Amsterdam beffa JetBlue: stop ai voli da New York e Boston nel 2024
Sarà una meteora la presenza di JetBlue all’aeroporto di Amsterdam. A pochi mesi dall’avvio delle operazioni (agosto 2023) e dopo […]
Sarà una meteora la presenza di JetBlue all’aeroporto di Amsterdam. A pochi mesi dall’avvio delle operazioni (agosto 2023) e dopo una lunga battaglia legale, la compagnia aerea statunitense dovrà rinunciare ai voli da New York JFK e Boston verso la capitale olandese.
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Nelle ultime ore, infatti l’Airport Coordination Netherlands (Acnl) ha annunciato che JetBlue ha perso i suoi slot di decollo e atterraggio all’aeroporto di Amsterdam Schiphol per l’estate 2024.
La battaglia legale e il decollo ad agosto
La decisione è frutto dei tagli di capacità che il governo dei Paesi bassi ha varato nel corso degli ultimi mesi (per mitigare l’inquinamento atmosferico e acustico nell’area) e che potrebbero incidere anche sulle operazioni di KLM.
Una scelta che suono come una vera e propria beffa ai danni di JetBlue che per lunghi mesi ha dovuto combattere contro la spinta protezionista dell’Olanda che voleva evitare l’ingresso del vettore sulle rotte dove è incontrastato il dominio della compagnia aerea di casa. La battaglia legale che ne è seguita ha visto trionfare le ragioni di JetBlue che solo ad aprile scorso ha avuto la conferma degli slot.
In questo scenario la compagnia aerea Usa ha dovuto far decollare i primi voli da New York solo a fine agosto, mentre la rotta per Boston è stata inaugurata il 20 settembre. La “vendetta” di KLM, però, non si è fatta attendere e oggi arriva il benservito da parte dei Paesi Bassi.
Le ripercussioni del tetto ai voli
Nel settembre 2023, per esempio, l’aeroporto di Amsterdam Schiphol è stato il terzo più trafficato in Europa, con una media di 4.563 voli a settimana. Con le nuove norme, però, il numero di voli annuali è stato limitato a 452.500 per il 2024, circa il 10% in meno rispetto al picco pre-pandemico di 500.000.
Il taglio imposto dal governo prevede che circa 24 compagnie aeree – che non detengono i cosiddetti diritti storici, tra cui JetBlue – non avranno più diritto agli slot di decollo o atterraggio. Mentre quelle con i diritti storici dovranno ridurre il loro traffico in aeroporto del 3,1%.
A causa di queste misure, lo scalo di Schiphol potrebbe scendere sotto la capacità di Francoforte e Parigi CdG. la decisione ha indispettito i vertici di JetBlue che, a questo punto, aha chiesto alle autorità statunitensi di vietare a KLM gli slot su New York.
Le mosse future di JetBlue
JetBlue è una delle poche compagnie che usa l’A321lr per i collegamenti intercontinentali, ma anno dopo anno questo numero è destinato ad aumentare e attraversare l’Atlantico su un aereo a corridoio singolo non sarà più una eccezione.
A bordo degli A321lr ci sono 138 posti. Le prime 12 file ospitano 24 poltrone di classe mint, ovvero la business class di Jetblue, seguite da 114 poltrone in economy class.
La compagnia aerea Usa – che già vola su Londra Heathrow e Parigi CdG – era entrata prepotentemente nel mercato dei collegamenti atlantici verso Amsterdam annunciando prezzi aggressivi con biglietti a/r in economy a meno di 500 dollari e biglietti di business class sotto i 2000 dollari.
Ovviamente i prezzi hanno fatto drizzare le antenne a KLM e Delta Airlines, nonostante i due vettori operino molte più rotte della unica frequenza giornaliera proposta da JetBlue.
Ma, a quanto pare, il modello del vettore Usa che offre qualità e servizi di assoluta eccellenza assieme a prezzi aggressivi non è piaciuto ai due alleati di Skyteam.
L’abbandono “forzato” di Amsterdam, quindi, apre nuove prospettive per JetBlue. Aldilà dell’ennesima battaglia legale che si profila all’orizzonte; ora la compagnia aerea dovrà trovare una nuova base dove far operare i suoi A321LR. Le opzioni, al momento sembrano essere due: potenziare le rotte già in atto o diversificare investendo in altri mercati.
Nella prima ipotesi è probabile che assisteremo a un aumento delle frequenze su Parigi – continuando a dare fastidio all’asse Air France-KLM-Delta – oppure su Londra Gatwick (visto che Heathrow è troppo trafficato e gli slot scarseggiano anche là.
Un debutto italiano?
La seconda ipotesi, più suggestiva, potrebbe portare JetBlue a investire nei mercati del Sud Europa, seguendo il modello di United.
Quest’ultima, infatti, ha lanciato negli ultimi mesi i voli per Malaga, Tenerife, Palma (in Spagna) e Napoli in Italia (e presto potrebbe arrivare Palermo).
Potrebbe essere la volta buona, quindi, per il debutto italiano di JetBlue che è stato tante volte auspicato, ma mai effettivamente lanciato in via ufficiale.