono nel nostro Paese: è il caso di Lima e del Perù, di Bogotà e della Colombia e dell’Ecuador (Quito e Guayaquil, che possono essere servite con una rotta triangolare,) dove ITA si troverebbe a sfidare Iberia e KLM.
Quanto all’Asia, Hong Kong potrebbe essere esplorata da Fiumicino, soprattutto se Cathay Pacific dovesse proseguire con il suo approccio prudente che l’ha vista sì riprendere i collegamenti tra le due città, ma per ora solo su base stagionale (estiva) e nemmeno con una frequenza giornaliera. La Cina, con i prezzi stracciati che stanno facendo le compagnie di casa e finché durerà la no-fly zone sulla Russia, continua ad essere poco attraente, come dimostrano le tante compagnie europee che se ne sono andate o hanno comunque ridotto i voli.
E poi c’è Seul: ci volava già Alitalia, ma il Paese dopo il Covid è diventato estremamente popolare tra i viaggiatori nostrani e l’Italia è sempre stata un’attrazione per i coreani. Certo, Korean Air vola da Incheon sia su Roma sia su Milano, ma la sfida a Skyteam potrebbe rendere la rotta ancora più ‘avvincente’ per ITA e il Gruppo di cui ora fa parte.