Dal 19 luglio l’Irlanda riapre al turismo internazionale
Micheál Martin, primo ministro irlandese, ha annunciato diverse misure che porteranno ad una riapertura graduale dell’intero territorio. Tra le date […]
Micheál Martin, primo ministro irlandese, ha annunciato diverse misure che porteranno ad una riapertura graduale dell’intero territorio. Tra le date da cerchiare in rosso c’è il 19 luglio, giorno individuato per il ritorno del turismo internazionale. Si potrà arrivare in Irlanda, ma solo grazie al green pass digitale dell’Unione Europea.
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Il piano dell’Irlanda per riaprire al turismo
Il piano di riapertura dell’Irlanda è partito il 2 giugno con l’apertura di tutti gli alberghi. Dal 7 giugno ritornerà il servizio all’aperto per ristoranti e pub. Nello stesso giorno anche cinema e palestre potranno finalmente riaprire. Il primo ministro ha anche previsto che pub e ristoranti potrebbero riprendere il servizio all’interno dei propri locali dal 5 luglio. Infine i viaggi internazionali riprenderanno il 19 luglio attraverso il Certificato Digital Covid EU. Il green pass europeo mostrerà se i turisti sono stati vaccinati o se sono negativi al test Covid-19 oppure sono guariti dalla malattia. L’Irlanda ha attualmente i limiti di viaggio più severi dell’UE. Il governo sconsiglia ai cittadini i viaggi non essenziali e impone multe alle persone che si dirigono agli aeroporti per andare in vacanza. Inoltre impone una quarantena obbligatoria di due settimane in hotel per chi arriva da determinati Paesi (la lista è di circa 50 stati).
Secondo il piano irlandese, i bambini non vaccinati di età compresa tra 7 e 18 anni devono avere un test del coronavirus negativo prima di entrare nel Paese. I passeggeri con una prova valida della vaccinazione possono viaggiare liberamente, a condizione che i paesi da cui provengono non siano considerati ad alto rischio di diffusione delle varianti. I viaggiatori non vaccinati al di fuori dell’UE devono arrivare con un test negativo e mettersi in auto-quarantena fino a quando non effettueranno un secondo test. L’approccio per viaggiare al di fuori dello Spazio Economico Europeo si applicherà alla vicina Gran Bretagna e agli Stati Uniti, i due più grandi mercati per i turisti dell’Irlanda.
Le parole del primo ministro e il timore per le varianti
Il governo ha anche approvato un piano per consentire agli spettatori di partecipare a una serie di eventi sportivi e concerti musicali a giugno e luglio. Si tratta però di eventi organizzati in via sperimentale. Questa serie di iniziative permetteranno quindi all’Irlanda di tornare alla normalità. Ristoranti, pub, parrucchieri e altri servizi a stretto contatto sono stati chiusi dalla vigilia di Natale.
In un discorso alla nazione, Martin ha affermato che la strategia per combattere il Covid-19 sta funzionando e che “la fine è alla nostra portata“. Il primo ministro ha dichiarato: “Questo è un momento importante per tutti noi. Dopo il trauma degli ultimi 15 mesi, stiamo finalmente facendo passi decisivi per goderci di nuovo tempi normali con amici e persone care. Siamo quasi tornati a un punto in cui possiamo goderci i momenti ordinari e straordinari della nostra vita, l’eccitazione e il sollievo sono palpabili”. Il governo irlandese sta però monitorando molto da vicino l’impatto che le diverse varianti avranno sulla diffusione del virus, in particolare quella indiana che crea preoccupazione.
Perché l’Irlanda riapre
L’annuncio di un ulteriore allentamento graduale del blocco arriva 24 ore dopo che il ministro della Sanità irlandese Stephen Donnelly ha indicato che il Paese avrà difficoltà a raggiungere i suoi obiettivi di vaccinazione. Si sperava che oltre l’80% degli adulti ricevesse la prima dose e il 55% la seconda entro la fine di giugno, ma – come riferito dal governo – ci sono problemi di approvvigionamento con i vaccini Johnson & Johnson e AstraZeneca. Nonostante le difficoltà, si è scelto di riaprire anche perché i casi risultano stabili e c’è ottimismo per il futuro. Il ministro della Salute irlandese ha confermato la scelta del governo. Ha infatti dichiarato: “Sì, siamo indietro a causa di fattori al di fuori del nostro controllo, ma non così tanto da cambiare le nostre decisioni oggi”.
Secondo il programma previsto, dal 19 luglio riprenderanno anche i viaggi non essenziali, mentre dal 5 agosto aumenterà ulteriormente il numero di persone autorizzate a partecipare a eventi.