Viaggi (senza visto) dall’Italia a Pechino. Capital o Daxing? Occhio a scegliere l’aeroporto giusto
Per decenni c’è sempre stato solo il Capital. Andavi a Pechino? Atterravi al Capital. Nome sicuramente di scarsa fantasia. Ma […]
Per decenni c’è sempre stato solo il Capital. Andavi a Pechino? Atterravi al Capital. Nome sicuramente di scarsa fantasia. Ma i cinesi, ai tempi di Mao (l’aeroporto è stato aperto nel 1958), erano gente che badava al sodo e poco altro. Non per niente, quella che oggi si chiama Air China, fino al 1988 non aveva neppure un vero e proprio nome, avendolo mutuato dall’ente statale che gestiva il trasporto aereo civile: CAAC si chiamava, che era l’acronimo di Civil Aviation Administration of China.
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Con gli anni, e soprattutto dopo l’apertura della Cina alle riforme e al mondo promossa da Den Xiao Ping a partire dagli anni Ottanta del Novecento, il Capital è cresciuto in traffico e dimensioni. Nel 2009 ha sfondato il muro dei 60 milioni di passeggeri/anno, nel 2010 quello dei 70 milioni, nel 2012 quello degli 80 milioni, nel 2016 quello dei 90 milioni, toccando il picco nel 2018 con 100.983.290 passeggeri transitati tra gennaio e dicembre di quell’anno.
Dal 2010 al 2019 (poi è scoppiato il Covid) è stato ininterrottamente al secondo posto nella classifica degli aeroporti più trafficati al mondo, sempre dietro ad Atlanta Hartsfield. Un mostro, anche sul piano delle infrastrutture, da quando nel 2008 ai ‘vecchi’ terminal 1 e 2 si è aggiunto il gigantesco terminal 3, un edificio in tre blocchi che messi assieme coprono una distanza di quasi tre chilometri e che, con una superficie di oltre 1 milione 700mila mq è il più grande terminal aeroportuale al mondo (Foto AcidBomber at English Wikipedia, CC BY 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=17583290).
Fra i tre blocchi del Terminal 3 ci si sposta attraverso un trenino automatico, mentre il terminal 3 è collegato ai terminal 1 e 2 (che si trovano uno di fronte all’altro) da un bus navetta gratuito.
Dal settembre 2019, il Capital non è più stato solo: il 25 di quel mese (con tempismo rivedibile vista l’imminente epidemia globale di Covid, che in quei giorni aveva peraltro già iniziato ad attanagliare alcune provincie della Cina), ha aperto le porte ai passeggeri il Beijing Daxing International Airport, dotato di ben 4 piste di decollo e atterraggio (il Capital ne ha 3) e di un unico terminal a forma di stella (Foto Siyuwj – Own work, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=128929173).
S’è dovuto aspettare il 2021 perché il nuovo scalo della capitale entrasse nel ranking dei 50 aeroporti più trafficati al mondo, piazzandosi 37esimo con 25.051.012 passeggeri, prima che il lockdown quasi totale imposto in Cina causa Covid lo facesse sparire da quella classifica (al pari peraltro di tutti gli altri aeroporti cinesi) nel 2022, anno in cui ha registrato la ‘miseria’ di poco più di 10 milioni di passeggeri (e il Capital ne ha ‘fatti’ poco più di 12 milioni).
Ma già nel 2023, in attesa dei dati ufficiali, le cose dovrebbero essere andate molto meglio, in seguito alla riapertura del Paese. Chi intenda viaggiare nella capitale cinese potrà farlo valutando i pro di ciascuno dei due scali in termini di infrastrutture, distanza e collegamenti con la città, compagnie che ci volano.
Ad oggi, lo scalo più importante resta il Capital, che si trova 32 chilometri a nord-est del centro di Pechino. E’ anche l’unico tra i due aeroporti pechinesi collegato senza scalo dall’Italia: da Roma lo si raggiunge tutti i giorni con un Boeing 787-9 di Air China allestito in tre classi (Business, Premium Economy ed Economy); da Milano, sempre tutti i giorni, con un Airbus A350-900 sempre di Air China anch’esso allestito in tre classi (Business, Premium Economy ed Economy).
I voli non-stop dall’Italia arrivano al terminal 3, che ospita la quasi totalità delle compagnie aeree ad eccezione di Hainan Airlines e delle compagnie dell’alleanza Skyteam, tra cui Air France e KLM, che usano il Terminal 2.
Dall’Europa, al terminal 3 arrivano, oltre a Air China, Turkish Airlines, Lufthansa e Lot Polish, che è l’unica a volare sia al ‘Capital’ che a Daxing. Delle ‘tre grandi del Golfo’ (Emirates, Qatar Airways e Etihad), Emirates è l’unica a essere rimasta al ‘Capital’, mentre Etihad e Qatar Airways hanno preferito trasferirsi al più nuovo e meno congestionato Daxing. E anche British Airways ha fatto la stessa scelta.
Daxing si trova in una posizione opposta, rispetto al Capital, considerando il centro città, essendo posizionato 46 chilometri a sud di Piazza Tienanmen. I collegamenti con la città sono, ad oggi, garantiti da una linea della metropolitana che raggiunge la stazione di Caoqiao in 19 minuti al costo di 35 yuan (4,5 euro), con una frequenza di un treno ogni 8-10 minuti tra le 6.30 e le 22.30. C’è anche un treno veloce (Intercity Railway) che corre tra Daixing e la Beijing West Railway Station in 20 minuti e al costo di 30 yuan, circa 4 euro.
Dal Capital, il centro città si raggiunge attraverso una linea della metropolitana dedicata, chiamata Capital Airport Express, in funzione dalle 6 alle 23. In aeroporto ci sono due stazioni, al terminal 2 e al terminal 3. In città (alla stazione di Beixinqiao) si arriva in circa 20 minuti e il biglietto per la singola corsa costa 25 yuan, ossia poco più di 3 euro.