C’è ‘China’ e ‘China’: la guida alle compagnie, per andare in Cina senza visto e senza perdersi
Dallo scorso 1 dicembre e fino al 30 novembre 2024 (ossia per un anno) gli italiani potranno recarsi in Cina […]
Dallo scorso 1 dicembre e fino al 30 novembre 2024 (ossia per un anno) gli italiani potranno recarsi in Cina senza visto, con il semplice passaporto in corso di validità. Possono farlo per turismo e anche per affari, purché la permanenza non superi i 15 giorni. Una bella occasione per programmare un viaggio e visitare il Paese in modo decisamente più agile, semplicemente acquistando un biglietto aereo di andata e ritorno.
In questo articolo:
Dato che il solo volo diretto tra Italia e Cina operato da una compagnia italiana è quello di Neos tra Milano Malpensa e Nanchino, chi voglia evitare scali in hub europei o del Medio Oriente, può raggiungere il Paese solo volando con le compagnie cinesi. Tra queste, il grosso dei collegamenti è operato da Air China, China Eastern e China Southern.
Un trio di ‘China’ che può indurre a una certa confusione o a pensare che una valga l’altra perché ‘sempre di Cina si parla’. In realtà, le tre compagnie sono quanto di più diverso tra loro, come potrebbero esserlo compagnie di Paesi europei diversi.
La loro origine va ricercata nel superamento del centralismo di stampo maoista, avvenuto verso la fine degli anni a cavallo tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta, nello stesso periodo in cui l’altra grande nazione comunista, l’Unione Sovietica, andava sgretolandosi.
Prima di allora, in Cina esisteva una sola grande compagnia, la CAAC o Civil Aviation Administration of China. Una compagnia che di fatto un nome nemmeno ce l’aveva, visto che lo mutuava dall’Ente cinese dell’aviazione civile.
Verso la fine degli anni Ottanta, il regime guidato da Deng Xiaoping, impegnato in una campagna di riforme che avrebbe avviato l’impetuosa crescita dell’economia cinese, decise di porre fine al monopolio della CAAC, stabilendo che il suo posto sarebbe stato preso da quattro grandi compagnie che si sarebbero spartite geograficamente i cieli: la più importante, Air China, sarebbe stata considerata la ‘compagnia di bandiera’ con base a Pechino; China Eastern Airlines avrebbe avuto base nell’altra grande metropoli Shanghai, sulla costa del Pacifico; China Southern avrebbe ‘coperto’ la parte meridionale del Paese con base a Guangzhou (la ex Canton), mentre China Northern avrebbe avuto il suo hub a Shenyang.
Quest’ultima sarebbe stata assorbita nel 2003 da China Southern, con un’acquisizione che lasciava intendere come l’originaria spartizione del mercato per aree geografiche era ormai superata da un’industria che seguiva sempre più i dettami del mercato, piuttosto che quelli del Partito.
Oggi, le cosiddette ‘big three’ cinesi sono autentici giganti dell’aria con flotte sterminate, molteplici hub all’interno del Paese e destinazioni sparse in Asia, Europa, Africa, Nord America e Oceania. In Italia volano tutte e tre.
Air China ha il suo hub principale all’aeroporto Capital di Pechino e una base a Shanghai Pudong. Ha un network di circa 200 destinazioni sparse tra Asia, Oceania, Africa, Europa e Nord America. Ha una flotta di 484 aeroplani ed è una delle tre compagnie al mondo (assieme a Lufthansa e Korean Air) ad avere in servizio il Boeing 747-8 in versione passeggeri, del quale ha sei esemplari.
Il resto del parco macchine è costituito da 32 Airbus A319, 87 Airbus A320, 91 Airbus A321, 50 Airbus A330, 29 Airbus A350, 122 Boeing 737, 3 Boeing 747-400, 28 Boeing 777, 14 Boeing 787 e 21 Comac ARJ21 (il bireattore di fabbricazione cinese). Un Boeing 747-8 è in configurazione VIP e, a conferma che questa è la ‘compagnia di bandiera’ cinese, funge da aereo presidenziale.
Air China fa parte di Star Alliance dal 2006 e ha un proprio programma Frequent Flyer chiamato Phoenix Miles organizzato su quattro livelli: base, silver (che equivale allo staus ‘silver’ di Miles & More del gruppo Lufthansa), gold e platinum (che equivalgono allo status ‘gold’ del programma Miles & More).
In Italia vola su Roma Fiumicino e Milano Malpensa. Da Fiumicino si vola giornalmente a Pechino con un Boeing 787-9 a tre classi e tre volte alla settimana a Hangzhou (una città a un centinaio di chilometri da Shanghai) con un Airbus A330-300 allestito in due classi. Da Malpensa si vola a Pechino e Shanghai tutti i giorni con Airbus A350-900 allestiti in tre classi e quattro volte alla settimana a Wenzhou con un A330-200 a due classi.
China Eastern Airlines è la compagnia che ha casa a Shanghai, anche se h basi a Pechino Daxing (il nuovissimo aeroporto della capitale cinese), a Guangzhou e a Wuhan. Ha un network di circa 220 destinazioni sparse tra Asia, Oceania, Nord America, Europa e Africa. La flotta è costituita da 624 aeroplani, tra i quali 35 Airbus A319, 269 Airbus A320, 77 Airbus A321, 56 Airbus A330, 20 Airbus A350, 141 Boeing 737, 20 Boeing 777, 3 Boeing 787, 3 Comac C919.
Fa parte dell’alleanza Skyteam dal 2011 e ha un suo programma fedeltà chiamato Eastern Miles che ha quattro livelli di status: base, silver, gold e platinum. In Italia opera solo su Roma. da Fiumicino si vola giornalmente a Shanghai con un Airbus A330-200 allestito in due classi e due volte alla settimana con A350-900 allestito in quattro classi e Wenzhou.
China Southern Airlines ha il suo hub principale nella ex Canton, oggi chiamata Guangzhou e ha hub secondari a Shangai e Shenzen. Il suo network comprende circa 230 destinazioni sparse tra Asia, Oceania, Europa, Nord America e Africa.
Con 661 aerei ha la flotta più grande, tra le compagnie cinesi. Tra il 2011 e il 2022 è stata anche l’unica in Cina a volare con l’A380, di cui aveva in flotta cinque esemplari, mentre oggi l’aereo più grande in servizio è il Boeing 777-300ER, del quale ha 15 esemplari. Il resto della flotta è costituito da 13 Airbus A319, 146 Airbus A320, 156 Airbus A321, 36 Airbus A330, 20 Airbus A350, 208 Boeing 737, 32 Boeing 777 (17 dei quali cargo), 27 Boeing 787 e 23 Comac ARJ21.
Tra il 2007 e il 208 è stata un membro dell’alleanza Skyteam, ad oggi non è associata ad alcuna alleanza internazionale, anche se vanta accordi di code sharing con trenta compagnie e una joint venture con Air France-KLM. Il suo programma frequent flyer si chiama Sky Pearl Club ed è organizzato su quattro livelli di membership: classic, silver, gold e platinum. In Italia opera solo su Roma. Da Fiumicino si vola quattro volte alla settimana a Guangzhou con Boeing 787-9 a due classi di servizio.
Oltre alle tre ‘big three’ elencate sopra, nei cieli vola quarta ‘China’: si tratta di China Airlines, che però è la compagnia aerea di Taiwan. Che per i cinesi (e per pochi altri Stati del mondo) è parte della Repubblica Popolare Cinese, mentre per la gran parte della comunità internazionale è considerata uno stato indipendente. Ma questa è un’altra storia.