Rubati i dati di centinaia di migliaia di frequent flyer: privacy a rischio?
I dati di centinaia di migliaia di frequent flyer sono stati rubati, nel corso di un attacco alla SITA. La […]
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I dati di centinaia di migliaia di frequent flyer sono stati rubati, nel corso di un attacco alla SITA.
La società, che fornisce tecnologie di supporto alle compagnie aeree, ha reso noto l’attacco contattando i vettori più colpiti. E numerosi sono i frequent flyer che hanno ricevuto nelle loro mail avvisi su quanto accaduto.
I dati di centinaia di migliaia di frequent flyer nel mirino degli hacker
Gli hacker sono riusciti ad accedere ad alcuni sistemi informatici del SITA Passenger Service System di Atlanta alla fine di gennaio, ma solo il 24 febbraio il fatto è stato reso noto. I dati di centinaia di migliaia di frequent flyer sono dunque stati violati, ma un numero preciso è impossibile saperlo. SITA lavora con il 90% delle compagnie aeree mondiali, comprese tutte le più grandi e più utilizzate alleanze.
Singapore Airlines, ad esempio, ha fatto sapere che sono stati rubati i dati di 580mila utenti. Quali informazioni sono state violate? Lo status e il numero di frequent flyer, e in alcuni casi il nome. Nessun problema – a detta della compagnia – per e-mail, numero di passaporto, contatti e neppure per le carte di credito. Si parla, tuttavia, di un numero enorme di dati. Malaysia Airlines ha, invece, comunicato che l’incidente ha coinvolto alcuni dati personali dei membri di Enrich, il programma Frequent Flyer della compagnia, risalenti al periodo tra marzo 2010 e giugno 2019. “I dati personali rubati – ha specificato il vettore – includono nomi dei membri Enrich, data di nascita, sesso, contatti, numero e status di frequent flyer. Non sono state compromesse le informazioni su itinerari, prenotazioni, biglietti, carte d’identità o carte di pagamento”.
Le alleanze coinvolte
A seguito dell’attacco, sono dunque stati rubati i dati di centinaia di migliaia di frequent flyer delle più grandi alleanze.
Malaysia Airlines, Finnair, Japan Airlines, Cathay Pacific, Lufthansa, United Airlines, American Airlines: le compagnie coinvolte sono davvero tantissime. Le maggiori alleanze, Star Alliance e OneWorld, si sono viste sottrare i dati. Tuttavia, i vettori ci hanno tenuto a sottolineare che nessun dato sensibile è stato violato. Fortunatamente per i frequent flyer, gli hacker non sono riusciti ad ottenere le informazioni più delicate, come le password e i dati delle carte di credito. La violazione ha riguardato principalmente i numeri e gli status.
“Riconosciamo che la pandemia ha sollevato preoccupazioni sulle minacce alla sicurezza e, allo stesso tempo, i criminali informatici sono diventati più sofisticati e attivi”, ha detto un portavoce di SITA. Affermando come le indagini stiano proseguendo, per risalire agli hacker e per conoscere nel dettaglio tutti i dati che sono stati sottratti. Secondo quanto diffuso, però, nessun frequent flyer dovrebbe temere: i suoi dati più importanti restano al sicuro.
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