Volare in gravidanza: regole, trimestri e consigli utili
Hai finalmente prenotato quel viaggio tanto desiderato, magari una vacanza al mare o un weekend in una capitale europea. I […]

Hai finalmente prenotato quel viaggio tanto desiderato, magari una vacanza al mare o un weekend in una capitale europea. I biglietti sono comprati, l’hotel prenotato, l’entusiasmo alle stelle. E poi, sorpresa: scopri di essere incinta. La prima domanda che ti frulla per la testa? “Posso ancora partire o devo rinunciare?”
In questo articolo:
La buona notizia è che sì, nella maggior parte dei casi puoi tranquillamente volare in gravidanza. Ma come per ogni aspetto della gestazione, ci sono delle regole da conoscere, dei momenti migliori di altri e qualche precauzione da prendere.
Si può volare in gravidanza? Cosa dice la scienza
Partiamo dalla domanda fondamentale: volare in aereo è sicuro per te e per il tuo bambino? La risposta è rassicurante. Secondo le linee guida del Royal College of Obstetricians and Gynaecologists e dell’American College of Obstetricians and Gynecologists, non esistono evidenze scientifiche che dimostrino come le variazioni di pressione in cabina, i cambiamenti di umidità o le radiazioni cosmiche durante i voli occasionali abbiano conseguenze negative sul decorso di una gravidanza sana.
Gli studi condotti finora non hanno riscontrato collegamenti tra i viaggi aerei e aborti spontanei, parti prematuri o altre complicanze ginecologiche urgenti. Anche l’esposizione alle radiazioni cosmiche durante voli occasionali è biologicamente irrilevante e non rappresenta un fattore di rischio significativo. Insomma, dal punto di vista puramente medico e scientifico, l’aereo non fa male né a te né al bambino.
Ma attenzione: questo vale per gravidanze che procedono normalmente, senza complicazioni. La parola chiave qui è “fisiologica”. Se la tua gravidanza presenta particolari problematiche o fattori di rischio, le cose cambiano ed è assolutamente necessario consultare il ginecologo prima di prenotare qualsiasi volo. Ogni gravidanza è unica, e solo il tuo medico, che conosce la tua storia clinica e l’andamento della gestazione, può darti il via libera definitivo.
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Altro elemento importante: la durata del viaggio. I voli brevi, sotto le quattro ore, generalmente non presentano particolari problemi. I voli più lunghi invece richiedono qualche attenzione in più, come vedremo più avanti nella sezione dedicata ai consigli pratici.
I tre trimestri: quando è il momento migliore per volare
Non tutti i momenti della gravidanza sono uguali quando si parla di viaggi aerei. Vediamo trimestre per trimestre quali sono le cose da sapere.
Il primo trimestre, che va dall’inizio della gravidanza fino alla tredicesima settimana, è dal punto di vista medico sicuro per volare. Non ci sono controindicazioni specifiche e le compagnie aeree non pongono alcun limite. Il problema, se così vogliamo chiamarlo, è più legato al tuo benessere personale. Questo è il periodo in cui molte donne sperimentano nausea, stanchezza estrema, sonnolenza e generale malessere. Immagina di affrontare un volo di alcune ore con la nausea mattutina al suo apice: non proprio il massimo del divertimento. Inoltre, il primo trimestre è statisticamente il più delicato per il rischio di aborto spontaneo, quindi molte donne preferiscono evitare viaggi e stress fino a quando la gravidanza non si è ben consolidata. Ma dal punto di vista delle regole aeree, sei libera di volare.
Il secondo trimestre, dalla quattordicesima alla ventisettesima settimana, è universalmente riconosciuto come il periodo d’oro per viaggiare in aereo. La nausea è generalmente passata, i livelli di energia sono tornati alti, la pancia c’è ma non è ancora ingombrante al punto da creare difficoltà di movimento, e i rischi di complicazioni sono al minimo. Se stai pianificando una vacanza e vuoi goderti il viaggio senza troppi pensieri, questo è il momento ideale. Le compagnie aeree non hanno ancora restrizioni particolari e non ti chiedono certificati medici. Puoi semplicemente presentarti in aeroporto e volare come faresti normalmente.
Il terzo trimestre è il periodo in cui le cose si complicano, o meglio, in cui le regole si fanno più rigide. A partire dalla ventottesima settimana, molte compagnie aeree iniziano a richiedere certificati medici che attestino la tua idoneità al volo. E quando arrivi alla trentaseiesima settimana per gravidanze singole o alla trentaduesima per gravidanze gemellari, la maggior parte delle compagnie non ti permette proprio più di salire a bordo. Perché tutta questa rigidità? Semplice: le compagnie vogliono evitare a tutti i costi che una passeggera entri in travaglio durante il volo. Come abbiamo raccontato nell’articolo sui bambini nati in aereo, gestire un parto a diecimila metri di altezza è un’emergenza medica che richiede procedure complesse e può comportare anche il dirottamento del volo. Meglio prevenire che curare, quindi.
