Il Parlamento Ue alle low-cost: bagaglio e scelta del posto a bordo gratis. Ma c’è la ‘fregatura’
Vuoi spedire il bagaglio in stiva? Paga. Vuoi tenerti il trolley in cabina, nelle cappelliere? Paga. Vuoi sceglierti un posto […]
Vuoi spedire il bagaglio in stiva? Paga. Vuoi tenerti il trolley in cabina, nelle cappelliere? Paga. Vuoi sceglierti un posto a bordo dell’aereo? Paga. Le low-cost sono così. Si paga un sovrapprezzo per tutto, in aggiunta al costo del biglietto. Anche per portarsi dietro un bagaglio modesto, in termini di dimensioni e peso.
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Chi può (perché sta via uno o due giorni) si è già adeguato, portandosi dietro lo stretto indispensabile in zainetti che a bordo riesce a infilare nello spazio sotto il sedile davanti. Ma chi parte, per lavoro o per vacanza, per qualche giorno in più ha poca scelta: paga. E il costo del viaggio, soprattutto se spedisce in stiva una valigia, può arrivare al doppio (o anche più) del prezzo del biglietto, che praticamente dà solo accesso all’aereo.
La polemica della scorsa estate sui prezzi dei voli alle stelle ha solo sfiorato questo aspetto, perché si è concentrata sulle tariffe e non su quelle che, seppur con una forzatura, vengono definite ancillaries, ossia servizi non essenziali.
In seguito alla petizione di un passeggero tedesco, però, la Corte di Giustizia europea si è espressa qualche mese fa con una sentenza in cui dice che “i sovrapprezzi non dovrebbero essere applicati a condizione che i bagagli posseggano determinati requisiti relativi in particolare al loro peso”.
Facendo leva su quella pronuncia, il Parlamento europeo, con una risoluzione approvata con il supporto di tutti i gruppi politici, ha deciso di dire basta ai sovrapprezzi per il bagaglio a mano in aereo, con una risoluzione approvata con il supporto di tutti i gruppi politici, ha deciso di dire basta ai sovrapprezzi per il bagaglio a mano in aereo.
Nel testo votato dall’assemblea gli eurodeputati chiedono che le nuove norme Ue non si limitino al tema del bagaglio ma che affrontino anche la questione di altri costi nascosti, come le tariffe relative all’assegnazione dei posti. Evviva.
Ma c’è la ‘fregatura’. La risoluzione approvata a Strasburgo, infatti, non ha carattere vincolante, ma quello di una raccomandazione. Per cui le compagnie low-cost europee continueranno a comportarsi come hanno fin qui fatto. Tuttavia, una speranza c’è: che il voto dell’Eurocamera spinga la Commissione europea ad agire anche su questo fronte nel processo in corso di revisione dell’attuale legislazione comunitaria in tema di servizi aerei.