Australia, il volo da record di Qantas per rimpatriare 107 persone
Si dice che, in certi casi, le difficoltà imposte dalla pandemia del coronavirus abbiano rappresentato delle opportunità per alcune aziende. […]
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Si dice che, in certi casi, le difficoltà imposte dalla pandemia del coronavirus abbiano rappresentato delle opportunità per alcune aziende. Se guardiamo al mondo dei viaggi aerei, è evidente che Qantas ha preso alla lettera questa affermazione.
Nei primi giorni di ottobre, infatti, la compagnia di bandiera australiana ha stabilito ben due record. Primati arrivati grazie al volo che ha potuto rimpatriare dall’Argentina diversi suoi concittadini, e proprio a causa delle complessità e dei regolamenti dei vari paesi in materia di viaggi aerei
Il volo da record di Qantas
107 cittadini australiani dovevano rientrare nei giorni scorsi nel proprio paese dall’Argentina: un viaggio molto lungo, che solitamente prevede degli scali necessari al cambio del velivolo e dei piloti, al rifornimento e a mantenere il benessere dei passeggeri. Oggi, però, le cose sono un po’ più complicate. Gli scali sono diventati più difficili da organizzare, a causa delle leggi di contenimento contro il coronavirus e delle chiusure dei confini di alcune nazioni.
Così, Qantas ha pianificato un lungo volo unico da Buenos Aires a Darwin, nel nord dell’Australia. Il Boeing 787-9, rinominato Great Barrier Reef (cioè “Grande Barriera Corallina”), è partito alle 12.44 del 5 ottobre dalla capitale argentina. Sorvolando l’Antartide, è atterrato nella città oceaniana alle 18.39 del 6 ottobre.
Un viaggio che, grazie al fuso orario, si è svolto interamente alla luce del giorno, e che ha permesso a Qantas di stabilire due record della compagnia: quello della più lunga distanza percorsa (15.020 chilometri) e quello della più lunga permanenza in aria per un volo commerciale (17 ore e 25 minuti). Superato così il primato stabilito per il più classico volo di pre-pandemia tra Londra e Perth, che copriva 14.498 chilometri in 16 ore e 45 minuti.
“Qantas è sempre pronta ad affrontare una sfida, soprattutto quando si tratta di viaggi di lunga percorrenza. – ha dichiarato, una volta a terra, Alex Passerini, uno dei quattro piloti che si sono occupati del volo – Questo volo è un eccellente esempio delle capacità e dell’attenzione per i dettagli del team di pianificazione”.
L’Australia riapre i confini
Nel frattempo, l’Australia progetta la progressiva riapertura delle proprie frontiere nazionali, attraverso un processo che vedrà il via a partire dal prossimo novembre, ma che, come annunciato dal Primo Ministro Scott Morrison, inizialmente riguarderà unicamente i cittadini australiani.
I confini sono infatti stati chiusi nel marzo 2020, con lo scoppio della pandemia, e da allora non sono più stati riaperti. Ciò ha consentito di mantenere la situazione dei contagi in Australia entro limiti accettabili. Adesso che la campagna vaccinale si sta avvicinando a numeri positivi (il 49,5% della popolazione ha ricevuto entrambe le dosi, mentre il 68,5% almeno una), il governo inizia a pensare alle riaperture.
Stando alle ultime informazioni, l’ingresso ai turisti stranieri tornerà ad essere possibile a partire dal 2022, quando il governo australiano prevede di aver vaccinato con ciclo completo almeno l’80% della popolazione delle regioni di Sydney e Melbourne, che saranno i primi aeroporti internazionali a riaprire.
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