Tel Aviv: passeggero fuma sigaretta a bordo di un volo El Al e dà fuoco al bagno
Tel Aviv: passeggero fuma sigaretta a bordo di un volo El Al. Chi viaggia in aereo abitualmente, ha quasi sempre […]

Tel Aviv: passeggero fuma sigaretta a bordo di un volo El Al. Chi viaggia in aereo abitualmente, ha quasi sempre le idee abbastanza chiare su cosa si possa o non si possa fare durante un volo, soprattutto per motivazioni di sicurezza.
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E se alcuni non conoscono completamente il regolamento da tenere durante i voli, praticamente chiunque sa che non è possibile fumare in aereo. Eppure, non tutti se ne fanno una ragione e la scorsa settimana un passeggero in particolare ha reso la vita difficile all’equipaggio e ai viaggiatori che con lui stavano volando da Tel Aviv a Bangkok. Parliamo di un volo del vettore El Al, in cui un passeggero ha cercato di fumare di nascosto e accidentalmente ha appiccato un incendio nella toilette dell’aereo.
La spiacevole vicenda sul volo di El Al
Sembra che l’uomo incauto non vedesse l’ora di atterrare per l’irresistibile voglia di sigaretta. Quindi ha deciso di ignorare ogni regola relativa alla sicurezza. La crew si è accorta dell’infrazione dopo l’avviso da parte del rilevatore antifumo, allarme che ha mandato nel panico l’uomo. Cercando di nascondere le prove, ha subito lanciato la sigaretta nel cestino dei rifiuti.
L’incendio è scoppiato dopo che il mozzicone ha dato fuoco alla carta igienica e ai fazzolettini all’interno del cestino. E dato che il contenitore è andato in fiamme, l’equipaggio è dovuto intervenire con gli estintori.
Grazie all’intervento immediato della crew, il viaggio è continuato fino a destinazione. Tuttavia si è temuto che scoppiasse un incendio in cabina. Sorprendentemente, l’equipaggio non ha informato le autorità thailandesi dell’incidente.
La decisione di non coinvolgere le forze di polizia locali sarebbe derivata dal fatto che l’aereo non ha subito danni rilevanti. Ma la conseguenza è che probabilmente il passeggero dovrà affrontare un’azione legale al suo ritorno in Israele. Ci sono state molte polemiche sui social e non solo per il modo in cui la compagnia El Al ha gestito l’intera faccenda.
Innanzitutto dichiarare che il fatto non ha causato alcun danno all’aereo è abbastanza folle da parte di una compagnia aerea.
Un incendio a bordo, con l’utilizzo di estintori, mettendo a rischio tutti i viaggiatori, non è già di per sé molto grave?
Alcuni dei commenti più aspri, accusano la compagnia aerea di avere una politica troppo rilassata nel far rispettare le regole ai passeggeri, soprattutto per la questione fumo. La situazione generata sul volo El Al per Bangkok è stata estremamente pericolosa: in effetti, in passato, molti aerei si sono schiantati al suolo per incendi a bordo.
Ogni passeggero che, con il suo comportamento mette in pericolo la sicurezza di un aeromobile, deve essere giustamente sanzionato e trattato secondo la normativa vigente, ovvero essere consegnato alle autorità all’arrivo. Il passeggero, che ha messo in pericolo l’intero aeromobile, compresi tutti i cittadini thailandesi a bordo, ha ricevuto di fatto un trattamento troppo superficiale per la gravità del fatto.
Se uno degli altri viaggiatori avesse contattato la polizia all’aeroporto BKK e presentato una denuncia indipendentemente dalla compagnia aerea, forse sarebbe scoppiato un caso ancora più clamoroso di una notizia che comunque ha già fatto il giro del mondo.
Non è chiaro se le compagnie aeree possano decidere in modo arbitrario di denunciare o meno fatti così gravi e se esista un obbligo di denuncia che El Al avrebbe violato in questo caso.
Tel Aviv: passeggero fuma sigaretta a bordo di volo El Al. Da quando è vietato fumare in aereo?
Il divieto di fumo in aereo è stato introdotto diversi decenni fa, proprio a causa di tragedie del passato, parliamo di incidenti drammatici che i viaggiatori hanno pagato spesso con la vita.
Nel 1973 morirono ben 123 passeggeri sul volo Varig 820 da Rio de Janeiro Brasile, alla capitale francese Parigi. Il motivo dell’incendio fu una sigaretta gettata nel cestino della spazzatura, che ovviamente prese fuoco.
Per quanto riguarda gli altri Paesi, l’Australia in assoluto è stato uno dei primi a vietare il fumo sui voli nazionali nel 1987, mentre la Nuova Zelanda ha vietato il fumo sui voli nazionali dal 1990. Tuttavia, sempre lo stesso Paese permetteva il fumo su alcuni voli internazionali fino al novembre 1997, quando all’elenco delle tratte sono stati aggiunti i voli per Giappone e Corea.
Altri Paesi sono arrivati molto dopo all’introduzione del divieto di fumo: Cuba nel 2014, mentre la Cina ha imposto il divieto di fumare in volo solo nel 2017.
Tra l’altro, i piloti cinesi si sono lamentati fino al 2019 di questa proibizione, sebbene il comportamento negligente di un pilota di Air China avesse portato ad almeno un grave incidente. In quell’occasione, per nascondere il fatto che stesse fumando, il pilota ha accidentalmente interrotto l’ossigeno ai passeggeri.
Nonostante i divieti, esistono ancora tanti aneddoti accaduti in giro per il mondo di passeggeri che, a volte ubriachi, hanno fumato in volo. L’anno scorso negli Stati Uniti una donna ha fumato dopo l’atterraggio, mentre era ancora seduta.
Invece nel 2017, un uomo di nazionalità britannica è andato in prigione per quasi 10 anni dopo aver appiccato un incendio a bordo.
Osservazioni conclusive in merito a: Tel Aviv passeggero fuma sigaretta a bordo di volo El Al
Il divieto di fumo è stato introdotto sui voli per la questione vitale della sicurezza e della tutela di tutti i passeggeri, ma per alcuni fumare sugli aerei sembra ancora una buona idea.
Nel caso di cui abbiamo parlato, è chiaro che gettare un mozzicone acceso in un cestino dei rifiuti pieno di carta igienica e fazzoletti non poteva che portare a un incendio.
Fortunatamente, la crew del volo ha risolto il problema con calma e con gli estintori, ripristinando una situazione di normalità.
La compagnia El Al è un vettore aereo molto sicuro considerando il livello dei controlli di sicurezza prima dell’imbarco. Ma forse è bene migliorare il loro approccio nel far rispettare le regole ai viaggiatori più indisciplinati e irrispettosi. Infatti, la loro politica di trattare con superficialità infrazioni del genere, non consegnando i passeggeri israeliani alle autorità straniere, fa pensare a un “doppio standard”.
Non è chiaro cosa sarebbe successo se il passeggero non fosse stato di nazionalità israeliana. Speriamo che eventi del genere, così pericolosi, siano sempre più rari. E che i passeggeri capiscano che il divieto di fumo in volo è necessario per la sicurezza di tutti.