#traveldayofaction, un hashtag per la ripresa dei viaggi tra USA e UE
Un hashtag per la ripresa in sicurezza dei viaggi tra Stati Uniti e Regno Unito. Al ritmo di #traveldayofaction, le principali […]
Un hashtag per la ripresa in sicurezza dei viaggi tra Stati Uniti e Regno Unito. Al ritmo di #traveldayofaction, le principali compagnie aeree in servizio tra America ed Europa hanno chiesto ai governi la ripartenza del turismo. Perché, se è vero che di un corridoio USA-UK si parla da tempo, è ancor più vero che l’Unione Europea tutta chiede a gran voce la riapertura delle frontiere.
#traveldayofaction, cosa chiedono le compagnie aeree
In questo articolo:
Attraverso l’hashtag #traveldayofaction, mercoledì 23 giugno, le compagnie aeree hanno chiesto il ritorno ad un turismo sicuro in tempo per l’estate. Da British Airways a Virgin Atlantic, i maggiori vettori hanno protestato pacificamente. Gli equipaggi (compresi piloti, hostess e steward) hanno posato in divisa, mascherine sul volto e cartelli in mano. La loro volontà? Dimostrare che viaggiare in sicurezza è possibile, anche a livello internazionale.
Del resto, è ormai da marzo 2020 che i viaggi non essenziali tra Stati Uniti ed Europa sono fermi. O meglio, lo sono in una direzione. Da un paio di mesi a questa parte, molti Stati dell’Unione Europea hanno aperto ai turisti americani vaccinati (Italia in primis). E, lo scorso 18 giugno, è stato fatto un ulteriore passo avanti. I Paesi dell’UE sono stati invitati a riaprire completamente a chi proviene dall’America: non solo ai vaccinati, dunque, ma anche a chi si è sottoposto a tampone ed è risultato negativo o ha un certificato di guarigione. In sostanza, si tratta di estendere le regole del Green Pass anche a chi proviene dagli Stati Uniti.
Quello che l’Unione Europea si aspetta è che, presto, gli Stati Uniti “ricambino il favore” e riaprano dunque ai turisti europei. La questione inglese è invece un po’ più complessa. Il Regno Unito sta vivendo una vera e propria impennata di contagi: la variante Delta ha trovato terreno fertile per via della politica del Paese, che ha preferito vaccinare con una sola dose quante più persone possibile anziché completare i cicli vaccinali. Motivo per cui, l’Italia ha scelto di introdurre una quarantena di cinque giorni per chi rientra dagli UK.
La richiesta dell’Unione Europea agli Stati Uniti
Non c’è solamente l’hashtag #traveldayofaction: il vice presidente della Commissione UE, Margaritis Schinas, ha chiesto a Washington di applicare il principio della reciprocità. E di tornare così ad ammettere negli USA i turisti europei. “L’UE ha fatto la sua parte inserendo gli Stati Uniti nella lista dei Paesi da cui possono riprendere i viaggi non essenziali: ora tocca a loro”, ha detto. Anche perché, ad oggi, l’Europa è il continente col maggior numero di vaccinati ed è stato l’unico ad introdurre un pass per tornare a viaggiare in sicurezza.
I vertici europei si dicono ottimisti: presto potrebbero arrivare buone notizie per la ripresa dei viaggi non essenziali come per il riconoscimento della completa reciprocità sui visti. Anche perché, gli Stati Uniti hanno istituito una commissione di esperti proprio per la ripresa in sicurezza dei viaggi con l’Europa, il Messico e il Canada. La speranza è che la riapertura arrivi prima della fine dell’estate (come invece ipotizzato da Fauci un paio di mesi fa).
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