Regole delle compagnie aeree e certificati medici
Ogni compagnia aerea ha le sue regole specifiche per le donne in gravidanza, ed è fondamentale informarsi prima di prenotare per evitare brutte sorprese in aeroporto. Ecco cosa devi sapere sulle principali compagnie che operano in Italia e in Europa.
ITA Airways permette alle donne in gravidanza di volare normalmente fino alla ventottesima settimana. Durante il nono mese di gravidanza, oppure in caso di gravidanze a rischio o gemellari, puoi volare solo se presenti il MEDIF, un nulla osta sanitario scaricabile dal sito della compagnia che il medico deve compilare e firmare, insieme a un certificato medico con la data prevista del parto.
Ryanair ti permette di volare fino alla trentaseiesima settimana di gravidanza per gravidanze singole e fino alla trentaduesima per gravidanze multiple. Dalla ventottesima settimana in poi però devi presentare una lettera di idoneità al volo, scaricabile dal sito della compagnia, che il tuo medico deve compilare al massimo due settimane prima della data di partenza. Questa lettera deve confermare che sei in buona salute e idonea a volare.
EasyJet si dimostra leggermente più flessibile: se la gravidanza procede senza complicazioni, puoi volare fino alla fine della trentacinquesima settimana per gravidanze singole e fino alla trentaduesima per gravidanze gemellari. La compagnia non richiede obbligatoriamente un certificato medico, ma è sempre consigliabile consultare il proprio medico prima del viaggio e portare con sé eventuale documentazione.
Wizz Air è più restrittiva: non permette di volare dopo la trentaquattresima settimana di gravidanza. Non richiede però documenti particolari per l’ammissione a bordo prima di questa data, anche se ovviamente il buonsenso suggerisce sempre di consultare prima il ginecologo.
Lufthansa permette di volare fino alla trentaseiesima settimana presentando un’autorizzazione medica dalla ventottesima settimana in poi. Dopo la trentaseiesima settimana il volo non è più consentito.
British Airways e KLM hanno politiche simili e generalmente consentono di volare fino alla trentaseiesima settimana per gravidanze singole. KLM in particolare non richiede obbligatoriamente certificati ma raccomanda vivamente di consultare il medico e di informare il personale di bordo della gravidanza e della data prevista del parto.
I certificati medici per volare in gravidanza

Per quanto riguarda i certificati medici, ce ne sono principalmente di due tipi. Il certificato fit to fly è una lettera semplice in cui il medico attesta che sei in buona salute, indica la settimana di gravidanza in cui ti trovi e la data presunta del parto, e conferma che non ci sono controindicazioni al volo. Il MEDIF invece è un modulo più articolato, specifico per le compagnie aeree, che richiede informazioni mediche più dettagliate e viene solitamente richiesto per gravidanze oltre la trentaduesima settimana o per gravidanze con complicazioni.
Qualunque sia il tipo di certificato richiesto, ricorda che la validità è generalmente limitata: la maggior parte delle compagnie accetta certificati rilasciati non più di sette-dieci giorni prima della data del volo. Questo perché la situazione in gravidanza può cambiare rapidamente, soprattutto nelle ultime settimane.
Un consiglio importante: verifica sempre le regole specifiche della tua compagnia aerea prima di prenotare, e tieni conto anche del volo di ritorno. Se parti alla trentaquattresima settimana per una vacanza di dieci giorni, al ritorno sarai alla trentaseiesima e potresti non essere più ammessa a bordo. Pianifica con attenzione.
I rischi reali da conoscere e quando evitare di volare in gravidanza
Abbiamo detto che volare in gravidanza è generalmente sicuro, ma ci sono alcuni rischi concreti che vale la pena conoscere, soprattutto se devi affrontare voli di lunga durata.
Il rischio più significativo riguarda la trombosi venosa profonda, cioè la formazione di coaguli di sangue nelle vene delle gambe. Uno studio condotto in Canada basato sul registro CanVECTOR (Canadian Venous Thromboembolism Clinical Trials and Outcomes Research) ha dimostrato che per le donne in gravidanza il rischio di eventi tromboembolici in voli dalla durata superiore alle quattro ore è superiore all’uno per cento. Può sembrare una percentuale bassa, ma è comunque un rischio da non sottovalutare. La gravidanza di per sé aumenta già la tendenza del sangue a coagulare, e stare sedute immobili per ore peggiora la situazione.
Altri fastidi comuni che potresti sperimentare durante il volo includono il gonfiore agli arti inferiori, sempre legato alla circolazione rallentata dalla posizione seduta prolungata, la congestione nasale causata dall’aria secca della cabina, e l’accentuarsi della nausea gravidica se sei ancora nel primo trimestre o se tendi a soffrire di mal d’aria.
