Tutti i piani di Riyadh Air: dall’hub esclusivo all’abolizione della First
Manca solo un anno (forse anche meno) al decollo ufficiale di Riyad Air e il ceo ex-Etihad Tony Douglas continua […]
Manca solo un anno (forse anche meno) al decollo ufficiale di Riyad Air e il ceo ex-Etihad Tony Douglas continua a sfornare indizi e anteprime sul modello della nuova compagnia aerea dell’Arabia Saudita.
In questo articolo:
Alcune recenti dichiarazioni di Douglas si son concentrate sull’esperienza di bordo con le discusse scelte di abolire le uniformi per l’equipaggio e di fare a meno delle cabine di First (quasi un obbligo per i vettori mediorientali).
Nel frattempo, però, sembra ufficiale l’impostazione che vedrà due hub aeroportuali per le due compagnie di stato con Riyadh che si concentrerà sui voli da e per la capitale del Regno scalzando Saudia che avrà come scalo di riferimento solo l’aeroporto di Jeddah.
Due compagnie per due aeroporti
Una divisione che non avverrà nel 2025 con l’avvio dei voli di Riyadh Air, ma sarà un passaggio graduale che culminerà in maniera effettiva a partire dal 2030.
Quando è stata annunciata la nascita del nuovo vettore saudita, la scorsa primavera, uno dei nodi più importanti era proprio quello legato alla competizione collaborativa tra la “vecchia” Saudia e la nuova Riyadh. Entrambi i vertici dei vettori avevano affermato che non ci sarebbero state sovrapposizioni e che i due operatori avrebbero collaborato e operato su entrambi i principali aeroporti del Regno.
Nel corso dei mesi però Saudia ha rinnovato brand e livrea e Riyadh ha fatto parlare molto di sé con i primi ordini di aeromobili e massicce azioni di marketing. Poche settimane fa, infine, è arrivata la conferma dal giornale specializzato AirwaysMag.
Dal 20230, quindi, Saudia opererà solo dal King Abdulaziz International Airport di Jeddah – che nel frattempo sarà rinnovato e ampliato diventando un grande enclave finanziario – mentre Riyadh Air prenderà possesso del King Khalid International Airport di Riyadh.
I due vettori, comunque opereranno con uno speciale accordo di codehsare e interlinea che garantirà connessioni internazionali e uno speciale raccordo aereo tra i due aeroporti.
Addio alla First class
Il ceo di Riyadh Air, Tony Douglas, ha annunciato poi alcune novità partecipando allo Skift Global Forum 2023 a Dubai. Prima fra tutti l’abolizione delle uniformi per l’equipaggio. “Non avremo delle divise ufficiali, ma piuttosto ci sarà una fornitura di un kit di abbigliamento elaborato dai nostri designer che potrà essere indossato seguendo stili e modelli che indicheremo”, ha detto Douglas.
Ma la notizia più rivelante sembra essere la non presenza delle cabine di First class. “È stata una decisione molto consapevole, guidata dalla sostenibilità finanziaria e ambientale che sono dei valori della compagnia aerea. La First per molti vettori è un atto di beneficenza commercialmente insostenibile ed egoistico”, ha sottolineato il ceo mettendo al centro però il piano di Riyad Air.
“Penso che quando vedrete le nostre cabine (che saranno presentate entro la prim metà del 2024, ndr) la nostra Premium Economy sarà meglio della maggior parte delle Business che si vedono in giro; così come la nostra Economy supererà il livello di moltissime Premium. Sul mercato la Business di Riyadh Air supererà alcune delle First presenti al mondo”.
Un annuncio roboante che concede tutto al marketing e poco alla realtà dei fatti, almeno finché non potremo vedere dal vivo le tanto attese cabine e i loro servizi.
Oltre il marketing: la flotta
Tornando alla realtà, però, la compagnia aerea è in attesa di ricevere i 40 Boeing 787-9 Dreamliner (più un’altra trentina opzionali) ordinati a giugno scorso, e dovrebbe firmare nuove commesse per circa 150 aerei 737MAX. Riyadh Air, infatti, ha in programma di servire 110 destinazioni e ordinare circa 400 aerei entro il 2030.
Riyadh Air sta puntando molto sugli annunci e sulle aspettative del mondo dell’aviation, ma dovrà soddisfare questo entusiasmo e il modello di viaggi innovativo e di alto livello che propone.
A questo punto – secondo le dichiarazioni di Douglas – dovremmo aspettarci una Business con configurazione 1-1-1 e porta dal pavimento al soffitto (e molte, moltissime amenities); una Premium con poltrone full flat che diventano veri e propri letti; e un’Economy spaziosa e di qualità in configurazione 2-3-2.
Sarà interessante capire, quindi, come saranno allestiti questi aerei per offrire tutto questo spazio e sufficienti posti a sedere. E a che prezzo.
Se saranno soddisfatte tutte queste ambizioni, Riyadh potrà dire di aver rivoluzionato il livello del servizio e delle cabine a bordo. Ma dovrà sempre fare i conti con il mercato e con la sostenibilità economica dell’offerta; la stessa che è stata la motivazione principale per non inserire la First class.