La location c’è, ma quanto è triste questo hotel: recensione The Washington Hilton
Non importa se sono in viaggio per recensire o se sono in vacanza, la certezza è che cercherò di recensire […]

Non importa se sono in viaggio per recensire o se sono in vacanza, la certezza è che cercherò di recensire più hotel possibili. Questa sorta di mattress run mi aiuta anche a rinnovare lo status Diamond con Hilton passando per il percorso più breve, quello dei 30 soggiorni, anzichè le 60 notti o ancora peggio i punti qualificanti.
La prenotazione
In questo articolo:
Quando si viaggia on the road il mio consiglio è quello di non prenotare mai gli hotel prima o farlo sempre con tariffe flessibili. I piani possono sempre cambiare per cause esterne o la voglia di fare una deviazione o di allungare una sosta.
Abbiamo prenotato questo hotel mentre in macchina stavamo attraversando il Delaware. Una notte a 155$, o almeno questo è il prezzo che mostrava la app di Hilton, peccato che come sempre poi bisogna aggiungere tasse, junk fees e molto altro. E alla fine considerato anche il parcheggio il costo per una notte è lievitato a 255$.
La follia della destination fee, ovvero 25$ che vengono “aggiunti” e che diventano credito obbligatorio da spendere, o perdere, è una cosa davvero difficile da capire.
Location
Siamo nel cuore di Dupont Circle e Adams Morgan, uno dei quartieri più desiderabili di Washington. Ricco di storia, questo hotel ha ospitato presidenti, personaggi importanti ed eventi prestigiosi dal 1965, sempre sotto l’insegna Hilton.
Da qui si possono ammirare diversi scorci iconici di Washington come il monumento a George Washington.
Check-in
Che le cose non sarebbero filate lisce lo abbiamo capito appena ci siamo fermati nel parcheggio esterno all’ingresso. Sotto la pioggia il bellman ci osservava, senza minimamente dare l’impressione che sarebbe venuto ad aiutarci con i bagagli. Alla fine siamo entrati noi a chiedere info su come arrivare al park dell’hotel. Da qui, all’asciutto, siamo arrivati nella lobby.
Una unica coda, anche se le indicazioni prevedevano il fast track per gli utenti elite. Certo avrei potuto fare tutto dalla app, ma non avevo la possibilità di associare il ticket del park con la camera. Qui dopo aver capito che tra credito alternativo alla colazione e destination fee avevamo 61$ da spendere in hotel abbiamo raggiunto la nostra camera.
La stanza
Niente upgrade, ma negli USA il livello Diamond è facilissimo da avere quindi le persone con lo status la maggioranza, questo si traduce in una svalutazione del potere dello status.
La nostra stanza la 9111, me la sono scelta io tramite la app, altrimenti saremmo finiti al primo piano, con il rischio di essere sopra il ristorante. A livello di stanza questa, probabilmente, è una delle peggiori che abbia mai trovato in un Hilton e pareggia quello che avevo trovato nel cuore di Times Square a New York. Non mi stupisce dato che il livello di certi hotel negli USA è notevolmente inferiore rispetto a quello che viene offerto nel resto del mondo. Due letti queen, ma nella taglia S, per una stanza davvero basica. Troppo.
Non c’è nulla ad esclusione dei letti, del megaschermo e della Keurig per il caffè. Non c’è nemmeno il frigobar dove tenere l’acqua al fresco. Niente ciabattine, niente amenity kit in bagno e nemmeno una illuminazione della stanza, senza dover dare la caccia agli interruttori delle due lampade.
Anche il bagno è basico come la stanza, con una vasca/doccia, dove per lavarti se sei sopra il metro e 60 devi abbassarti.
L’hotel
Per capire quanto sia triste questo hotel basta aprire la app e cliccare sulla voce “hotel guide” qui vengono elencate le caratteristiche e quello che le strutture offrono. In questo hotel l’unica voce è la destination fee: 25$.
Al piano terra c’è una cafetteria, dove vengono venduti, a prezzo folle, snack, insalate, bevande ecc. Per avere idea dei prezzi uno yogurt con granola e frutta costa 10$, una bottiglia di acqua anche 15.
C’è una grande zona attesa, date le dimensioni di questo hotel è essenziale altrimenti sarebbe davvero difficile muoversi.
C’è poi il ristorante dove viene servita la colazione e un irish pub.
Il pub è la cosa più carina dell’hotel. Anche il luogo più vivo di tutta la struttura.
L’hotel è enorme, talmente grande che all’interno ha un paio di negozi e perfino un ufficio per le spedizioni, le fotocopie ed altre piccole operazioni di logistica.
Piscina e palestra
Probabilmente la cosa più cool di questo hotel è la piscina, elemento che invece è mancato negli altri hotel dove siamo stati a DC.
Non è il classico stagno, ma è una bella piscina dove ci sono due corsie per chi vuole allenarsi e altrettante per chi vuole invece fare il bagno. Ci sono sdraio, lettini e un bar che è l’optional immancabile negli USA assieme all’aria condizionata.
Grande anche la palestra che si affaccia sull’esterno ed è quindi molto luminosa.
Colazione
La colazione negli hotel Hilton negli USA non è più un benefit, a dire il vero non lo sarebbe da nessuna parte, ma qui hanno sempre rispettato le norme con fiscalità totale. La continental breakfast, compresa con lo status gold e superiore è diventa un credito da spendere, che varia a seconda di status, catena e location. In questo caso 18$ a persona (massimo 2, anche se si dorme in 3 o 4).
Tradotto 36$ da spendere che ripagano, a malapena, la colazione per uno anche perchè ai prezzi sul menu bisogna aggiungere tasse e mance. Anche aggiungendo i 25$ di destination fee non è che si possa gozzovigliare.
In conclusione
Se il prezzo è estremamente competitivo può aver senso prenotare questa struttura, altrimenti ci sono molte altre soluzioni alternative dove andare a dormire.

Pro
- La piscina
Contro
- Resort Fee