Due voli a/r per Mosca (in business) vaccino incluso
La notizia è rimbalzata da un sito all’altro nelle ultime ore e, se fosse confermata, darebbe letteralmente il via al […]
La notizia è rimbalzata da un sito all’altro nelle ultime ore e, se fosse confermata, darebbe letteralmente il via al “turismo vaccinale”.
In questo articolo:
Se nelle scorse settimane si era parlato dei tour operator pronti a vendere a facoltosi clienti i pacchetti “vaccino incluso” per Inghilterra ed Emirati Arabi Uniti, adesso siamo alla vera rivoluzione.
Lufthansa, secondo quanto riportano bne IntelliNews e altri blog di settore, sarebbe pronta ad aprire una Corona Lounge nell’aeroporto di Mosca. Il vettore collegherebbe lo scalo della capitale russa inizialmente con Francoforte e successivamente anche con gli altri hub del gruppo offrendo ai passeggeri la possibilità di vaccinarsi con lo Sputnik V prima di rientrare a casa, senza lasciare l’area sterile dell’aeroporto e quindi senza necessità di ottenere un visto.
Niente permanenza di 20 giorni a Dubai o in India con conseguente lievitazione dei costi, due voli di poco meno di 3 ore in giornata, come il classico Roma-Milano.
Se questa notizia fosse confermata – al momento da Lufthansa non sono arrivate conferme o smentite – sarebbe la prima contromisura (anche economica) che potrebbe aiutare molte compagnie a far ripartire i collegamenti, dato che l’iniziativa potrebbe essere ben presto copiata anche da altri vettori.
Perchè la Russia
Il vaccino realizzato dagli scienziati dell’ex Unione Sovietica è utilizzato ad oggi da oltre 30 nazioni, nei giorni scorsi le prime dosi sono arrivate anche a San Marino. E’ economico, costa meno di 10€ a dose, è di facile conservazione.
Mentre molte nazioni stanno faticando a ottenere le dosi per vaccinare i residenti, la Russia oltre a vaccinare la propria popolazione sta usando Sputnik V come macchina di propaganda. Ecco che vendere decine di migliaia di dosi ogni giorno a passeggeri provenienti da ogni parte del mondo, potrebbe aiutare le casse non solo di Lufthansa ma di tutto l’indotto e della stessa Aeroflot che potrebbe copiare l’idea e riempire gli aerei con persone interessate a ricevere la loro dose.
Come dovrebbe funzionare l’operazione
Dato che per entrare in Russia serve un visto, di non facile ottenimento, tutto si svolgerebbe all’interno dell’aeroporto di Mosca. Non lasciando l’area sterile (così come avviene quando si prende una coincidenza su un secondo volo) i passeggeri, una volta atterrati a Mosca, dovrebbero raggiungere la lounge, dove il personale medico si occuperebbe dell’iniezione.
Nel giro di meno di due ore, i passeggeri sarebbero quindi pronti per imbarcarsi nuovamente sul volo di ritorno. Ovviamente questa operazione sarebbe da ripetere due volte in circa tre settimane per un costo indicativo di 1.000€.
In conclusione
La prima ad annunciare una strategia simile per attrarre visitatori è stata Cuba, anche se l’intento è diverso. Nel caso russo, non si tratta – come per l’isola dell’America centrale – di una nazione che decide di “regalare” ai turisti il vaccino pur di far ripartire il settore dei viaggi, ma di una operazione frutto di un accordo bilaterale tra Russia (che produce il vaccino) e Germania (socio di riferimento della compagnia).
Questo è uno scenario che potrà non piacere, dato che il vaccino dovrebbe essere un bene comune, gratuito e disponibile per tutti, ma era quasi scontato che prima o poi saltassero fuori “soluzioni” alternative, certo è singolare che a rompere il ghiaccio sia proprio la rotta Francoforte/Mosca. In ogni caso se succederà, farà sicuramente un gran rumore.