Napoli, l’aeroporto mette in mostra i reperti archeologici del Museo Orientale “Umberto Scerrato”
E’ stato inaugurato il nuovo spazio espositivo nella sala imbarchi dell’aerpoporto internazionale di Napoli, spazio che ospita alcuni reperti archeologici […]
E’ stato inaugurato il nuovo spazio espositivo nella sala imbarchi dell’aerpoporto internazionale di Napoli, spazio che ospita alcuni reperti archeologici dell’Università degli studi di Napoli L’Orientale, provenienti dal Museo “Umberto Scerrato”.
In questo articolo:
Accanto all’area espositiva, è presente un totem multimediale con brevi filmati a circuito continuo che illustrano le sedi de L’Orientale e le collezioni museali.
I passeggeri in partenza potranno ammirare alcuni dei reperti più significativi del Museo dedicato all’archeologo Umberto Scerrato (1928-2004) che comprende un’ampia sezione islamica, cinese, dell’Africa orientale, Vicino Oriente e India. In particolare, gli oggetti in esposizione all’aeroporto, che a rotazione saranno sostituiti da altri reperti, sono:
- le ricostruzioni tridimensionali di una giara e una bottiglia in ceramica della fine del III millennio a.C., scoperte dalla Missione Archeologica Italiana in una tomba a Mahal Teglinos (Kassala, Sudan orientale);
- coppa in ceramica invetriata islamica proveniente dal Khurasan (Iran, X secolo);
- brocca islamica in bronzo con decorazione ageminata (Khurasan, XII sec.);
- brocca in porcellana (Cina XVIII secolo);
- coppa in porcellana cinese bianca e blu del XVII secolo.
“Chiunque ami viaggiare non può non amare le culture e le civiltà del mondo, che nel nostro Ateneo ci impegniamo a far conoscere ormai da quasi tre secoli – dice il Rettore de L’Orientale Roberto Tottoli – L’aeroporto è un luogo inclusivo, un crocevia di culture e linguaggi e l’Orientale rappresenta da sempre, per la nostra città, una finestra sul mondo.
Ci è sembrato naturale stringere un rapporto di collaborazione che, oltre a promuovere e valorizzare le collezioni museali e la conoscenza dell’Ateneo, prevede iniziative come conferenze, summer school e attività di ricerca che rafforzano il nostro legame con il territorio e migliorano l’esperienza di viaggio dei passeggeri ai quali “regaliamo” un frammento della più antica scuola di sinologia ed orientalistica d’Europa. Commenta Roberto Barbieri, Amministratore delegato di GESAC