La Nuova Zelanda cancella la bolla dei viaggi in Australia
Sono passati quattro mesi dall’apertura della bolla di viaggio tra Australia e Nuova Zelanda. L’idea ha permesso ad oltre 200 […]
Sono passati quattro mesi dall’apertura della bolla di viaggio tra Australia e Nuova Zelanda. L’idea ha permesso ad oltre 200 mila persone di viaggiare tra i due Paesi, senza dover rispettare la quarantena prevista. Ora però anche questa possibilità sta per esaurirsi. E addirittura non sarà attivata per i prossimi due mesi.
Aumentano i casi, stop alla bolla Australia-Nuova Zelanda
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La Nuova Zelanda ha infatti bruscamente interrotto la bolla dei viaggi tra i due paesi a seguito di un’impennata dei casi di Coronavirus in Australia. Quest’ultima sta vivendo una vera “emergenza nazionale”: a causa della variante Delta, infatti, si sta assistendo ad un aumento notevole dei positivi. I numeri parlano chiaro e sono i più alti del 2021. Proprio per questo motivo, la bolla dei viaggi è stata sospesa per almeno otto settimane e non è certo che possa riaprire. Tra due mesi si valuteranno i dati e si cercherà di capire se l’andamento permetterà una riapertura.
L’ufficialità è arrivata dal primo ministro neozelandese Jacinda Ardern. La bolla è stata sospesa a partire dalle 23:59 di venerdì 23 luglio 2021. Poiché molte persone provenienti dalla Nuova Zelanda sono attualmente in Australia, nella prossima settimana Air New Zealand opererà voli speciali per riportare le persone a casa. Per salire su questi voli, i clienti avranno bisogno di un test negativo. A seconda della provenienza, i passeggeri dovranno sottoporsi a test o mettersi in quarantena all’arrivo.
Un approccio drastico e una campagna vaccinale lenta
L’approccio dell’Australia alla gestione del Coronavirus è stato controverso. La campagna vaccinale è andata a rilento e molto probabilmente i confini non verranno riaperti fino alla fine del 2022. Solo qualche settimana fa il ministro delle Finanze australiano aveva spostato la riapertura a metà 2022. Non si tratta del più grande focolaio, quello presente attualmente sul territorio, ma la capacità di diffusione della variante Delta sta mettendo a rischio il controllo e lo screening dei casi positivi.
Ad aprile, quando venne aperta la bolla Australia-Nuova Zelanda, la speranza era quella di poter ampliare l’apertura. Un obiettivo dichiarato dallo stesso governo australiano che, però, strideva con la campagna vaccinale anche all’epoca molto a rilento. Con un approccio così drastico, i due paesi contavano su una vaccinazione diffusa prima di riaprire le frontiere e le proiezioni parlavano di fine 2021.
La bolla e gli esempi nel mondo
Dopo la chiusura della bolla sperimentale, i tempi per ritornare alla normalità potrebbero drasticamente allungarsi. Un problema anche e soprattutto per il settore. Per l’apertura della bolla, Air New Zealand e Qantas avevano aggiunto una quantità significativa di voli tra i due paesi cambiando quello che inizialmente era un programma davvero limitato.
Prima di Australia-Nuova Zelanda, nel mondo sono state aperte altre due bolle. A Singapore è stata creata Connect@Chiangi che trasforma in centro congressi una struttura alberghiera dotata di sale meeting, palestra e ristoranti, con l’obiettivo di renderla una sorta di terra di mezzo dove ospitare i viaggiatori. L’1 aprile invece Palau e Taiwan avevano lanciato quella che viene pubblicizzata come “la prima bolla di viaggio in Asia”.