I piani di Swissport per le lounge a brand ‘Aspire’ in Italia. Intervista alla CEO Marina Bottelli
Swissport è il più grande fornitore di servizi aeroportuali al mondo, termine con il quale si intendono le operazioni di […]

Swissport è il più grande fornitore di servizi aeroportuali al mondo, termine con il quale si intendono le operazioni di check-in e la gestione dei bagagli in partenza e in arrivo, ma anche la mobilitazione di merci. Conta 62.000 dipendenti, è presente in 279 aeroporti in 45 Paesi di tutti i continenti e nel 2024 ha assistito 247 milioni di passeggeri e processato 5 milioni di tonnellate di cargo.
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Tra le sue attività, quella che forse interessa di più i lettori di The Flight Club è la realizzazione e gestione delle lounge aeroportuali ‘Aspire’, brand che è di proprietà di Swissport a cui fanno capo un centinaio di lounge in 22 Paesi del mondo e nelle quali nel 2024 sono entrati 6 milioni di ospiti.
In Italia Swissport è arrivata come handler aeroportuale nel 2022, attraverso l’acquisto di Alitalia Ground Services, operando inizialmente su Roma Fiumicino, Milano Malpensa e Milano Linate e oggi solo sui due scali milanesi (a Malpensa ha recentemente inaugurato la sua facility dedicata alle merci).

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La sua presenza nel panorama aeroportuale italiano è diventata ancor più visibile ai viaggiatori dallo scorso 15 settembre, quando allo scalo di Venezia ‘Marco Polo’ è stata inaugurata ufficialmente la prima lounge a marchio Aspire in Italia (dopo una ‘soft opening’ avvenuta nel mese di agosto).

A capo della struttura italiana di Swissport Italia nel ruolo di CEO fin dal 2022 c’è Marina Bottelli, che in Swissport ha ricoperto diverse posizioni in Europa e Africa dal 2015, alla quale abbiamo chiesto quali siano i piani dell’azienda per le lounge negli scali italiani.
Innanzitutto, vista la situazione deficitaria di tutti gli aeroporti italiani, quanto a sale vip, le chiedo perché siete partiti proprio da Venezia…
“L’apertura della ‘Aspire Executive Club’ nasce dall’incontro con Save, la società di gestione del ‘Marco Polo’ che intendeva ampliare gli spazi dedicati all’accoglienza premium all’interno del terminal. Si tratta della prima pop-up lounge d’Italia, uno spazio temporaneo che durerà nove mesi e che per questo non ha necessitato di una gara”.
Quanto tempo occorre per realizzare una lounge?
“Ci possono volere mesi, ma noi a Venezia abbiamo fatto tutto in tre-quattro settimane, anche perché lì dove c’è la lounge prima c’era un business center”.
Perché è posizionata prima dei controlli di sicurezza?
“Innanzitutto perché quello era l’unico spazio disponibile immediatamente e poi perché sia noi sia Save volevamo qualcosa che fosse aperto anche ai non viaggiatori”
Come si entra nella Aspire Executive Lounge di Venezia?
“Pagando una fee di 49 euro oppure con una delle carte abilitate, tra le quali ci sono anche il Priority Pass e il Dragon Pass”.
Al termine dei nove mesi cosa succederà?
“Faremo con Save una valutazione di quello che vogliamo considerare un esperimento. E poi vedremo il da farsi. Save ha un importante progetto di sviluppo del terminal, per cui l’esperienza che stiamo facendo ora servirà anche per future collaborazioni. Tenendo comunque conto che l’assegnazione degli spazi aeroportuali, non solo quelli dedicati alle lounge, avviene sempre attraverso una gara”.

E ce ne sono di aperte al momento in Italia?
“Al momento no. Ma ce ne sono in vista anche a Milano Linate e Malpensa”.
Ci sono città/aeroporti a cui state guardando con particolare interesse?
“Siamo attenti a tutte le opportunità che si presentino, ma direi che siamo una decina in Italia gli aeroporti con potenzialità sia di traffico sia di spazi nei terminal presenti o futuri tali da supportare l’apertura di una o più lounge”.
Quale è il tratto distintivo delle lounge Aspire, se dovesse individuarne uno…?
“Che sono il risultato dell’ascolto dei nostri ospiti, perché noi lavoriamo analizzando le oltre 100mila risposte che ogni anno danno ai nostri questionari”.
VCE


