Riyadh Air sfida Emirates & co: «Voleremo verso 200 destinazioni»
È uno dei progetti che desta più curiosità e attesa nell’intero trasporto aereo mondiale. La nuova compagnia di bandiera saudita, […]
È uno dei progetti che desta più curiosità e attesa nell’intero trasporto aereo mondiale. La nuova compagnia di bandiera saudita, Riyadh Air, in pochi mesi sta bruciando tutte le tappe ed è pronta a decollare nel 2025 con obiettivi ambiziosi che mirano a cambiare la geografia dei voli in Medio Oriente, Asia ed Europa.
In questo articolo:
Una novità così forte che l’altro vettore saudita, Saudia, ha dovuto operare in fretta e furia una vasta operazione di rebranding e di di immagine per marcare la distanza dalla new entry.
Tutto tranne che una start-up
Chiamata spesso start-up – come la nostrana Ita Airways – Riyadh Air è già un gigante economico finanziato dal fondo per gli investimenti pubblici del Regno Saudita e che ha già siglato una grande partnership di marketing nel mondo del calcio, con l’Atletico Madrid.
Recentemente il ceo della neonata compagnia, Tony Douglas (ex Etihad), ha rilanciato la sua visione per un vettore nato solo pochi mesi fa che ha l’obiettivo chiaro di migliorare la connettività aerea dell’Arabia Saudita, facendo della sua capitale un importante hub aereo.
Ma il piano di Riyadh è molto più vasto. Secondo Douglas, infatti, il traffico da e per l’Arabia Saudita – destinazione che sta investendo miliardi di dollari nel turismo e nelle infrastrutture – è già sufficiente a sostenere l’ascesa di una nuova grande compagnia aerea.
«L’Arabia Saudita sta diventando l’economia in più rapida crescita al mondo con una popolazione giovane e numerosa che è desiderosa di viaggiare, ma paga l’attuale mancanza di collegamenti aerei diretti a molte delle principali città del mondo», ha detto il ceo in un’intervista al sito aerotime.aero.
Un punto importante, per esempio, saranno i collegamenti diretti con la Cina. «Di recente ho dovuto recarmi nel Paese asiatico e non sono riuscito a trovare voli diretti per alcuni dei più importanti hub cinesi. Per l’economia mondiale in più rapida crescita questo è del tutto inaccettabile», ha affermato Douglas.
Riyadh al centro del mondo
Secondo il ceo del vettore, a differenza di hub vicini come Doha o Dubai, c’è abbastanza domanda in Arabia Saudita per sostenere questi voli diretti senza dover necessariamente fare affidamento al traffico di collegamento globale.
«Il 93% del traffico che entra a Riyadh in questo momento è point-to-point – ha aggiunto – Quest’anno l’Arabia Saudita è la seconda destinazione più ricercata su internet e il fenomeno continua a crescere». La nuova compagnia aerea, quindi, avrà sede nella capitale del Regno, Riyadh; mentre Saudia concentrerà sempre di più le operazioni su Gedda.
«Riyadh Air volerà verso tutte le destinazioni più importanti in Europa, verso la costa orientale del Nord America, le capitali dell’Europa centrale, dell’Asia centrale, del subcontinente indiano e dell’Estremo Oriente– ha ricordato Douglas – Ma attiverà molte rotte anche verso le città regionali delle comunità del Golfo Persico e verso tutte le principali destinazioni nazionali».
Il rapporto con Saudia
Una questione importante sarà proprio il ruolo di collaborazione competitiva con Saudia. Entrambe i vettori sono di proprietà del governo locale ed è una caso quasi unico al mondo quello che vede coesistere due compagnie aeree di bandiera.
Douglas ha chiarito che i due vettori saranno complementari, sostenendo che il potenziale di clienti sauditi è pari a diversi Paesi europei messi assieme. «Il tempo di volo tra Riyadh e Gedda è simile a quello tra Lisbona e Roma – ha detto il ceo – Quanti vettori nazionali in Europa volano tra le due città? Non certo solo uno».
Un network da 200 città
Douglas ha poi affrontato le questioni più operative della compagnia aerea. «Riyadh Air sarà leader nella sostenibilità ambientale, sarà un vero vettore nativo digitale – perché non abbiamo eredità – e avrà un’attenzione maniacale al dettaglio e all’esperienza degli ospiti. Faremo fare un salto di qualità al trasporto aereo».
Oltre ai 72 aereomobili Boeing 787 Dreamliner ordinati nel marzo 2023, Douglas ha confermato che a breve arrvierà l’ordine per una serie di velivoli narrowbody. «Costruiremo una flotta coerente con il tipo di geografie di cui ho parlato prima, vogliamo volare verso 200 città nel mondo e saremo una delle principali compagnie aeree».
I piani di Riyadh Air, infatti, sono di chiudere un’ulteriore ordine di circa 150 Boeing 737Max che andranno a servire le rotte domestiche e i voli regionali entro le sei ore di percorrenza.