Un pilota di A380 ha trascorso 189 giorni in quarantena nel 2021
Il mondo dei viaggi è stato duramente colpito dal Covid-19, creando innumerevoli problemi ai vettori e ai passeggeri. Al tempo […]
Il mondo dei viaggi è stato duramente colpito dal Covid-19, creando innumerevoli problemi ai vettori e ai passeggeri. Al tempo stesso, però, gli ultimi due anni ci hanno regalato delle folli storie. L’ultima, in ordine cronologico, proviene dalla Cina, dove un pilota ha fatto segnare un record che ha dell’incredibile. È divenuto un vero e proprio maestro della quarantena.
In questo articolo:
Si parla di Ma Jian, pilota della China Southern Airlines, la cui storia spiega bene cosa voglia dire fare questo lavoro al tempo del Covid-19. A bordo degli Airbus A380 ha dovuto fare i conti con le regole ferree del governo cinese. La politica ‘zero coronavirus’ lo ha spinto a trascorrere 4536 ore in quarantena nel corso del 2021. Tutto ciò per rispettare le misure di contenimento. Isolamenti obbligatori tra un volo estero e l’altro, per un totale di 189 giorni trascorsi in una camera, impossibilitato a uscire, su 365 totali. Sono ben più le ore trascorse in quarantena di quelle passate in volo, ovvero 505 in un totale di 75 giorni. La sua stessa compagnia, citandolo in alcuni post social, lo ha definito “il re della quarantena”.
Un anno in isolamento
Sui social cinesi del vettore China Southern Airlines, Ma Jian viene esaltato non poco. Si sottolinea, infatti, la sua enorme dedizione per il bene e la sicurezza dei passeggeri trasportati in giro per il mondo. Il suo grande spirito di sacrificio è encomiabile, si legge, considerando quanto gravoso sia il prezzo pagato.
Ed ecco il post pubblicato dal vettore sulla piattaforma WeChat: “Tutti i piloti della China Southern Airlines sanno bene come il loro lavoro garantisca stabilità all’intera catena di approvvigionamento internazionale. Tutti loro sanno di essere un simbolo della forza della Cina al tempo del Covid. Sono più di 30 i piloti dell’A380 che hanno trascorso 300 giorni e più in quarantena tra il 2020 e il 2021”.
Ma Jian, our 2021 “King of Quarantine” A380 captain, was quarantined for a total of 189 days and 4,536 hours during the year. On duty in 2021, he delivered thousands of passengers and supplies around the world onboard the superjumbo #A380#FlyWithCSAir pic.twitter.com/PxPmfwqnI8
— China Southern Airlines (@CSAIRGlobal) January 14, 2022
La reazione di Ma Jian
Quello che è oggi il comandante più famoso della Cina, Ma Jian, ha avuto modo di spiegare quali siano state le sensazioni durante questo lungo periodo intermittente trascorso in quarantena. Un’esperienza tutt’altro che facile, se si pensa che, a conti fatti, abbia passato 9 ore in isolamento per ogni singola ora in cabina di pilotaggio. Ma soprattutto parliamo di poco più della metà dell’anno passata in una camera, senza la possibilità di uscire.
Ha ammesso come la solitudine imposta dai periodi di quarantena rappresenti una sfida mentale impegnativa, sottolineando però che restare isolati è stato ben più difficile per altre persone durante la pandemia, che per i piloti di aerei: “Trascorso questo periodo, possiamo tornare a casa dalla nostra famiglia”, ha detto Jian. Come indicato dal post social del vettore, sono in tanti i piloti che hanno superato quota 300 giorni di isolamento in due anni. Non si fa fatica a crederlo, considerando come i capitani dei Boeing 777 abbiano trascorso in media 170 giorni in quarantena nel corso del solo 2021. Più di cinque mesi.
Over 400 employees worked in high-risk roles throughout the year on the ground service team for inbound passenger services, guaranteeing 517 international inbound flights, serving almost 100,000 passengers, and transporting almost 120,000 pieces of luggage.#FlyWithCSAir pic.twitter.com/4gQ0vv10b8
— China Southern Airlines (@CSAIRGlobal) January 16, 2022
Fuga di piloti
Il tutto per tentare di tutelare l’intero sistema ed evitare numerosi casi tra i dipendenti. Un focolaio metterebbe in ginocchio la compagnia. Per questo motivo questo tipo d’approccio così rigido viene imitato anche a Hong Kong. Qui, però, la Cathay Pacific sta assistendo a qualcosa di inaspettato. Alcuni piloti stanno facendo un passo indietro, guardandosi intorno a caccia di offerte di lavoro. Effettuare un periodo di quarantena dopo ogni singolo volo è un prezzo altissimo da pagare e in tanti non sono disposti a farlo.