La ‘lettera di ritardo’: quando chiederla alle compagnie aeree e a cosa dà diritto
Quando un volo ritarda o, peggio, viene cancellato, tutto quello che si può fare è contenere i danni, sia in […]

Quando un volo ritarda o, peggio, viene cancellato, tutto quello che si può fare è contenere i danni, sia in termini ‘logistici’, sia economici. Perché spesso il ritardo o la cancellazione non sono solo un disagio e uno stress per chi ne è vittima, ma comportano anche costi e spese aggiuntive. Ad esempio per un pasto in aeroporto, o per una notte (con tanto di cena e/o colazione) in hotel.
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Certo, oltre un certo ammontare di ritardo (tre ore), la compagnia deve risarcire il passeggero con una somma parametrata alla distanza coperta dal volo. Spesso, tuttavia, basta basta uno slittamento della partenza di un’ora per far perdere una coincidenza. In questo caso si può richiedere alle compagnie una ‘letter of delay’ (lettera di ritardo, ma che vale anche in caso di cancellazione) che attesti al di là di ogni contestazione che il vostro volo è stato ritardato o cancellato, garantendovi il diritto di chiedere al personale della compagnia presso l’aeroporto della coincidenza sfumata un pasto gratuito o una notte in hotel. Insomma di ‘coprire’ le spese che dovrete sostenere per il danno da loro causato.
L’americana United Airlines, ad esempio, consegna su richiesta un certificato in cui indica il numero del vostro volo, la data e ciò che gli è successo volo (cancellato, ritardato o dirottato su un aeroporto diverso da quello di destinazione).
Il tagliando della foto è stato emesso dall’assistenza clienti di United dell’aeroporto di Chicago O’Hare. All’arrivo a Los Angeles, con una coincidenza sfumata e con una notte da trascorrere necessariamente a LA, la caposcalo della compagnia non ha battuto ciglio, prenotando una stanza in un hotel presso l’aeroporto e consegnando i voucher per la cena e la colazione.