Il primato di Heathrow e la riscossa di Fiumicino: tutti i numeri degli aeroporti europei nel 2023
Sono 2,3 miliardi i passeggeri che hanno attraversato gli aeroporti europei durante tutto il 2023. Un dato che fa sorridere […]

Sono 2,3 miliardi i passeggeri che hanno attraversato gli aeroporti europei durante tutto il 2023. Un dato che fa sorridere l’intero trasporto aereo continentale che registra un aumento del 19% rispetto all’anno precedente, ma che resta indietro rispetto ai livelli pre Covid (-5,4% rispetto al 2019).
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Nel 2022 i passeggeri in Europa si erano fermati a quota 1,94 miliardi, pari al -21% rispetto a quanto registrato nel 2019. I risultati sono stati diramati come ogni anno da Aci Europe, l’associazione che rappresenta gli aeroporti europei.
La top ten dei grandi hub
Nel 2023, però, Londra Heathrow si riprende lo scettro di aeroporto più trafficato d’Europa, sorpassando Istanbul che l’anno scorso aveva registrato una crescita record.
Lo scalo londinese ha accolto 79,2 milioni di passeggeri con un aumento del 28,5% rispetto al 2022.Nel complesso durante l’anno ci sono stati quasi 20 milioni di passeggeri in più rispetto ai 61 dei dodici mesi precedenti). Numeri che hanno beneficiato del grande ruolo di Heathrow come hub per le rotte transatlantiche.
Istanbul scende quindi al secondo posto con 76 milioni di passeggeri (+18,3% rispetto allo scorso anno quando aveva raggiunto i 64 milioni di pax). L’hub turco ha vantato le migliori prestazioni rispetto ai suoi volumi pre-pandemici (2019), che ha ampiamente superato (+11%). Nel 2019, infatti, Istanbul era il quinto aeroporto europeo più trafficato.
Parigi Charles de Gaulle conserva la terza posizione con 67,4 milioni di passeggeri (+17,3%) ma resta ancora lontano dia numeri pre-pandemia (11,5%). L’hub francese precede l’hub di Klm, Amsterdam-Schiphol, che sfiora i 62 milioni di passeggeri. (+17,9% rispetto al 2022 e -13,7% sul 2019).
La top five dei grandi aeroporti europei chiude con Madrid Barajas (60,2 milioni di passeggeri e +18,9% rispetto al 2022). Il ruolo dell’hub iberico nel traffico transatlantico ha permesso di superare nuovamente Francoforte nel 2023 (59,4 milioni di passeggeri, ancora fermo al -15,9% rispetto al 2019).
Olivier Jankovec, direttore generale di Aci Europe, ha dichiarato: “Questa robusta crescita ha portato gli aeroporti europei ad accogliere 2,3 miliardi di passeggeri: un risultato impressionante considerando le pressioni inflazionistiche e la crescita delle tariffe aeree. Questo è la testimonianza della priorità che la gente dà al viaggiare sostenendo il valore e l’importanza della connettività aerea”.
La crescita di Fiumicino
L’hub di Ita Airways, Roma Fiumicino, si piazza “solo” al nono posto con 40,5 milioni di passeggeri. Anche se resta al -7% rispetto al pre Covid; Fiumicino ha fatto segnare uno strabiliante +38% di passeggeri rispetto all’anno precedente: risultato che lo vede come il miglior aeroporto (tra i grandi hub) per crescita annuale rispetto al 2022.
Sono stati oltre 11 milioni i passeggeri in più che sono sbarcati o decollati dall’aeroporto capitolino nel 2023 e così Fiumicino è riuscito a entrare nella top ten.
Il Leonardo da Vinci è preceduto da Barcellona e Londra Gatwick che raggiungono quota 49,8 e 40,9 milioni di pax rispettivamente.
Chiude la top ten il secondo aeroporto di Istanbul, il Sabiha Gökçen, situato nella parte asiatica della capitale turca (37 milioni).
Le grandi differenze europee
In generale, però, l’aumento dei passeggeri durante tutto l’anno è stato trainato dal traffico internazionale di passeggeri (+21%), che è cresciuto a una velocità quasi doppia rispetto a quello nazionale (+11,7%).
Ma non mancano le differenze tra singoli stati e aree geografiche. I migliori risultati sono stati registrati dagli scali di Portogallo (+12,2%), Grecia (+12,1%), Islanda (+6,9%), Malta (+6,7%) e Polonia (+4,5%).
Continua a soffrire, invece, il Nord Europa con i risultati negativi di Finlandia (-29,6%), Germania (-22,4%) e Svezia (-21%).
La Spagna è l’unico Paese (tra i grandi mercati) ad aver recuperato e superato i risultati pre-Covid con il +3%; mentre l’Italia ha sfiorato il pareggio (-2%).
Diverse le situazioni indotte dalle guerre in Russia, Ucraina e Israele. Nel primo caso a beneficiarne sono stati i Paesi limitrofi (che hanno catturato proprio il traffico vietato da e per la Russia).
Il traffico di Uzbekistan (+110%), Armenia (+66%) e Kazakistan (+51%) è cresciuto enormemente negli scorsi dodici mesi. Fermo al palo, ovviamente, quello ucraino (-100%); mentre Israele (-12%) ha subito un improvviso crollo, frutto dello stop ai voli nell’ultimo trimestre del 2013 (-63%).
“Per l’anno in corso prevediamo un +7,2% di aumento del traffico passeggeri rispetto al 2023, che dovrebbe portarci a raggiungere in totale il +1,4% rispetto ai volumi pre-pandemia”, ha detto Jankovec.
Il lento recupero dei grandi hub
Tornando ai grandi hub, Aci Europe segnala che nei primi 5 aeroporti in classifica il traffico passeggeri è aumentato del 20,8% rispetto all’anno precedente, pari a circa 58 milioni di passeggeri in più.
Un buon risultato, non sufficiente però a far recuperare in toto le compagnie legacy. Queste, infatti, restano ancora sotto al livello del 2019 di 6,5 punti percentuali; principalmente a causa della persistente debolezza del mercato asiatico, del lento recupero dei viaggi aziendali e dei limiti alla capacità imposti dai rispettivi hub.
Al contrario, gli aeroporti più leisure e con maggior presenza di vettori low cost hanno fatto registrare imponenti recuperi rispetto al pre-Covid: Atene (+10,1%), Lisbona (+7,9%), Palma di Maiorca (+4,7%) e Istanbul-Sabiha Gökçen (+4,6%) su tutti.
Sorpresa, invece, per alcuni aeroporti più piccoli che hanno fatto registrare una crescita record rispetto al 2019. Tra questi vengono segnalati due italiani: Trapani (+223%) e Perugia (+143%) insieme a Tirana (+117%), Samarcanda (+110%) e Lodz (+97%).