Riflessioni sul programma Volare di ITA Airways: alcune belle idee, ma tanta confusione
Ho aspettato qualche ora a pubblicare le mie riflessioni sul lancio del programma Volare, ho atteso di vedere le reazioni […]
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Ho aspettato qualche ora a pubblicare le mie riflessioni sul lancio del programma Volare, ho atteso di vedere le reazioni sui social, non quelle degli esperti della domenica, ma quelle di chi commenta con cognizione di causa, perchè vecchio cliente Millemiglia o perchè membro di altri programmi fedeltà.
Sono indeciso se citare Fantozzi definendo questo programma “Una cagata pazzesca” o Shakespeare “Tanto rumore per nulla”.
Dico questo perchè non credo ci sia un modo differente per descrivere quello che ITA Airways, la nuova compagnia di bandiera italiana, ha appena partorito dopo 5 mesi di gestazione.
Lasciamo stare il ritardo con cui il programma parte, doveva essere attivo il 1° di gennaio e invece lo sarà a partire da oggi, martedì primo marzo. Lasciamo stare il fatto che da mesi ci viene detto che la compagnia è parte dell’alleanza SkyTeam e invece non si ottengono i benefici previsti quando si vola con le altre compagnie.
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Oggi credo sia stato presentato il peggior programma fedeltà nella storia dei frequent flyer da quando sono stati inventati 40 anni orsono.
Il programma fa acqua da tutte le parti:
#1 Gli utenti Executive sono presi a calci nei denti
Tutti i programmi fedeltà coccolano i propri clienti élite. Lo fanno con benefici esclusivi, ad esempio permettendo l’accesso a lounge di livello più alto, come le Senator Lounge di LH o le First Galleries di BA. Regalano veri upgrade di classe gratuiti (come fa Finnair), la selezione dei posti gratuiti e soprattutto bonus generosi quando si parla di accumulo punti e punti bonus.
Il programma Volare tratta allo stesso modo i clienti premium e quelli executive, se non per 1 punto bonus in più per ogni euro speso.
#2 Acceleratori penalizzano i clienti fedeli
Per alcuni aspetti ci si è ispirati al modello FlyingBlue, ovvero un moltiplicatore che permette agli utenti iscritti al programma di guadagnare miglia in base alla spesa in biglietti e allo status posseduto.
Il fatto è che in FlyingBlue tra il livello base e il livello top la differenza è del 100%. Mentre nel caso di Volare la differenza è del 30%.
I nuovi iscritti FB ottengono 4 punti per ogni euro, i clienti Platinum ne ottengono 8. Nel programma di ITA si parte da 10 punti e si arriva a 13. Anche questo è uno schiaffo a chi è fedele al vettore made in Italy. Non solo AF/KLM, infatti, ma anche tutte le compagnie che adottano questo metodo hanno una premialità più alta più si alza lo status posseduto.
#3 Non è previsto accumulare punti qualificanti (e non) volando con compagnie aeree partner
Magari è solo una dimenticanza, magari è un modo per prendere tempo in attesa di capire se MSC e Lufthansa prenderanno il controllo. Oggi ITA ha un network ridotto, nessuna compagnia europea ha così pochi aerei in flotta, e copre poche destinazioni, questo limita ulteriormente la possibilità di accumulare punti volando, visto che per andare da qualche parte – a meno che non si tratti delle classiche destinazioni USA – si deve scegliere un vettore differente.
#4 Moltiplicatori penalizzano i passeggeri nazionali
Se si vola tanto in Italia, non si guadagnano grandi bonus. Di fatto un biglietto in economy per un volo nazionale non farà guadagnare alcun moltiplicatore, a meno che non si prenoti una tariffa flex.
Non lo trovo assolutamente corretto, è giusto se si hanno delle tariffe di basic economy limitare l’accumulo, ma sappiamo benissimo che spesso un volo nazionale con ITA costa di più di un volo internazionale o addirittura intercontinentale. Perchè chi paga 300€ un volo nazionale non dovrebbe avere un moltiplicatore extra?
#5 Ottenere lo status, per quello che offre, sarà molto semplice
I livelli sono 30k, 60k e 90k punti qualificanti per ottenere i 3 livelli élite.
