Gli atleti partono per Tokyo 2020: per loro il Giappone è aperto
Sono state in forse fino a poche settimane fa ma, alla fine, si faranno: le Olimpiadi di Tokyo 2020, in […]

Sono state in forse fino a poche settimane fa ma, alla fine, si faranno: le Olimpiadi di Tokyo 2020, in programma per lo scorso anno e rimandate poi al 2021, cominceranno il 23 luglio e proseguiranno fino all’8 agosto.
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Gli atleti sono già partiti, perlomeno i primi gruppi. A testimoniarlo ci sono i post su Facebook, le immagini scattate da loro stessi ma anche quelle postate da aeroporti e compagnie aeree. Post pieni di gioia, che hanno attirato a sé più di qualche critica. Il Giappone è infatti blindatissimo ed è spaventato dalla variante Delta. Ma, ora, accoglierà migliaia di persone provenienti da ogni angolo di mondo.
Tokyo 2020, al via le partenze degli atleti
“Tra gli atleti già partiti per Tokyo 2020 vi sono anche gli italiani. Mancano 10 giorni all’inizio delle Olimpiadi e i primi atleti azzurri partono da Fiumicino per raggiungere il villaggio olimpico: il gruppo della Nazionale di sciabola, maschile e femminile, e la Nazionale di softball, neo campione d’Europa, i team di canottaggio, vela e nuoto. In questi giorni 800 tra atleti e accompagnatori raggiungeranno il Giappone con i voli diretti di Alitalia da Fiumicino a Tokyo, appena riattivati”, si legge sulla pagina Facebook dell’Aeroporto di Roma Fiumicino, da dove i voli diretti Italia-Giappone sono ricominciati, eccezionalmente per le Olimpiadi.
Non solo gli italiani sono partiti per Tokyo 2020, ovviamente. Gli inglesi, ad esempio, hanno volato e voleranno con British Airways (al centro dell’attenzione anche per l’attivazione di un corridoio preferenziale per vaccinati all’aeroporto di Londra Heathrow).
United ha fatto il suo in bocca al lupo a Simone Biles, tra gli atleti di punta della nazionale statunitense. E ha annunciato di essere la compagnia ufficiale con cui dagli USA i team voleranno verso Tokyo.
Le polemiche
La decisione di non rimandare/cancellare Tokyo 2020 ha destato grandi perplessità. Soprattutto perché, in un primo momento, le Olimpiadi si sarebbero dovute tenere alla presenza del pubblico. E neppure ora che si è deciso di chiuderle al pubblico, la comunità scientifica è favorevole al loro svolgimento. A metà giugno si era pensato di aprire gli impianti al 50%, accettando solo spettatori nazionali, ma successivamente si è optato per la chiusura totale per via della ripresa dei contagi. Saranno Olimpiadi televisive, dunque, ma gli atleti e i loro team sono migliaia e migliaia. E i contagi non possono certo essere scongiurati.
Una decisione, quella di disputare ugualmente Tokyo 2020, in contrasto con la chiusura pressoché totale del Giappone nei confronti del resto del mondo. “Non c’è modo per garantire zero casi di virus tra le squadre in arrivo per i Giochi di Tokyo, mentre i funzionari si preparano a rafforzare le procedure di screening”: queste le parole del presidente del Comitato olimpico giapponese Yasuhiro Yamashita. Yamashita ha inoltre invocato misure stringenti negli aeroporti, dopo che due membri della squadra dell’Uganda sono risultati positivi una volta arrivati in Giappone, e test quotidiani ad atleti, giornalisti & co.