Wizz Air “scopre” l’italiano: dopo anni di silenzi, arriva finalmente il supporto clienti in lingua
Era ora. Dopo anni di espansione sul territorio italiano, milioni di passeggeri trasportati e centinaia di rotte operate da e […]

Era ora. Dopo anni di espansione sul territorio italiano, milioni di passeggeri trasportati e centinaia di rotte operate da e per l’Italia, Wizz Air si è finalmente accorta che i suoi clienti parlano anche italiano.
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E così, con colpevole ritardo, la compagnia low cost ungherese ha annunciato l’introduzione del supporto in lingua italiana nel proprio servizio clienti. Una novità che sa più di toppa che di innovazione, vista l’importanza che il nostro Paese riveste da tempo nelle strategie commerciali del vettore.
Niente fanfare, nessun entusiasmo: questa non è una conquista, è un dovere. Un atto dovuto nei confronti di milioni di passeggeri italiani che per anni si sono dovuti arrangiare con chatbot in inglese, call center non sempre accessibili e un’assistenza clienti che sembrava pensata solo per chi parla ungherese o inglese. Tutto questo mentre Wizz Air moltiplicava le rotte dall’Italia, fino ad arrivare – per l’estate 2025 – a ben 200 collegamenti verso 80 destinazioni in 32 paesi, con oltre 13 milioni di posti offerti. Numeri da record, certo, ma senza un servizio di assistenza adeguato in lingua locale, diventano una fredda statistica.
Adesso, finalmente, il supporto in italiano sarà disponibile nei giorni feriali dalle 9:00 alle 18:00, tramite chatbot e live chat sul sito e sull’app. In pratica: solo in orario d’ufficio, niente supporto nei weekend, e nulla che assomigli a un call center con operatori umani facilmente raggiungibili. Un mezzo passo avanti, insomma. Meglio di niente, ma ancora troppo poco se paragonato all’importanza del mercato italiano per Wizz Air.
Il tutto viene incartato nella solita retorica aziendale, sotto l’ombrello dell’iniziativa “Customer First Compass”, che promette investimenti miliardari (14 miliardi in tre anni, dicono) per migliorare l’esperienza cliente. Ma la realtà, almeno per i passeggeri italiani, è che questa attenzione arriva con colpevole ritardo e solo dopo molte segnalazioni, proteste e probabilmente il timore di perdere quote di mercato a vantaggio di concorrenti più attenti alla comunicazione con i clienti.
“L’introduzione del supporto in lingua italiana è un ulteriore passo avanti nel nostro impegno a mettere i clienti al centro di tutto ciò che facciamo”, ha dichiarato il Corporate Communications Manager Salvatore Gabriele Imperiale. Peccato che il “centro” per anni sia stato altrove.
Che si tratti dell’inizio di una vera svolta o dell’ennesima mossa di facciata lo dirà il tempo. Ma una cosa è certa: i passeggeri italiani meritavano molto prima un servizio clienti comprensibile nella loro lingua. E ora che finalmente c’è, sarà il caso che funzioni davvero.