In economy da Milano Malpensa a New York JFK con Delta: la recensione
Cosa chiedo da un volo intercontinentale in economy? Una tariffa non esosa, puntualità, pulizia, sicurezza e food decente quanto basta. […]

Cosa chiedo da un volo intercontinentale in economy? Una tariffa non esosa, puntualità, pulizia, sicurezza e food decente quanto basta.
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Sono una viaggiatrice di poche pretese e di certo non mi aspetto di trascorrere nove ore in totale comodità in una viaggio da Malpensa al Jfk, né di dormire come se fossi a casa mia. Però 561 euro per andata e ritorno (il ritorno con uno scalo ad Amsterdam e poi l’arrivo a Linate) non sono spiccioli e c’è un livello standard sotto al quale non mi piace scendere.
Devo dire che tutte le volte che ho mi sono trovata a volare Delta – questa inclusa – l’esperienza è stata piacevole e all’altezza delle aspettative.
L’occasione: un confronto a quattro
Questo viaggio a New York avviene nell’ambito di una delle idee folli del Barbone, stimolata a dire il vero dalle richieste di chi, su TFC, vorrebbe più recensioni di voli “da persone normali”.
E quindi eccoci: in quattro a Malpensa, su quattro voli diversi per la Grande Mela, tutti e quattro in economy. Io viaggio con Delta, mentre Andrea C. viaggia con American Airlines, Andrea B. con United e Matteo, unico a non imbarcarsi su una compagnia a stelle e strisce, si sposta con Neos.
Il volo
Sabato 1 marzo. Si decolla alle 12 dal T1 di Malpensa. Orario “comodo”, niente levatacce o soggiorni in zona Ferno. Controlli rapidissimi e c’è anche il tempo per una seconda colazione in lounge. L’imbarco apre alle 11.05. Nonostante il volo sia al completo, le operazioni procedono lisce. I passeggeri rispettano la chiamata della loro zona e alle 12 in punto il 767-400 su cui mi trovo (non proprio nuovo di pacca) fa il suo ingresso sulla pista di decollo. Anche l’arrivo sarà in perfetto orario, alle 15.15 circa al T4 del JFK.
La poltrona, spaziosa ma basica
Il mio posto è il 52A. Su questo 767 il layout della classe Economy prevede due posti sui lati e tre posti centrali. Non un bestione e non un velivolo di ultimo modello (ci sono ancora le bocchette di aerazione, la pelle dei sedili mostra i segni del tempo così come il tipo di plastica usata per cappelliere e braccioli) ma con la comodità di avere, nel mio caso, un solo passeggero al mio fianco e, tutto sommato, uno spazio decente sia in larghezza sia per le gambe.
Peccato la mancanza di un poggiapiedi che potrebbe davvero fare la differenza. In compenso il poggiatesta è regolabile.
A disposizione ho una tasca portaoggetti divisa in due scomparti e nessun gancio per borse o giacche. Pazienza. In dotazione, una copertina da zero a zero e un cuscino la cui consistenza è quasi impalpabile.
Per fortuna si tratta di un volo diurno e non avrò bisogno di dormire. Le cuffiette sono basic, auricolari di plastica, non particolarmente performanti, anzi. Sarò costretta a farmele cambiare a metà volo quando smetteranno di funzionare definitivamente.
Infotainment, l’imbarazzo della scelta
L’infotainment è di qualità. Schermo non enorme e non ottimale in condizioni di luminosità in cabina ma la proposta in termini di contenuto è notevole. E’ possibile selezionare diverse lingue, tra cui l’italiano, come base.
I film sono moltissimi, alcuni vere e proprie ultime uscite. Presenti alcuni canali di news in tempo reale e una mappa di flight tracking piuttosto buona e completa. Non mancano i classici giochi, da Angry Birds a Trival Pursuit.
Wifi a bordo gratuitamente
La sorpresa più gradita su questo volo Delta da Milano MPX a New York JFK è il wifi gratuito a bordo grazie a un accordo con T-mobile.
