Bagaglio in stiva, posto a bordo e snack in volo: gli incassi mostruosi di Ryanair e easyjet
In inglese si chiamano ‘ancillaries’ o ‘ancillary revenue’. Sono gli incassi di una compagnia aerea che non derivano direttamente dal […]
In inglese si chiamano ‘ancillaries’ o ‘ancillary revenue’. Sono gli incassi di una compagnia aerea che non derivano direttamente dal suo core business, che è quello di trasportare i passeggeri da un luogo a un altro in cambio del pagamento di un biglietto. Negli anni, prima in USA e poi anche in Europa e nel resto del mondo, sono cresciute enormemente, quanto a varietà e quanto a peso che hanno oggi nei bilanci di tutte le compagnie aeree.
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Per intenderci, si tratta degli incassi legati a ‘opzioni’ delle quali il passeggero sceglie di avvalersi per rendere il suo viaggio più semplice e comodo come la scelta del posto a bordo, la spedizione del bagaglio in stiva, l’acquisto di snack, bevande o articoli vari durante il volo. Ma anche, nel caso di alcune low-cost, la tariffa imposta per portare a bordo un trolley da mettere nelle cappelliere. Qualora, ovviamente, tutto ciò non sia già compreso nella tariffa acquistata dal viaggiatore.
Laddove il vettore abbia una parte del suo business dedicata alle vacanze, con pacchetti aereo + albergo offerti in vendita ai propri clienti (è il caso, per esempio, di British Airways e di easyjet, per fare due esempi in Europa), anche queste entrate sono definite ‘ancillary’, come lo sono anche le miglia dei programmi frequent flyer acquistate dai viaggiatori.
La top 10 di chi incassa di più al mondo
Insomma, la lista è molto lunga. E l’ammontare netto di questo ‘ancillary revenue’ è in molti casi enorme, sia in assoluto sia se paragonato al fatturato complessivo di una compagnia aerea. Secondo i dati raccolti nel CarTrawler Yearbook of Ancillary Revenue, nel 2022 la compagnia aerea che ha incassato di più in questa speciale branca del business è stata l’americana Delta Airlines con 7 miliardi 987 milioni di dollari.
Il gigante di Atlanta ha sopravanzato di poco i suoi due maggiori competitor sul mercato americano: United Airlines, che ha incassato 7 miliardi 881 milioni di dollari, e American Airlines che ne ha incassati 7 miliardi 711 milioni. La Top 10 di questa particolare classifica è fatta quasi interamente di compagnie nord americane (ci sono anche Southwest Airlines, Spirit, JetBlue, Alaska Airlines e Air Canada).
Le uniche due intruse non a stelle e strisce sono le due maggiori compagnie low-cost europee: Ryanair, che è al quinto posto con ancillary revenues per 4 miliardi di dollari e easyjet, che è al settimo posto con 2 miliardi 353 milioni di dollari. Per entrambi i giganti europei del trasporto aereo, il dato del 2022 è stato in netta crescita rispetto a quello del 2021, del 57% e 273% rispettivamente.
Una montagna di soldi paragonato al fatturato totale
Ryanair e easyjet sono nella top 10 mondiale anche se si considera il rapporto tra le ancillary revenues e il fatturato totale delle compagnie aeree: in questo caso, la classifica è guidata, non a sorpresa, dalla ultra low-cost americana Spirit, con altre due ultra low-cost sempre a stelle e strisce alle sue spalle: Frontier e Allegiant Air. Per Spirit, le ancillaries hanno costituito nel 2022 il 51,5% delle entrate totali, mentre per Frontier e Allegiant hanno contato per il 50,8% e il 48.9% rispettivamente.
Ryanair e easyjet sono molto lontane da quei numeri: per la prima le ancillaries hanno rappresentato il 35,7% del fatturato 2022, per la seconda il 33,9. Ma, mentre per la low-cost irlandese il dato rivela una flessione rispetto al quello del 2021 (-9,1 punti percentuali), per la concorrente britannica rappresenta una crescita di 2,4 punti percentuali
In questa top 10 compare (al quarto posto, subito dietro a Spirit, Frontier e Allegiant) un’altra compagnia europea che vola in Italia: si tratta della low-cost ungherese Wizz Air, che nel 2022 ha raggranellato il 48% del suo fatturato attraverso la preassegnazione del posto a bordo, l’imbarco del bagaglio in stiva, la vendita di snacks e bevande a bordo e via dicendo.
Il dato che forse può interessare al passeggero è quanto, in denaro sonante, ognuna di queste compagnie riesce a spillargli. Ryanair e easyjet (per la felicità dei loro passeggeri, verrebbe da dire) in questa terza top 10 non ci sono. E l’unica europea, che vola anche in Italia, seppur con passeggeri che sono quasi tutti del Regno Unito, è la britannica Jet2.com, che l’anno scorso è riuscita a far tirare fuori dalle tasche a ciascuno dei suoi passeggeri la bellezza di 84 dollari e 72 centesimi in ancillaries. Ma si sa, gli inglesi non riescono a stare senza birra neppure tra le nuvole.