Neos e i voli Italia-Usa: “Miglioriamo i servizi e pensiamo a un programma fedeltà”
È l’unica compagnia aerea italiana a volare da Milano a New York, dopo la ritirata di Ita Airways, e ora […]
È l’unica compagnia aerea italiana a volare da Milano a New York, dopo la ritirata di Ita Airways, e ora raddoppia con il volo diretto da Palermo verso la Grande Mela.
In questo articolo:
Neos, compagnia aerea del Gruppo Alpitour, ci ha preso gusto e sta evolvendo il suo modello di business sul lungo raggio.
Dalla centralità di Malpensa a un servizio di bordo migliorato, fino agli accordi (proprio con Ita) e la pianificazione di un programma fedeltà: tutti i piani di Neos raccontati a TFC dal direttore commerciale del vettore, Aldo Sarnataro.
Il raddoppio transatlantico
Dopo l’addio di Ita Airways alla Malpensa-New York siete gli unici italiani a volare su questa rotta strategica. Cosa significa questo per Neos?
“È una rotta con tanto traffico, certamente, e tanta competitività. Allo stesso tempo, però, la valutazione fatta all’inizio di questa sfida era quella che – per chi basa il suo network su Milano – questo è un collegamento point-to-point fortissimo con volumi di traffico importanti. Quando abbiamo aperto la rotta al traffico commerciale, nel 2021, già contavamo sul fatto che Ita era un vettore focalizzato su Roma Fiumicino. Quindi, lo spazio c’era e ancora oggi c’è anche senza “toccare” gli spazi degli altri vettori legacy”.
Ora cambierete i piani?
“Possiamo sviluppare ancora di più il nostro progetto iniziale: il focus è sul leisure, sia per configurazione dei nostri B787-9 – che non prevedono la Business – sia per il modello di sviluppo. Poi siamo riusciti a fare breccia nel mercato americano e negli italo-americani. I nostri plus sono il servizio e l’ospitalità a bordo che riprendono concetti e accoglienza italiana”.
Ha funzionato così bene da tentare il raddoppio con l’avvio della Palermo-New York…
“Penso sia una sfida interessante, che ha un duplice obiettivo: mentre tutti i vettori Usa si sono concentrati su Napoli, noi proviamo a intercettare traffico su una destinazione meno “di moda” al momento, ma che ha un fascino e un’attrattività consolidate. In passato la Palermo-New York è sempre stata una rotta redditizia. Vogliamo difendere i nostri slot negli States e provare a conquistare un’altra fetta di mercato portando il Palermo-New York a regime nei prossimi anni. Da Milano sono previste tre frequenze a settimana. Palermo debutta il 9 giugno con 2 voli a settimana”.
Prodotto standard, ma non troppo…
Ci sono cambiamenti in atto nei servizi sulle rotte per gli Usa?
“Stiamo lavorando per migliorare il servizio a bordo. Innanzitutto diversifichiamo l’offerta in base al tipo di rotta: quelle per New York hanno attenzioni più specifiche, per esempio, e cerchiamo di soddisfare di più le esigenze individuali del viaggiatore. Neos nasce come compagnia charter dove il prodotto è standard per tutti e di solito il cliente viaggia una volta l’anno per le vacanze”.
Sugli States, invece, avete “scoperto” i frequent flyer…
“Infatti stiamo provando ad aggiungere qualcosa di più: la scelta del pasto in Economy e un servizio migliorato in Premium Economy che, a mio avviso, non ha nulla da invidiare alla maggior parte delle Business. Stiamo anche ruotando spesso i menu e il cibo a bordo è sempre italiano, così come gli alcolici, e offerto in piatti di porcellana, posate di metallo e bicchiere in vetro sia in Economy sia in Premium Economy”.
La configurazione degli aerei, invece, resta standard…
“Per ora sì. Tutti i nostri 787 prevedono 28 posti in Premium e 327 in Economy. Non è prevista la Business, come dicevo, anche perché al momento la Premium sta funzionando benissimo”.
Nessuna virata verso un altro modello, quindi…
“Non siamo una compagnia legacy, ma siamo sempre in cerca di point-to-point attrattivi. Così come non ci interessa il mercato domestico. In estate aumentiamo con una frequenza in più i voli su Toronto, per esempio, sfruttando la connessione su Milano del volo proveniente da Amritsar, nel Punjab indiano. Ci siamo trovati una nicchia giusta per le nostre dimensioni, senza andare a toccare le major asiatiche che hanno investimenti e flotte mostruose a confronto”.
Potrebbe essere il momento, però, di lanciare un programma fedeltà…
“Questo è uno degli argomenti che abbiamo sul tavolo a livello di gruppo turistico (Alpitour, ndr) e su cui stiamo lavorando. Stiamo elaborando un progetto che possa offrire servizi, accumulo e spesa punti in comune su tutte le società del Gruppo, e non solo”.
Le relazioni con Ita Airways
Tornando all’Italia, avete intenzione di proseguire gli accordi di interline con Ita?
“Sono sempre più convinto che, con Ita concentrata su Roma e Neos su Milano, ci possa essere la possibilità di fare sistema con una offerta più completa; integrandoci con l’utilizzo di accordi commerciali e aumentando l’offerta, senza farsi la guerra. O cresciamo insieme o saremo sempre di più sotto scacco dei vettori stranieri. E a livello mondiale gli accordi tra vettori – anche molto diversi tra loro – sono ormai una tendenza chiara”.
Ma quali sono i vantaggi di questa collaborazione?
“L’obiettivo è quello di sfruttare i voi di feederaggio su Fiumicino che Ita ha nel suo network per connetterli ai collegamenti lungo raggio che Ita non opera, ma noi sì. Quindi le rotte da Roma per L’Avana, Cancun, La Romana, Mauritius, Zanzibar, Mombasa. Non ha senso andare a operare voli domestici o regionali perché non è la nostra mission e non aderisce al modello di business in cui crediamo. Cerchiamo invece più connessioni e feederaggi per ampliare la nostra offerta e rete. L’interline con Ita prevede comunque biglietto unico, bagaglio a destinazione, e collaborazione su tutti i servizi e prodotti”.
Il prossimo passo è un accordo con qualche vettore Usa?
“Sarebbe una bella cosa e me lo auguro in futuro. Per ora abbiamo fatto un accordo simile con Air Astana sui nostri voli diretti per Almaty, offrendo altri punti e destinazioni in Kazakhistan”.
Pensate di aprire una base importante su Fiumicino, nonostante l’accordo con Ita e la spartizione Roma-Milano tra di voi?
“Roma Fiumicino per l’attività leisure è una base fondamentale. Abbiamo un 737 e un 787 che “dormono” a Roma. Milano è la nostra base più importante e Verona sta crescendo molto bene. Sul leisure puro Roma è importante, poi dipende da ciò che succederà con la privatizzazione di Ita Airways e il matrimonio con Lufthansa. Se ciò accadrà e si libereranno rotte interessanti, le valuteremo”.
Come crescerà la flotta quest’anno?
“Per il 2024 confermiamo un parco macchine con sei B787-9 e nove Boeing 737 (quattro Max e cinque NG). Entro la fine di quest’anno dovremmo ricevere altri 4 Boeing 737Max, sperando non ci siano ulteriori ritardi nella catena di approvvigionamento”.