Volare negli Stati Uniti: il tampone pre partenza è sempre obbligatorio
Cambierà qualcosa a stretto giro in merito alla regolamentazione dei voli internazionali per gli Stati Uniti? Si potrà dire addio […]
Cambierà qualcosa a stretto giro in merito alla regolamentazione dei voli internazionali per gli Stati Uniti? Si potrà dire addio ai test Covid prima della partenza? No, per il momento la linea resta la stessa, come confermato da Jeff Zients, coordinatore della Casa Bianca dell’emergenza Coronavirus.
Volare negli Stati Uniti: regole Covid
In questo articolo:
In molti si aspettavano un cambio di rotta da parte degli Stati Uniti per quanto riguarda il regolamento relativo ai voli internazionali. Una speranza alimentata dal fatto che nel resto del mondo ci sono alcuni Paesi che stanno allentando la presa, soprattutto con l’avvicinarsi dell’estate. Basti pensare al Regno Unito, che sta consentendo la rimozione delle mascherine a bordo degli aerei di linea.
Negli Stati Uniti l’obbligo della mascherina dovrebbe avere vita breve. La data attesa è il 18 aprile ed è difficile pensare che si possa fare un passo indietro e prolungare tale precauzione. Per quanto riguarda i voli internazionali, però, le misure di sicurezza non cesseranno da qui a breve.
Ad oggi per volare negli USA è necessario:
- disporre di un ESTA valido
- essere vaccinati con ciclo completo
- effettuare un test Covid entro 24 ore dalla partenza
- la richiesta del test Covid resta valida a prescindere dalla propria cittadinanza (pur avendo il passaporto americano, dunque) o il conto dei propri vaccini
White House COVID Advisor Jeff Zients says “there are no plans to change the international travel requirements at this point.” pic.twitter.com/UHSQSmkhfT
— The Post Millennial (@TPostMillennial) April 5, 2022
La protesta contro i test Covid
Ad oggi la Casa Bianca si ritrova a gestire una gran pressione relativa alle regolamentazioni per i viaggi internazionali. Il Presidente Biden ha ricevuto una lettera lo scorso 23 marzo, firmata dai CEO delle principali compagnie aeree operanti sul territorio (Alaska, American, Delta, Hawaiian, JetBlue, Southwest e United), che hanno sottolineato le proprie ragioni, sostenendo la necessità di fare un passo indietro, tenendo conto del differente contesto sanitario.
Il testo della lettera sottolinea come il test Covid prima della partenza, imposto correttamente per impedire la diffusione di pericolose varianti nel territorio americano, ha oggi esaurito il suo tempo. Vi è una differente realtà sanitaria ed è necessario tenerne conto. Ciò che si ottiene, oggi, è un rallentamento del ritorno ad alto regime dei viaggi turistici: “Importante riconoscere come il peso dell’obbligo di mascherina e dei test sia ricaduto sui nostri dipendenti per due anni ormai – hanno evidenziato – Non sono addestrati a dover gestire situazioni di questo genere e ogni giorno devono fronteggiare clienti frustrati”.
Le parole di Jeff Zients sembrano non lasciare adito ad alcuna differente interpretazione. Vale la pena però sottolineare come il suo mandato con l’amministrazione del Presidente Biden si concluderà al termine di aprile 2022. Al suo posto ci sarà il dottor Ashish Jha, della Brown University School of Public Health. Non è da escludere un corso d’azione differente, in linea magari con le richieste dei principali vettori e del pubblico, che farebbe a meno anche dell’obbligo delle mascherine sui mezzi di trasporto. Un sentimento condiviso in molte parti del mondo, Italia compresa.
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