Ma ci sono situazioni in cui volare è decisamente sconsigliato o addirittura da evitare del tutto. Se hai una gravidanza a rischio per qualsiasi motivo, il viaggio aereo va discusso attentamente con il ginecologo. In particolare, dovresti evitare di volare se hai avuto o stai avendo una minaccia di aborto, se hai la placenta previa, cioè la placenta posizionata in modo anomalo che copre in tutto o in parte l’orifizio uterino interno, se soffri di pre-eclampsia o ipertensione gestazionale non controllata, se hai il diabete gestazionale non adeguatamente compensato dalla terapia, o se hai un’anemia grave.
Anche se hai già avuto parti prematuri in gravidanze precedenti, o se sei in attesa di gemelli e hai già superato la trentaduesima settimana, il volo è generalmente sconsigliato. In tutti questi casi, la decisione finale spetta comunque al tuo ginecologo che conosce nel dettaglio la tua situazione clinica e può valutare il rapporto rischio-beneficio del viaggio.

Consigli pratici per volare in sicurezza col pancione
Se il tuo ginecologo ti ha dato il via libera e la compagnia aerea ti permette di volare, ci sono diversi accorgimenti pratici che possono rendere il viaggio più confortevole e sicuro.
Prima di tutto, quando prenoti il volo cerca di scegliere voli diretti quando possibile. Ogni decollo e atterraggio rappresenta un piccolo stress aggiuntivo per il corpo, e scali multipli significano più ore complessive di viaggio. Se puoi, opta per voli brevi o di media durata, idealmente sotto le sei ore. Per destinazioni più lontane valuta se il viaggio sia davvero necessario o se possa essere rimandato a dopo il parto.
Informati anche sulla qualità dell’assistenza sanitaria nel luogo di destinazione. Non serve essere allarmiste, ma è bene sapere dove si trova l’ospedale più vicino e se ci sono strutture adeguate per gestire eventuali emergenze ostetriche. Considera anche di sottoscrivere un’assicurazione viaggio che copra specificamente le complicazioni legate alla gravidanza, perché molte polizze standard escludono questo tipo di eventi.
La scelta del posto in aereo fa una grande differenza. Il posto ideale è quello al corridoio, possibilmente nelle file con più spazio per le gambe. Il corridoio ti permette di alzarti e muoverti facilmente senza disturbare i compagni di viaggio, cosa fondamentale per la circolazione. Evita invece i posti vicino alle uscite di emergenza: anche se hanno più spazio, le compagnie potrebbero non assegnarti questi posti perché chi siede lì deve essere in grado di assistere l’equipaggio in caso di evacuazione.
Durante il volo, la prima regola d’oro è muoversi regolarmente. Alzati e cammina lungo il corridoio almeno una volta ogni trenta-sessanta minuti. Quando sei seduta, fai semplici esercizi con caviglie e polsi: rotazioni, flessi-estensioni, qualsiasi movimento che aiuti la circolazione. Le calze a compressione graduata sono fortemente consigliate, soprattutto per voli lunghi: applicano una pressione controllata sulle gambe che favorisce il ritorno venoso e riduce il rischio di trombosi e gonfiore.
L’idratazione è fondamentale. L’aria in cabina è molto secca e la disidratazione può aggravare diversi fastidi della gravidanza. Bevi acqua regolarmente durante tutto il volo, almeno un bicchiere ogni ora. Evita invece caffè e tè in eccesso perché hanno un effetto diuretico e contribuiscono alla disidratazione. Se tendi a soffrire di nausea, porta con te snack secchi come cracker o grissini che possono aiutare a calmare lo stomaco.
L’abbigliamento deve essere comodo e pratico. Scegli vestiti morbidi che non stringano, soprattutto in vita e alle gambe. I tessuti traspiranti sono ideali perché in gravidanza la temperatura corporea tende ad aumentare e potresti sentirti più accaldata del solito. Anche le scarpe devono essere comode e facili da togliere, perché i piedi tendono a gonfiarsi durante il volo.
Un punto importante è la cintura di sicurezza. Va assolutamente indossata durante tutto il volo quando sei seduta, ma deve essere allacciata correttamente: la fascia inferiore va posizionata sotto la pancia, bassa sulle cosce, mentre eventualmente puoi far passare la fascia diagonale sopra la pancia tra i seni. Mai posizionare la cintura direttamente sulla pancia, perché in caso di turbolenza improvvisa potrebbe causare problemi.
Viaggiare in gravidanza e serene col pancione
Volare in gravidanza non solo è possibile, ma con le giuste informazioni e precauzioni può essere un’esperienza tranquilla e piacevole. Ricorda che ogni gravidanza è diversa e solo tu e il tuo medico potete valutare la situazione specifica. Non lasciare che la paura o l’ansia ti impediscano di vivere esperienze importanti, ma al tempo stesso non sottovalutare mai i segnali del tuo corpo. Con il giusto equilibrio tra prudenza e serenità, puoi continuare a esplorare il mondo anche col pancione.