Ad un utente oggi Executive, grazie allo status match, per rinnovare il livello basterà spendere poco meno di 3.500€ in biglietti di business class intercontinentali, quindi anche un solo volo. Anche in questo caso nessun programma rende così facile ed accessibile il livello più alto del programma fedeltà.
Lo stesso vale per un neo iscritto che, pronti via, con lo stesso biglietto da 3000 € si troverà con un volo a/r Premium con 60k punti qualificanti in tasca.
Questo perchè il livello executive permette di guadagna 13 punti base per ogni euro speso, nel caso la spesa sia sostenuta per dei biglietti di business class flex sul lungo raggio si otterrà un bonus del 100% arrivando quindi a 26 punti per ogni euro speso. Un nuovo iscritto parte da 10 punti base, che si raddoppiano con lo stesso biglietto.
Il risultato è che ci saranno tanti utenti con un livello elevato, limitando quindi i vantaggi ai veri frequent flyer. Lounge affollate, più gente con priorità di imbarco rispetto a quelli senza priority.
Sulla tabella premio si potrebbe scrivere un libro
#1 La tabella e il prezzo medio.
Che senso ha, se non confondere gli utenti? Perchè pubblicare il costo medio mischiando le classi se non per far sembrare inferiore il numero di punti richiesto?
#2 Cosa vuol dire da….
Se è una tabella fissa, cosa vuol dire DA… davanti al numero di punti richiesto? Non ha proprio senso. Se la tabella è fissa per destinazione e non esistono stagionalità o altre limitazioni, allora la tariffa richiesta è precisa, altrimenti cosa vuol dire a partire da… su quali basi cambierà? Quando lo si scoprirà?
#3 Nella tabella premio non esiste la premium economy.
Non è dato sapere quanti punti servono per prenotare un biglietto premio nella classe intermedia, quella che ITA ha detto più volte di voler valorizzare e di portare su tutta la flotta di lungo raggio. Dimenticanza?
#4 La tabella per i biglietti premio è una totale PRESA IN GIRO.
Sotto tutti gli aspetti. Certo, i voli nazionali partono da 2300 punti + tasse, ma è risaputo che, salvo casi particolari, i frequent flyer usano i punti faticosamente accumulati per i biglietti di lungo raggio. Qui ITA si è superata, è arrivata dove mai nessuno prima era riuscito ad arrivare.
Un’unica tabella per tutti i voli intercontinentali, nessun vettore al mondo ha una soluzione simile. Chi usa una tabella e non un pricing dinamico ha delle differenze in base alla distanza volata o per aree geografiche, così come faceva la vecchia Alitalia. Invece per Volare un volo verso New York da 8 ore vale come uno per Tokyo o Sao Paolo da quasi 13 ore.
Stesso discorso per un volo Roma/Atene e un Roma/Mosca o Tel Aviv.
Sempre che il …Da… non sia stato inserito proprio per questi casi.
#5 Da 390mila punti per un biglietto a/r intercontinentale
Facendo lo stesso esempio per l’ottenimento dello status, un utente executive dovrà spendere 15mila euro in biglietti in business class intercontinentali per accumulare abbastanza punti per un biglietto premio.
Al contrario, se parliamo di un viaggiatore che viaggia principalmente in Italia e parte dal livello più basso, dovrà spendere quasi 40mila euro in biglietti per avere gli stessi punti.
#6 Un biglietto premio in business costa 5 volte uno in economy
Anche qui credo sia un unicum di ITA Airways. Non mi viene in mente di altre compagnie che applicano in una tabella fissa una differenza così grande tra le due classi di viaggio. Nella vecchia Alitalia era il doppio ed è il doppio in quasi tutte le compagnie che usano una tabella fissa o un pricing fisso.
#7 Tutti i posti in aereo sono disponibili?
Questa frase non lascia spazio ad interpretazioni, sembrerebbe che ITA renda prenotabili con i punti tutti i posti disponibili su tutti i voli. Certo, questo sarebbe una cosa clamorosa visto che prima era quasi impossibile trovare più di due posti in business class e che nessuna compagnia arriva a tanto. Se così fosse, sarebbe veramente bello. Peccato però che tutto il resto sia incredibilmente brutto.
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