Addio incubo passaporto, da dicembre sarà possibile ritirarlo alle Poste
Il passaporto italiano è uno dei più potenti del mondo è uno di quelli che apre le frontiere di (quasi) […]
Il passaporto italiano è uno dei più potenti del mondo è uno di quelli che apre le frontiere di (quasi) tutto il mondo senza bisogno di richiedere un visto tradizionale, peccato però che tale “esclusività” è accompagnata con la perenne difficoltà dell’ottenimento del prezioso documento che permette di viaggiare oltre i confini dell’Unione Europea.
Passaporto alle Poste, come funziona
In questo articolo:
Poste Italiane ha ufficializzato le prossime tappe di sviluppo del Progetto Polis per i comuni con meno di 15.000 abitanti. Il Progetto Polis di Poste Italiane presto permetterà ai cittadini dei piccoli Comuni di ritirare Passaporto e Carta d’Identità direttamente negli Uffici Postali.
In un’intervista al TGPoste, il Condirettore Generale di Poste Italiane, Giuseppe Lasco, si è soffermato sul progetto di creazione dello sportello unico digitale nei 7.000 Uffici Postali ospitati dai Comuni con meno di 15.000 abitanti sottolineando che “il progetto Polis è l’immagine più bella che possiamo presentare quando diciamo che Poste Italiane coniuga il business e il supporto al sistema Paese”.
“Al momento – ha detto Lasco – stiamo già erogando servizi dell’Inps, certificati anagrafici e giudiziari. A partire da dicembre anche l’ufficio postale potrà erogare il passaporto, mentre da febbraio rilasceremo le carte di identità elettroniche e i servizi dell’Agenzia delle Entrate”. Il progetto Polis, presentato a gennaio alla presenza delle massime cariche dello Stato, procede a ritmi elevati anche nella costituzione della più grande rete nazionale di aree di coworking, con 250 siti messi a disposizione da Poste Italiane in tutto il Paese. “Vogliamo dare a persone, aziende e professionisti l’opportunità di usare questi spazi”, ha detto Lasco. “Questi spazi – ha concluso – non saranno solo nelle grandi città dove i player del settore sono già presenti ma soprattutto nelle realtà medio-piccole, per contribuire allo sviluppo sociale ed economico di tutto il Paese”.
Quando e dove serve il visto
Cina, India, Cuba e Kenya, sono alcune delle mete turistiche più importanti dove i cittadini italiani devono ottenere un visto prima di partire, ma il visto è anche (e soprattutto) uno strumento essenziale per chi si deve spostare per lavoro ecco quindi che è importante richiedere il visto in tempo e delle giuste caratteristiche per evitare spiacevoli soprese al momento di passare i controlli di frontiera.
In totale gli Stati nei quali i cittadini con passaporto italiano hanno bisogno di un visto autorizzato dal governo di destinazione sono in tutto 37: Afghanistan, Algeria, Angola, Azerbaijan, Benin, Bhutan, Camerun, Repubblica Centrafricana, Ciad, Cina, Repubblica Democratica del Congo, Costa d’Avorio, Cuba, Guinea Equatoriale, Eritrea, Etiopia, Ghana, India, Kenya, Liberia, Libia, Mali, Nauru, Niger, Nigeria, Corea del Nord, Papua Nuova Guinea, Federazione Russa, Sud Sudan, Sudan, Siria, Turkmenistan, Uganda e Yemen.
Alcuni di questi hanno attivato anche delle nuove possibilità tramite visti elettronici e richiedibili in autonomia, ma se non si è esperti è facile perdersi tra un passaggio e l’altro o ancora peggio finire in qualche sito truffa che punta a “rubare” euro e dati personali al viaggiatore inesperto, ecco perchè è sempre meglio affidarsi ad agenzie specializzate.
Sempre meno timbri sui passaporti
Sono sempre meno i paesi che, alla frontiera, timbrano il passaporto. Nei miei ultimi viaggi ho notato come negli USA solo al JFK viene ancora timbrato il passaporto, mentre in Asia i timbri sono spariti alle frontiere di Singapore, Hong Kong e presto dovrebbero sparire anche in Malesia.