Questione Alitalia: ITA pronta a volare??
Le questioni di Alitalia sono come i rotoloni Regina… non finiscono mai! Dopo fallimenti, nuovi investitori, nuovi fallimenti ed iniezioni […]
Le questioni di Alitalia sono come i rotoloni Regina… non finiscono mai!
In questo articolo:
Dopo fallimenti, nuovi investitori, nuovi fallimenti ed iniezioni di denaro pubblico, adesso qualcosa sembra muoversi: non sarà più l’Alitalia che conosciamo tutti ma si chiamerà ITA, ovvero Italia Trasporto Aereo.
Come il nome anche la compagnia è stata ridotta ai minimi termini, le concorrenti vantano una flotta di circa 200/250 velivoli, ITA invece partirà a breve con una sessantina di aerei.
Addio al marchio ed al logo
Dalle contrattazione con Bruxelles è emerso che la nuova ITA non potrà ereditare la storica denominazione, men che meno il logo e neanche il famoso codice IATA “AZ”. Questo, secondo gli analisti di ITA, porterà ad una perdita di almeno 250 milioni di euro di ricavi. Oltre al fatto che la nuova compagnia sarà costretta a rifare totalmente logo, marchio, livrea e campagna marketing per pubblicizzarlo, con una spesa stimata di circa 50 milioni di euro.
Dato il dimezzamento della flotta, ITA è stata intimata di rinunciare alla metà degli slot posseduti a Milano Linate e Fiumicino, anche se la compagnia vorrebbe fare a meno solo dell’8/10% degli slot, ritenendoli necessari per la ripartenza. Le trattative sono ancora in corso.
Un’intesa di massima per poter ripartire
E’ notizia proprio di questi giorni, l’intesa con Bruxelles sembra vicina. La ripartenza dovrebbe prevedere un organico di 4.500/5.000 dipendenti, con 55/60 velivoli che potranno raggiungere le 75 unità nel 2022.
“Finalmente apprendiamo con soddisfazione la svolta sulla crisi Alitalia, che dopo 4 anni di amministrazione straordinaria si prepara alla partenza della nuova compagnia.
A questo punto è indispensabile che ITA decolli con le corrette dimensioni, al fine di garantire un posizionamento adeguato sul mercato nazionale e internazionale, e di salvaguardare l’occupazione in modo che nessun dipendente venga lasciato indietro”.
Marco Veneziani, Presidente dell’Associazione Nazionale Piloti
L’idea è quella di ripartire entro luglio, in maniera tale da sfruttare il trampolino di lancio estivo delle ripartenze nel settore turistico. Il via libera finale dell’UE, però, dovrebbe arrivare a patto che ITA abbia una quota minoritaria sui servizi di manutenzione e di handling.
I 4 step per la ripartenza
Facciamo adesso un riassunto dei 4 passaggi fondamentali che ITA deve rispettare per augurarsi di partire il prima possibile:
- La nuova compagnia deve aumentare il capitale societario di 700 milioni di euro, con la possibilità di arrivare a 1 miliardo. In questo modo ITA riuscirebbe a gestire l’aviation, cioè il gruppo piloti, assistenti di volo, velivoli e slot negli aeroporti.
- Instaurare una partnership per la gestione del personale handling e manutenzione: come abbiamo detto Bruxelles ha imposto una quota minoritaria per questo settore.
- A questo punto ITA dovrebbe entrare in trattativa con Alitalia e AtiTech, la società che gestirà handling e manutenzione, con la possibilità di ricevere investitori stranieri.
- Infine, come ha sottolineato il presidente del Consiglio Draghi, è fondamentale che sia previsto l’arrivo di un azionista privato. Secondo indiscrezioni, ITA starebbe trattando con Lufthansa come partner commerciale. Per quanto riguarda il mercato internazionale invece i nomi più quotati sono Delta e United Airlines, specialmente per il mercato statunitense.
La transazione è ormai imminente, la nuova ITA-Alitalia sembra prendere forma e, se siamo fortunati, potremmo vederla in volo già in estate, sperando che questa sia la volta buona.