Con questa recensione ho detto addio all’A340 e alla “vecchia” First Class di Lufthansa
Con questo biglietto ho preso tre piccioni con una fava: ho volato (probabilmente) per l’ultima volta a bordo di un […]

Con questo biglietto ho preso tre piccioni con una fava: ho volato (probabilmente) per l’ultima volta a bordo di un A340/600, nella vecchia First Class di Lufthansa e, per la prima volta, con Allegris.
In questo articolo:

- Specifiche
- Aeromobile:
- A340/600
- Classe:
- First Class
- Tratta:
- FRA - PVG
- Prezzo:
- 1000€ upgrade da business
- Prenota
Da quando Allegris è finalmente arrivata sul mercato, era nella mia wishlist, ma ho preferito aspettare un po’ prima di azzardare la prenotazione per un motivo semplice: con pochi aerei allestiti con le nuove cabine, il rischio di un cambio macchina pesava come un macigno sulla mia prenotazione.
Per questo ho atteso che LH pubblicasse la lista delle destinazioni “garantite Allegris” e ho puntato su Shanghai, anche per via del costo mediamente più basso dei voli verso la Cina, dove la concorrenza tra vettori europei e locali è molto forte.
Prenotazione
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Ho prenotato questo biglietto a fine 2024. Chi viaggia con Lufthansa sa benissimo che non è una compagnia economica, e che se la tratta è operata in configurazione Allegris il prezzo aumenta di circa il 30%, ovviamente senza alcun apparente motivo, così da evitare rimborsi in caso di cambio aereo.

Ero riuscito a trovare un biglietto a/r tutto in business class con partenza da Oslo: andata via Francoforte, casa degli A340 (unici Airbus a volare dall’hub principale di LH), e ritorno via Monaco, base degli A350 Allegris, per circa 2000€.
Come mio solito, monitoro costantemente le mie prenotazioni alla ricerca di opportunità.
Quando si sono aperti gli upgrade ho pensato subito di fare il salto di classe da J a F, solo all’andata, perché al ritorno mi sono schiantato contro un muro di gomma.
L’upgrade di questa tratta mi è costato circa 1100€. Non poco, certo, ma parliamo di una First Class con tutti i benefit correlati, comprese lounge e servizi annessi, che mi interessava recensire su TFC.
In aeroporto
Il mio viaggio è partito da Oslo, dove non ho ricevuto alcun trattamento particolare. Anche all’arrivo a Francoforte non ho trovato nessuno ad accogliermi al finger. Così, dopo un rapido passaggio nella lounge Schengen di First Class per la colazione, sono uscito dall’aeroporto e mi sono diretto a piedi verso il First Class Terminal.

Non nego che uno dei motivi che mi ha spinto a fare l’upgrade, oltre alla voglia di viaggiare meglio e non nella vecchia e scomoda business di LH, sia stata proprio la possibilità di accedere a questo luogo dove non ero mai stato.
Onestamente, sono rimasto un po’ deluso. Certo, la struttura è bella, ma non ha nulla di davvero “wow”: semplicemente è più grande rispetto alle altre lounge di First Class. Diciamo che qui non c’è nulla di “Allegris”.

Anche l’idea di essere accompagnati sotto l’aereo in un’auto “condivisa” con altri due passeggeri di prima classe non è proprio il massimo.
A bordo
Siamo arrivati sottobordo direttamente dal First Class Terminal e abbiamo trovato l’aereo ancora in fase di pulizia, nonostante fosse atterrato otto ore prima da un volo proveniente dall’Arabia Saudita. Abbiamo atteso circa dieci minuti, nel frattempo sono arrivate le altre limousine con i passeggeri di F e i bus con gli altri.
Anche questa volta ho potuto constatare che non c’è alcuna assistenza per i passeggeri che devono “camallarsi” i propri bagagli sulla scaletta, come su una Ryanair qualsiasi — e questo, in una First Class, stona parecchio.
La flotta Lufthansa, pur datata, ha sempre avuto una certezza: aerei allestiti in modo uniforme. Poi, tra ritardi di Allegris, pandemia e mancate consegne, le cose sono cambiate. Questo A340/600, come il fratello minore A340/300, i 747 e gli A380, è ancora allestito con le cabine standard — dalla Economy alla First.
E, come noto, questi velivoli non riceveranno mai le nuove cabine, anche se con LH, in questo momento, meglio non dare nulla per scontato.
La cabina

Sono le classiche poltrone di First Class. L’unica differenza tra i vari modelli è la quantità di posti: nel “naso” del 747 ci sono solo cinque passeggeri, qui otto, come sull’upper deck dell’A380.

Ovviamente la privacy è praticamente inesistente, soprattutto quando tutti i posti sono occupati.

Ciò che stona, per un ambiente di First Class, è che i due bagni destinati agli otto (fortunati) passeggeri si trovano all’interno della cabina, e non separati: una scelta poco “first”.
La poltrona

Il prodotto, come detto, è lo stesso del resto della flotta non-Allegris, con le normali differenze legate alla tipologia di aereo.