Per averlo è sufficiente iscriversi al programma Skymiles. La connessione, salvo qualche minuto all’inizio del volo, è stata ottima per tutte le circa 9 ore con una velocità di 24.2 mbps in download e 1.17 i caricamento. Ciò significa non solo messaggini e whatsapp ma anche la possibilità di navigare in rete, ricevere mail, inviare e ricevere foto via messaggio. Non male.
Cibo & company, non farete la fame
Poco dopo la partenza il personale passa con una prima bevanda, che può essere calda o fredda, alcolica o analcolica. Il pasto principale arriva dopo circa un’ora e trenta dal decollo. Devo ammettere che il cibo preparato sui voli Delta che ho preso fino a oggi non mi è mai dispiaciuto. Non certo nouvelle cousine ma sempre saporito e con consistenze non ospedaliere.
Anche questa volta, non posso lamentarmi. La scelta è tra un piatto vegetariano (gnocchi con sugo, spinaci e formaggio) e uno di carne (pollo con verdure e una ‘creamy polenta’). Scelgo il secondo e lo finisco con piacere. Non tocco neppure, invece, l’insalata di riso praticamente congelata. Completano il vassoio un paio di cracker e un dolce non banale: tiramisù al caramello salato.
Bevo acqua o succhi per tutto il viaggio ma per chi vuole sono disponibili alcolici e superalcolici a piacimento. Ci sarà poi uno snack prima dell’atterraggio – un calzone, caldo, ai sapori mediterranei, e un biscotto al cioccolato – ma in genere si può andare nel galley dove altri snack e bevande sono costantemente a disposizione, tranne che nei momenti dei servizi.
Il test della campanella
Ho effettuato il test della campanella a metà volo, quando la cabina era in una sorta di semioscurità e per poter avere un paio di auricolari funzionanti.
Mi sono accorta che c’era qualcosa che non andava nel pulsante della mia postazione. Infatti la luce che avrebbe dovuto richiamare l’attenzione del personale si spegneva da sola dopo pochi secondi. Risultato: lo steward non vedeva la mia chiamata. Al terzo tentativo, dopo 4 minuti circa, sono riuscita a farmi individuare.
L’arrivo al JFK, controlli e Airtrain
Il volo Delta da Milano Malpensa è arrivato al JFK alle 15 circa. In orario. Il terminal di arrivo è il T4. Viaggiavo senza bagaglio.
Nonostante la relativa poca coda all’immigrazione, le procedure sono state piuttosto lente. Avevo anche scaricato la app MPC, che consente di avere una corsia preferenziale, più rapida, se si ha già viaggiato una volta con lo stesso Esta ma in sostanza, anche mostrando la app agli addetti alla sicurezza, non ho avuto alcun vantaggio. A quanto pare, l’MPC funziona a singhiozzo.
Dopo i controlli, grazie all’Airtrain che svolge un percorso circolare tra i vari terminal sono in fretta arrivata allo scambio per la linea per Jamaica e da lì ho potuto muoversi sulla metro di New York verso Manhattan. Se tutto fila liscio, come nel mio caso, tra il momento in cui si scende dall’aereo al momento in cui si raggiunge il proprio hotel (questa volta era il Graduate Hilton sulla Roosevelt Island), si possono calcolare tra i 40 minuti e i 50 minuti. Con i mezzi pubblici.
In conclusione (con un giudizio in sospeso)
Ancora una volta Delta non mi delude, come esperienza di volo e come puntualità. Il collegamento diretto da Malpensa al Jfk come orario di arrivo e partenza non è male se si viaggia per diletto perché consente di evitare levatacce alla partenza ma in sostanza brucia la giornata a New York all’arrivo.
Sospendo il giudizio sull’efficienza – di Delta ma anche di Klm, attraverso cui è stato acquistato il biglietto di andata e ritorno – perché a oggi non sono ancora riuscita a farmi accreditare le miglia volate né su Volare né su Skymiles: attraverso il sito internet di Delta è stato impossibile farlo prima della partenza, così come rivolgendosi al personale di terra al gate.