Linate-Alghero su un 737 di Aeroitalia. Come si viaggia ‘domestic’ con la più nuova compagnia italiana
Un prodotto ‘basic‘, ma commisurato alla lunghezza delle tratte coperte e al costo dei biglietti. E’ il modo più semplice […]

Un prodotto ‘basic‘, ma commisurato alla lunghezza delle tratte coperte e al costo dei biglietti. E’ il modo più semplice per descrivere l’esperienza di bordo offerta da Aeroitalia, la compagnia che vola nei cieli italiani (ma anche verso la Romania, Barcellona e, dal prossimo 25 marzo, Londra) dal luglio 2022. E che, a 18 mesi da quel debutto, conta già una flotta di dieci aeroplani, con l’undicesimo previsto a breve. Tutti (tranne due ATR 72-600) sono Boeing 737-800.
In questo articolo:

- Specifiche
- Aeromobile:
- B737
- Classe:
- Economy
- Tratta:
- AOH - LIN
- Prezzo:
- Press trip
- Prenota
Ed è su uno di questi che in una fredda ma limpidissima mattina di gennaio mi sono imbarcato all’aeroporto di Milano Linate diretto ad Alghero, una delle due destinazioni sarde collegate con il city airport da Aeroitalia (l’altra è Olbia). Con l’orario di partenza previsto alle 9 del mattino, dopo una veloce corsa sulla nuova linea M4 della metropolitana milanese, mi sono presentato ai controlli di sicurezza con 90 minuti di anticipo.
Nei giorni feriali Linate è imprevedibile: in alcuni si va via lisci, in altri la fila ai controlli è di quelle importanti. Nel dubbio, avevo acquistato sul sito della SEA aeroportimilano.it un accesso al Fast Track al prezzo non di 9 euro. Quel giorno non mi sarebbe servito, ma ne ho comunque approfittato per saltare anche quei dieci minuti di coda e sbrigare i controlli in un paio di minuti.
L’imbarco era previsto al gate A08, uno di quelli collegati agli aerei coi bus interpista (Aeroitalia usa indifferentemente quelli o i boarding bridges che si trovano nell’area imbarchi situata al primo piano). Dopo aver ancora una volta ammirato quanto sia bello il terminal di Linate, sono arrivato al gate con circa 50 minuti di anticipo.
L’imbarco del volo XZ 2521 è iniziato appena dieci minuti dopo. In pista, in mezzo a un ‘mare’ di livree azzurre di ITA Airways, c’erano in quel momento due 737-800 di Aeroitalia. Il bus ci ha lasciato ai piedi della scaletta di quello marcato 9H-GFP, il ‘nonno’ dei 737 di Aeroitalia: consegnato ancora negli ultimi mesi del secolo scorso ad Air China, è stato tra il 2018 e il 2021 con Blue Panorama, prima di essere consegnato ad Aeroitalia nell’agosto 2022.
Dell’ormai defunta compagnia di Luca Patanè ed Uvet, il mio 737 per Alghero ha tenuto il colore dei sedili (blu scuro) e la configurazione: 189 posti in classe unica, che è poi la stessa adottata da Ryanair su quello stesso tipo di aereo. Ma, a differenza della compagnia irlandese, Aeroitalia non è una compagnia low-cost. Però questo l’avrei scoperto più avanti. Intanto, salito a bordo, mi sono seduto al 6A, il posto finestrino selezionato durante il check-in online.
Con la tariffa ‘Basic’ Aeroitalia dà la possibilità di preselezionare il posto a bordo a prezzi variabili tra i 20 e i 7 euro, a seconda che ci si voglia sedere in prima fila o presso le uscite d’emergenza alari con più spazio per le gambe, davanti o più indietro. Ma in bassa stagione è assai probabile trovare il sedile desiderato senza al momento di fare il check-in online, senza spendere un euro.
Nonostante ci siano voluti ben tre corse d’autobus per fare arrivare tutti, a bordo saremo stati un centinaio, forse meno. Le porte sono state chiuse cinque minuti prima delle 9, mentre il comandante spiegava che, grazie a venti in coda molto forti, il volo sarebbe stato molto veloce, intorno ai 50 minuti. Cinque minuti dopo le 9 eravamo in volo, diretti verso l’appennino, il mar Ligure, la Corsica occidentale e, infine, la Sardegna nord-occidentale.
La configurazione a 189 posti è quella più ‘densa’, sul 737-800. Più sedili di così, da regolamento del costruttore, non se ne possono installare. E lo spazio a disposizione è quello delle low-cost, con il sedile anteriore a tre dita dal mio ginocchio (e io non supero il metro e 75).
In prima fila e in corrispondenza delle uscite d’emergenza (dove ho viaggiato nel mio volo di ritorno da Alghero), lo spazio per le gambe è decisamente superiore (ci stava oltre una spanna tra il mio ginocchio e il sedile davanti).
La dotazione dei sedili è ‘basic’ nel senso che non ci sono prese di corrente o USB. E il sedile, per ovvie ragioni, non reclina. Ma occorre ricordare che Aeroitalia vola su tratte della durata tra l’ora e l’ora e 20 minuti, durante i quali anche usandolo in modalità aereo per tutto il tempo è impossibile che uno smartphone ‘muoia’, se adeguatamente messo in carica prima della partenza.
Cosa ben diversa da quel che fa Wizzair, che, con sedili altrettanto basic, vola anche verso Canarie, Egitto e Arabia Saudita, con tempi di volo tra le quattro e le cinque ore.
Avevo anche notato che, nella tasca del sedile di fronte, accanto alle obbligatorie istruzioni di sicurezza, non c’era alcun menù con bevande e snack. E la ragione l’ho capita quindici minuti dopo il decollo, quando gli assistenti di volo sono passati col carrello in cabina offrendo acqua, tè o caffè. Una cosa davvero apprezzabile, considerata la durata media dei voli operati da Aeroitalia.
Il servizio è stato veloce ma cortese (sul volo di ritorno il capo cabina, avendomi riconosciuto, mi ha salutato con un “bentornato”). Quel che ho notato, a quel punto, è stata la completa assenza di personalizzazione della cabina, peraltro perfettamente pulita al momento dell’imbarco: bicchieri e tovaglioli non avevano alcun logo o colore che richiamasse quelli della compagnia, così come gli interni dell’aereo.
Mentre, cioè, all’esterno la livrea dei 737 di Aeroitalia è molto riconoscibile (oltre che lucidissima e dai colori sgargianti), una volta saliti a bordo l’impressione è di trovarsi sulla ‘compagnia X’. Una cosa cui il marketing di Aeroitalia dovrà mettere la testa in un futuro.
A mezz’ora dal decollo, ancora sulla Corsica, abbiamo iniziato la discesa. E, dopo aver sorvolato una Sardegna verdissima e coi campi punteggiati di pecore che poteva benissimo essere l’Inghilterra, siamo atterrati all’aeroporto di ‘Alghero Fertilia – Riviera dei Coralli’. Il 737 ha parcheggiato a pochi metri dal terminal, che ho raggiunto a piedi in pochi secondi.

Pro
- Acqua, caffè e tè gratuiti
Contro
- Cabina vecchiotta e troppo anonima