Ad esempio, qui ci sono le cappelliere (che mancano su A380 e 747), ma non lo spazio extra disponibile sul ponte superiore del gigante di Airbus.
Le caratteristiche restano identiche: la poltrona si controlla dal pannello nascosto nel bracciolo, l’ottoman funge anche da cassapanca, il tavolino è grande e stabile, gli oblò lasciano entrare molta più luce rispetto all’A380, e lo schermo è piccolo se paragonato alle moderne First Class.

La privacy migliora alzando il separé, operazione semplice con un click sull’apposito pulsante.
La seduta è comoda e, una volta trasformata in letto, l’equipaggio aggiunge un topper e un caldo piumino. Peccato solo che il cuscino sia sempre posizionato — senza protezione — già sul sedile.
I due bagni, finestrati e comodi, non sono paragonabili a quelli dell’A380. Inoltre, essendo situati all’interno della cabina di F e usati anche dai piloti, non rappresentano esattamente il massimo del lusso.
Se mai dovessi volare su questa macchina, i bagni più belli sono senza dubbio quelli dell’Economy. L’A340/600 è l’unico aereo commerciale che ha le toilette al piano del cargo: tutti i bagni della classe turistica sono infatti al piano inferiore. Una cosa unica nell’aviazione moderna.
Servizio

La qualità del personale di bordo è sempre ai massimi livelli. Certo, fino a quando non si mette piede sull’aereo non ci si sente molto “speciali”, ma poi piano piano la musica cambia, e le attenzioni non mancano fino alla fine.

L’unico appunto riguarda l’imbarco: sono stato indirizzato al mio posto, ma prima di ricevere attenzione da parte di un assistente sono passati più di 15 minuti. Mentre intorno a me gli altri venivano salutati e riveriti, io — forse perché “barbone” — non ho ricevuto lo stesso trattamento.

Poi, una volta rotto il ghiaccio e arrivato il primo bicchiere di champagne, tutto è andato decisamente meglio.
L’amenity kit è finalmente bello e riutilizzabile, ma il contenuto è povero se paragonato a quanto offrono Air France o British Airways — per non parlare di Emirates o Singapore Airlines.

Durante il volo l’equipaggio è stato sempre presente e molto proattivo.
IFE

Come sempre, questa è la parte che cambia meno tra Economy e First, dimensioni dello schermo a parte.
L’interfaccia è datata, ma i contenuti sono numerosi: film, serie TV, documentari. Purtroppo niente live TV, pochi giochi e una risoluzione lontana dal 4K.

Le cuffie sono Bose, ma io uso sempre le mie AirPods Pro con adattatore Bluetooth, per avere maggiore libertà di movimento.

Wi-Fi a pagamento per tutti, tranne i passeggeri di First Class, che hanno il pacchetto Premium incluso.

In generale però il costo è piuttosto alto e la velocità mediamente bassa. Per fortuna, la politica di LH sul Wi-Fi a bordo sta cambiando.
Food & Beverage
Qui le sensazioni sono contrastanti. Mi piace il servizio al carrello, molto “anni d’oro” del trasporto aereo, ma l’impiattamento e la presentazione dei piatti sono davvero sotto la media: andrebbero bene in business class, ma non sono da prima classe.

Prima per rompere il ghiaccio è stato servita una piccola entrèes.

Ho iniziato con il caviale, servito in un piattino triste con due fette di pane tostato. Sembrava il classico spuntino di mezzanotte improvvisato: paragonarlo alla mise en place di Qatar Airways è imbarazzante. Un passo indietro anche rispetto alla mia ultima volta in F con Lufthansa.

Il trittico di antipasti mi è piaciuto: un bel modo per assaggiare sapori diversi. Peccato che, nel mio caso, fosse la “festa dell’asparago”: ben otto piatti del menù lo includevano, e due dei tre antipasti erano a base di questo ortaggio.
La portata principale è stata ancora più deludente del caviale: porcellane anonime, impiattamento approssimativo, zero effetto “wow”.

Il dolce non mi ha convinto, ne come sapore e nemmeno come aspetto.
Il tocco finale, come da tradizione, è il cioccolato. Viene servito insieme al menù, lasciando al passeggero la scelta.

A colazione, stessa storia: bel servizio al carrello, ma presentazione basica. Ho apprezzato però che nella frutta fresca non ci fosse solo melone… E ho mangiato il bacon più croccante della storia a bordo di un aereo.
A destinazione

Ad attenderci all’arrivo c’era una persona con un cartello, con tutti i nomi dei passeggeri. Niente golf car, solo una sorta di accompagnatore che ci ha scortato fino all’immigrazione. Nessun percorso speciale o trattamento di favore.
In conclusione

L’obiettivo di Lufthansa, come dichiarato recentemente dal suo CEO, è quello di diventare (o tornare) la migliore compagnia d’Europa. Personalmente, credo che la strada per raggiungere Air France in First Class sia ancora molto lunga — e, per certi versi, impossibile da scalare.
Adesso, però, vediamo come cambieranno le cose con Allegris.

Pro
- Personale di bordo
- Amenity kit
- l'A340
Contro
- Servizio a terra non da F
- Servizio caviale
Star Alliance
PVG







































