Brasilia è una città da visitare (ma non con i punti): recensione Brasil 21 Suites by Melià
Brasília è una città che con il Brasile non ci azzecca proprio niente. Ordinata, pulita, all’apparenza anche per nulla pericolosa. […]

Brasília è una città che con il Brasile non ci azzecca proprio niente. Ordinata, pulita, all’apparenza anche per nulla pericolosa.
In questo articolo:
La capitale sorta dal nulla in meno di 1000 giorni è veramente un capolavoro e io sono rimasto estasiato e ho ringraziato diverse volte la scelta di fare una sosta di 36h per scoprirla prima di rientrare dal mio viaggio in Amazzonia.
Premessa
Sebbene sia la capitale del Brasile ed un museo a cielo aperto non è invasa dai turisti e questo si traduce in una pochezza di catene alberghiere internazionali. Niente Hilton, Marriott, IHG. C’è qualche Accor e appunto due Meliá, che poi non sono veri hotel della catena ma affiliati.
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Quindi se si cerca di spendere (o accumulare) punti, non è il posto più interessante del pianeta.
Prenotazione

Come detto dovevo soggiornare due notti in città e dato che non avevo altra scelta ho deciso di sfruttare lo sconto del 20% previsto per i titolari Gold nel programma fedeltà della catena spagnola. Status che ho incluso nella mia American Express Platino e quindi lo ho riscattato e alla fine la mia camera mi è costata circa 750 reais a notte, ovvero 120€.
Location

Sono arrivato a tarda sera, e già ho capito che la città era “speciale”. Non ci sono indirizzi, le strade non hanno nomi, qui solo numeri e “block” che permettono a chiunque (sappia questa cosa) di spostarsi come se fosse un nativo.

Qui tutti gli hotel sono concentrati nel cuore della zona commerciale, perché in tutto il resto della città non ci possono essere strutture commerciali, solo servizi ed abitazioni.
Check-in

La reception era deserta e in pochi minuti ero in stanza. Anche in questo caso, grazie allo status, sono stato promosso da camera base a Deluxe, ma che avrebbe potuto essere tranquillamente una suite.
La stanza

Le persone normali vogliono essere “lontane” dagli ascensori, io invece no. Odio dover camminare nei corridoi per ore per arrivare in stanza e quindi sono stato felice di sapere che la mia stanza era la prima fuori dal lift.
In altri hotel questa camera sarebbe classificata come Suite, come insegna Bruno Barbieri: “Le regole dell’hôtellerie vogliono due ambienti separati perché si possa definire suite.”
Qui li avevo. Salottino, con angolo cucina/bar. Zona lavoro con divanetto e poltroncine. E finestra.
La camera da letto con letto King, materasso comodo, vista sul parco e la classica dotazione.
Bagno vissuto, come tutto il resto della stanza. Il fil rouge di questa camera è lo stesso di tutto l’hotel: vecchio.
Si vede che è figlio degli anni ’90 in tutto e per tutto. Unica nota di colore il frigobar rifornito.

A ricordarmi di essere “speciale” una lettera di benvenuto e due biscotti.
La struttura

Il piano terra è poco di più di un corridoio, lo spazio social davvero esiguo. Non c’è un bar o un locale dove aspettare sorseggiando un caffè brasiliano.

La torre ospita poi un ristorante al piano 1. Lucca funge da sala colazione e da ristorante nelle altre ore della giornata.
Al 12° piano c’è la palestrina, la sauna e una piscinetta. Piscina che però era inagibile causa api.
La colazione
Stanca, trasandata, come tutto il resto dell’hotel. A questo prezzo mi aspetto un pochino più di qualità, invece è tutto dozzinale. La cucina espressa ti prepara le uova, ma ordini un’omelette e ti arriva una frittata oppure la tapioca preparata secondo gradimento.
In conclusione

A questo prezzo mi aspetto decisamente qualcosa di meglio, per fortuna che poi uscivo e Brasília mi restituiva il sorriso.

Pro
- La camera era una suite
Contro
- Caro
- Vecchio

































