Passeggeri no-mask cacciati dagli aerei? Aeroflot ha introdotto una zona mask-free
Solamente qualche settimana fa ha fatto scalpore la vicenda della famiglia allontanata dall’aereo perché la bambina, di soli 2 anni, […]
Solamente qualche settimana fa ha fatto scalpore la vicenda della famiglia allontanata dall’aereo perché la bambina, di soli 2 anni, non ha voluto indossare la mascherina (ve ne abbiamo parlato qui). Responsabile dell’accaduto, la United Airlines, che si è poi giustificata con un comunicato ufficiale: “La salute e la sicurezza dei nostri dipendenti e clienti rappresenta la nostra massima priorità. Per questo vi sono politiche su più livelli, come il mandato a tutti i passeggeri di indossare una mascherina, dai due anni d’età in poi”.
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Ma se i bambini rifiutano di indossare la mascherina per un capriccio, o perché troppo piccoli per capirne l’utilità, gli adulti no-mask sono tanti. Tantissimi. E molti di loro prendono l’aereo. Da qui, l’idea di Aeroflot di introdurre una zona mask-free.
No-mask, la decisione di Aeroflot
Come tutte le altre compagnie aeree, anche Aeroflot impone l’utilizzo della mascherina a bordo. Tuttavia, per fronteggiare i no-mask (e i disordini che causano, quando rifiutano di indossare la mascherina e vengono cacciati, con tutti i ritardi che ne conseguono), Aeroflot ha deciso di “confinarli” in una zona a sé.
Quando i portelloni dell’aereo si chiudono, i passeggeri che non intendono indossare la mascherina vengono spostati in una zona defilata. Nello specifico, le ultime due file sul lato destro dell’Economy Class. Si tratta però di una scelta “estrema”. Non si può scegliere al momento della prenotazione di sedere nella zona mask-free e non si può neppure informare il personale di volo della propria “fede” no-mask. Quelle due file sono semplicemente un’ultima spiaggia, un posto in cui far sedere i passeggeri che rifiutano la mascherina senza mettere a rischio la salute degli altri. E senza dover rientrare al gate, accumulando ritardi e creando disagi.
La politica di Aeroflot è chiara, del resto: non si può salire a bordo di un aereo senza mascherina che copra sia il naso che la bocca. Solamente durante i pasti può essere abbassata e ogni tre ore va sostituita. I sedili mask-free sono “riservati” a chi si imbarca con la mascherina indosso ma, una volta a bordo, rifiuta di tenerla. È la soluzione definitiva? Probabilmente no, visto che i no-mask rimangono a poca distanza da chi una mascherina la indossa. Ma è una toppa bella grossa per una situazione non proprio semplice da gestire.
Storie di passeggeri allontanati
Non c’è solamente la bambina di due anni allontanata tra i pianti (e lo scandalo). American Airlines, ad esempio, ha fatto scendere dall’aereo un passeggero del volo New York – Dallas. “Dopo che il passeggero si è rifiutato di attenersi alle istruzioni fornite dall’equipaggio di volo, i membri del nostro team gli hanno chiesto di scendere dall’aereo. Il volo è partito con soli quattro minuti di ritardo” ha spiegato la compagnia con una nota.
Non indossare la mascherina, peraltro, espone anche a conseguenze sul lungo termine. American Airlines e United, ad esempio, hanno deciso di bannare per sempre i passeggeri no-mask. Ad oggi, già un centinaio di persone sono state colpite dal provvedimento. Le compagnie aeree americane, del resto, hanno qualche difficoltà in più: non esiste un vero e proprio regolamento, a cui tutte devono attenersi, e ogni vettore prova a difendersi come meglio può.
In Europa, invece, l’ECDC (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie) e l’EASA (Agenzia europea per la sicurezza aerea) hanno stabilito delle linee guida. Tuttavia, ogni singola compagnia può scegliere l’età minima a partire dalla quale imporre la mascherina e introdurre eccezioni. Nel dubbio, indossarla è la scelta più saggia.